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STEVE LUKATHER – Intervista al chitarrista dei Toto

STEVE LUKATHER – Intervista al chitarrista dei Toto

Un faccia a faccia con Steve Lukather è sempre un piacere, anche se virtuale e attraverso uno schermo visto che l’intervista è stata fatta tramite la piattaforma zoom. Steve Lukather è il chitarrista dei Toto e negli ultimi 9 anni ha fatto parte della band di Ringo Starr, ma il lockdown gli ha permesso di rimettere a posto le idee, imbracciare la sua chitarra, chiamare un po’ di amici e dedicarsi al suo nuovo album da solista. Un faccia a faccia dicevo, con un musicista che ha scritto tantissime belle pagine di musica e si è dimostrato molto disponibile a rispondere alle mie domande con molta disponibilità, ironia e cordialità, anche a quelle domande che forse non avrebbe voluto rispondere. Di seguito l’intervista.

Ciao Steve, benvenuto su Tuttorock, come stai?
Ciao Fabio, si sto bene dai, sono entusiasta del risultato del mio nuovo album!

“I Found The Sun Again” è il nuovo album, quale è stato il processo creativo dei brani?
E’ stato tutto molto veloce, ho registrato i brani in soli otto giorni e sono riuscito a riunirmi insieme ai miei amici per registrare tutto senza problemi, prima del lockdown. Poi mi sono rinchiuso in casa e ho rimixato tutto, le parti di Joseph Williams, quelle di David Paich e anche le parti di Ringo Starr che ho avuto l’onore di avere nel mio album, siamo diventati molto amici anche perché sono ormai nove anni che suono nella sua band. Siamo sempre stati criticati perché dicevano che i Toto sono un gruppo troppo sofisticato e pignolo, ma non è affatto così. A me piace suonare e scrivere così, musica che mi viene direttamente dal cuore. Penso di aver creato ottime canzoni che spaziano dall’hard rock al pop e anche al rock, è stato un lavoro quasi in presa diretta, quello che senti è quello che abbiamo suonato, al massimo ho perfezionato qualche assolo, abbiamo corretto qualche parte vocale di Joseph, ma è un album molto reale e onesto. Non volevo fare produzioni troppo ricche, ho voluto mantenere la natura del suonare live, come delle jam session, però con le dovute accortezze. Ho voluto pensare agli anni 70 ma rendendomi conto che siamo nel 2021, perché oggi è molto facile con la tecnologia puoi fare tutto, tagliare, incollare, far cantare qualsiasi cosa a tutti e a me così non piace, siamo nel 2021, ma voglio sempre avere una mentalità musicale di una volta. Ogni strumento, le tastiere, il pianoforte, il mellotron, la chitarra, tutto registrato dal vivo nella mia stanza, nel mio studio, non potevo fare altrimenti, è così che amo fare musica.

Ci sono anche tre cover, Traffic, Joe Walsh e Robint Trower, perché hai scelto quei brani e loro?
Perché sono brani che amo, gruppi che amo e mi sono divertito molto a suonarle. Sono quei brani che hanno avuto una forte influenza sul mio percorso musicale e poi Joe Walsh è un amico e Steve Winwood è un artista leggendario, un uomo meraviglioso e poi Robin Trower è un grandissimo chitarrista, uno dei miei preferiti e ha scritto delle grandissime canzoni, lui e Jimi Hendrix sono i miei preferiti.

Hai poi scelto tre grandi nomi diversi tra loro, Joe Walsh è più rock e country, i Traffic più jazz e progressive e Robin Trower più blues…

Si infatti, perché mi piacciono vari tipi di musica e questi tre che ho scelto rappresentano i mie gusti musicali.

“Journey Through” è uno splendido brano strumentale, da dove hai preso l’ispirazione?
Anche quello è un brano che ho creato live, sena sovraincisioni, senza computer ho preso la chitarra ho pensato ad alcune cose di Miles Davis, anche al rock e mi è venuta la linea melodica. E’ nato così il brano.

Hai mai pensato di creare un album completamente strumentale?
Noooooo!! Mi piace cantare le canzoni che siano rock o jazz o blues, ma anche metal e hard rock, mi piace spaziare ma anche cantare e usare la mia voce.

Peccato, potrebbe venire fuori un ottimo album con il tuo talento sia chitarristico che compositivo!!
Noooo!! Scordatelo!! Scherzi a parte, non è nelle mie corde, ogni tanto uscirà fuori qualche brano strumentale, ma niente di più.

“I Found The Sun Again”, il brano, quale è il significato del titolo? Avevi perso il sole?
Si, esattamente!! Per il brutto periodo che stiamo vivendo e questo album mi ha fatto ritrovare il sole, è una song semplice e anche il video lo è e mi sono un pò ispirato a George Thorogood e ho avuto l’aiuto della mia splendida moglie. E’ stato un periodo molto duro per me, ho un figlio autistico, il più piccolo dei maschi e sono stato molto impegnato anche con lui.

Sono passati 8 anni da “Transition”, perchè tutto questo tempo?
Perché sono stato molto impegnato con Ringo Starr e con i Toto sia nei vari tour che nel lavoro in studio, per molti anni la mia vita è stata Toto e Ringo, poi ancora Toto e Ringo e ancora Toto e Ringo ho poi aiutato mio figlio con la sua band, i Levara.

L’album esce lo stesso giorno di quello di Joseph Williams e avete collaborato rispettivamente, perché?
Si ed è stata una cosa voluta, anche la copertina è quasi la stessa, a parte le nostre facce, escono anche per la stessa label e poi io contribuisco nel suo e lui nel mio e poi in entrambi ci sono musicisti strepitosi, è come se ascoltassi due dischi dei Toto, noi siamo una  famiglia, Joseph abita poco lontano da me ed è stato tutto molto semplice

Hai suonato con tutti, dai Chicago a Michael Jackson, una lista infinita, tantissime collaborazioni ma c’è qualcuno che è nel tuo cuore o nei tuoi sogni con cui vorresti suonare?
Non ho suonato proprio con tutti!! Sicuramente con Stevie Winwood, che lo ammiro moltissimo ma poi anche con Jimmy Page, con Jeff Beck, con Jimi Hendrix, ma è purtroppo impossibile.

C’è qualche progetto nel futuro dei Toto?
No per ora no, a parte un DVD live. Per ora i Toto sono fermi, sai ci sono problemi con i diritti del nome Toto che sono nati dopo la morte di Steve Porcaro e con la sua famiglia e non è andata bene. Ma è meglio lasciare perdere, i Toto continuano anche con questi due album, il mio e quello di Joseph, perché Toto è una vera famiglia e possiamo continuare anche con un altro nome, quindi per ora preferiamo tenere tutto in stand-by.

Prima accennavi alla forma autistica di tuo figlio Bodhi e so che sei molto impegnato su quel fronte. Hai però due figlie e un altro figlio Trev che è un chitarrista come te, cosa pensi di lui come chitarrista e della sua band i Levara? Sei stato il suo insegnante?
Si, ho figli e figlie che amo molto, Bodhi ha quella forma di autismo che è molto difficile da gestire, lo amo molto e alcuni dei proventi di questo album saranno devoluti al The Ed Asner Family Center For Autism. Lui è un bambino felice, gioca, ride, scherza, anche se questa pandemia non gli ha permesso di fare molte cose. Trev è un bravissimo chitarrista e la sua band i Levara è molto promettente. Se sono stato il suo insegnante? Io ti dico di no e se è il contrario è stato non volontariamente, lui ha vissuto spesso entrando negli studi di registrazione dove abbiamo creato molti album e ha girato molto con me quando ero in tour. Quindi è una cosa naturale! Sono 45 anni che sono nel mondo della musica ahahahahah!! Ma non me ne vergogno.

Non potrai presentare i nuovi brani dal vivo per l’emergenza covid, cosa pensi di tutto questo?
E’ tutto molto triste e mi manca veramente tanto suonare dal vivo, ma appena tutto si risolverà torneremo senz’altro e non vedo l’ora.

E’ vero che avevi fatto un provino con Frank Zappa?
Si è verissimo e pensa che non gli ero piaciuto molto, era il periodo in cui c’era Terry Bozzio alla batteria, erano gli inizi degli anni 80. Lui mi fece provare alcune cose ma alla fine disse “Ok, avanti il prossimo!!”  ahahahah!! Ero molto giovane e avevo lavorato duramente per passare quel provino, ma non andò bene. Ma fu Steve Vai a prendere il posto di chitarrista.

Tu suoni tutti i generi musicali, hard rock, jazz, progressive, rock, ma quale è la vera passione di Steve Lukather e il tuo vero idolo? Cosa ti ha fatto decidere di diventare un musicista professionista?
Amo tutta la buona musica senza distinzioni di generi musicali. Forse i Beatles e Jimi Hendrix.

Hai suonato con Eddie Van Halen, vi siete anche incontrati in “Beat It” di Michael Jackson, cosa pensi di lui e della sua scomparsa?
Un grande, un amico, un vero fratello e un grandissimo chitarrista, ancora soffro per la sua scomparsa. Un fratello, veramente è tutto molto triste ora. Ci conoscevamo da 40 anni, eravamo giovani e abbiamo vissuto e condiviso molte cose insieme. Mi manca infinitamente!

Grazie Steve per l’intervista, chiudila come vuoi per i tuoi tanti fan italiani, so che conosci bene l’Italia, chiudi con un messaggio.
Amo l’Italia e gli italiani, l’Italia è meravigliosa ho alcuni amici e la cucina italiana è la mia preferita e mi mancate molto e spero tornarci presto. Un abbraccio!!

FABIO LOFFREDO

Band:
Steve Lukather: Chitarra e voce
Greg Bissonette: Batteria
Jeff Babko: Tastiere
Jorgen Carlsson: Basso
John Pierce: Basso
David Paich: Pianoforte e organo
Joseph Williams: Cori
Ringo Starr: Cori

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