Now Reading
XO LA FACTORY – Intervista all’ideatore e fondatore Giuseppe Gioia

XO LA FACTORY – Intervista all’ideatore e fondatore Giuseppe Gioia

10 anni di XO La Factory celebrati on una compilation che racchiude gli Artisti in contratto. Ne ho parlato con  il fondatore Giuseppe Gioia, di seguito l’intervista.

Ciao e benvenuto su Tuttorock. 10 anni di XO La Factory, prima di tutto come nasce l’idea e perché?
L’idea nasce da due musicisti sull’asse Puglia-Veneto ai tempi di myspace: volevamo provare a metterci dall’altra parte, essere supporto e parte attiva per band e musicisti producendo buona musica con un approccio diverso e come direbbero in Boris “molto poco italiano”.

Quale è il significato del nome XO La Factory?
Dentro ci sono due omaggi: XO è uno dei dischi più belli del è compianto Elliott Smith che è uno dei motivi per cui ho dedicato la mia intera vita alla musica; la factory invece è un rimando a quell’idea di fare rete, contaminare, creare cortocircuiti e collettivi tanta cara ad Andy Warhol.

Riassumi in breve questi  anni, soddisfazioni ma anche delusioni.
Sono stati dieci anni di montagne russe, abbiamo vinto e abbiamo perso, abbiamo raggiunto traguardi che mai avremmo pensato di raggiungere e abbiamo avuto grandi delusioni. Nel mezzo abbiamo affrontato una pandemia mondiale che ci ha quasi distrutto ma siamo rimasti in piedi, più forti di prima. Dopo dieci anni più che fare l’elenco di quello che abbiamo raggiunto mi sento felice di essere qui a parlare con voi di XO, credo sia la vittoria più grande.

Come scegli le band da promuovere?
Potrà sembrare banale ma molto semplicemente devono piacerci, ci devono colpire, le dobbiamo trovare piacevoli, convincenti e personalmente mi devono emozionare. Non esistono steccati di genere, etichette o motivi di marketing per cui decidiamo di produrre un disco, lo facciamo semplicemente perchè pensiamo sia la cosa giusta da fare in quel momento.

Ma quale è la caratteristica per entrare a far parte di XO La Factory?
Più che la caratteristica essenziale direi che c’è bisogno di un’attitudine: essere capaci di mettersi totalmente in gioco, di volersi confrontare e di essere pronti ad ascoltare, con libertà totale e soprattutto fidandosi di quello che abbiamo da insegnare.

Presenta alcuni artisti e le loro caratteristiche.
Walter Celi è un melting pot di sonorità, atmosfere, posti lontani e cartoline. Sul palco è una macchina da guerra e non lo diciamo soltanto noi. Grapsia è un cantautore elegante e raffinato, dotato di un songwriting molto personale ed emozionale. I Malmӧ credo siano una delle band post rock italiane con il live set più convincente ed esplosivo attualmente in circolazione.

Una compilation per celebrare i 10 anni, come hai scelto artisti e brani?
Ogni brano idealmente racconta un anno della nostra storia. Non abbiamo seguito criteri cronologici, di genere o di provenienza geografica, ma semplicemente abbiamo deciso di creare una tracklist che fosse godibile, prima di tutto per noi e poi per il nostro pubblico.

I tuoi prossimi obiettivi?
Abbiamo già delle uscite discografiche nelle prossime settimane e poi ci sono delle sorprese sempre legate ai festeggiamenti dei dieci anni che prossimamente vi annunceremo.

Per i tuoi artisti, punteresti di più sul Festival di Sanremo o sul concertone del Primo Maggio?
Ti dico la verità questi due palchi sono, sin da quando ero un musicista ragazzino, due sogni nel cassetto, uno lo abbiamo raggiunto (Walter Celi sul palco del Primo Maggio di Roma del 2019) direi che ora ci manca il palco dell’Ariston.

Chiudi l’intervista come vuoi, hai spazio per dire qualsiasi cosa.
Ringrazio te Fabio e tutto lo staff di Tutto rock sia per la possibilità di questa bellissima intervista, ma anche per tutta la pazienza, la disponibilità e il sostegno dimostrato in questi dieci anni, senza realtà come la vostra credo che non saremo qui.

 FABIO LOFFREDO