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The Nutries – Un Morto Tra I Morti

The Nutries – Un Morto Tra I Morti

Sonorità distorte, squadrate e veloci, dirette come un pugno ed una capacità di sintesi davvero rara nel dichiarare i propri intenti. Il nuovo LP dei The Nutries dal punto di vista musicale è duro e tagliente, perfettamente prodotto, tanto che sebbene abbia praticamente gli stessi suoni per tutta la sua durata, riesce a essere incredibilmente vivo dall’inizio alla fine. I riff grandiosi e ruvidi si susseguono uno dopo l’altro come schiaffi in una rissa ed il canto rabbioso non ha pietà per nessuna regola. Nei loro testi ci sono il livore, l’isteria rabbiosa ma anche una magnifica lucidità nel mettere alla berlina le artritiche vestigia prestabilite, ma non solo, senza rispetto o timore per niente e nessuno. Semmai con sarcasmo, come suggerisce il divertente moniker della band.

Concentrata nell’arco di 15 anni, la carriera dei The Nutries ha già attraversato una serie di tappe fondamentali per la loro evoluzione stilistica, da schegge impazzite del punk underground tricolore, a stolido combo di picchiatori incalliti. Da varie partecipazioni a compilation di genere alla condivisione dello stage con bands conosciute. ‘Un Morto Tra I Morti’ è il quinto album della band vicentina ed esplora territori parzialmente diversi rispetto alle uscite precedenti. Colpisce immediatamente il suono più curato, massiccio e squadrato, che di pari passo non molla un grammo della velocità ed intensità dei dischi precedenti. La band fa il suo senza risparmiarsi e la produzione più pulita mette finalmente in risalto le qualità tecniche del quartetto, in particolare la devastante sezione ritmica impegnata a distruggere il drumkit per tutta la durata del disco. Potente e in primo piano, è spesso proprio la batteria a dettare i tempi di Un Morto Tra I Morti, avvicinandolo a territori più metal del passato.

Basti ascoltare il massiccio e cadenzato riff di “Vorrei Sentirmi Sempre Vivo”, il tentacolare tappeto ritmico di “Non Sappiamo Dove Tutto Questo Ci Porterà” o della furibonda title-track. Non mancano le classiche legnate in tipico Nutries-style, come l’indiavolata “Stramonio” che mantiene intatta tutta la foga degli esordi, o ancora la brevissima “Nati All’Inferno”. “Il Nulla” ha certo dei battiti alti e la solita batteria tellurica ma, tinto da una sottile pennellata melodica, il brano avanza in modo più arioso, un po’ come “Ossa Rotte”, particolarmente influenzata dall’abrasività garage anni ‘90.

La sensazione che rimane a fine ascolto è che i The Nutries abbiano privilegiato la varietà, firmando un disco che, centrato su un sound ormai riconoscibile, oscilla più volentieri e più liberamente tra i poli estremi della sua natura che sono il punk e il metal. Una scelta che però ha il merito di non andare a discapito dell’incredibile intensità che sgorgava dalle uscite precedenti. Globalmente più ragionato, il contenuto del nuovo LP picchia duro e riesce anche ad entusiasmare. Più in generale, va dato atto ai Nostri di aver voluto esplorare nuovi linguaggi, piuttosto che ripercorrere una strada già pienamente tracciata.

Ivan Faccin

Genere: Punk, Metal, Crossover, Hardcore

Tracklist:

  1. Vorrei Sentirmi Sempre Vivo
  2. Stramonio
  3. Un Morto Tra I Morti
  4. Non Sappiamo Dove Tutto Questo Ci Porterà
  5. Vivisezione
  6. Tessuto Del Tuo Essere
  7. Chissà
  8. Nati All’Inferno
  9. Non Siamo Schiavi Di Questa Città
  10. Ossa Rotte
  11. Brucia L’Altare
  12. Il Nulla

Credits:

Registrazione, Mix e Master: Infinity Home Recording Studio

Grafica: @coito.negato

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