STEVEN WILSON – The Harmony Codex

Dopo la parentesi pop e synth pop e dopo il ritorno dei Porcupine Tree, Steven Wilson torna al progressive rock. “The Harmony Codex” è un album splendido dove il musicista inglese rispolvera il suo amore per sonorità progressive, ma con il suo fare geniale, l’amalgama sempre con un filo di pop, di sonorità anni 80 e di musica elettronica. “Inclination” sa bilanciare alla perfezione elettronica e progressive, quest’ultimo genere appena citato è molto più accentuato in “What Life Brings”, tra Pink Floyd, Porcupine Tree e il Wilson solista e ancora “Encomies Of Scale”, altra song avvolgente.

Spettacolare la piccola suite di quasi undici minuti, “Impossible Tightrope”, quasi completamente strumentale, qualche coro a parte, passaggi strumentali virtuosi e accenni ai King Crimson e ad un certo Canterbury Sound. Letteralmente splendida ed emozionante la prog ballad “Rock Bottom”, con la bellissima voce di Ninet Tayeb che duetta con quella di Wilson, da brividi, e la lunga “The Harmony Codex” (quasi dieci minuti di durata), progressive atmosferico e un po’ ambient. Chiude “Staircase”, dove il musicista inglese torna ad unire musica elettronica e progressive. Un’altra pietra splendente nella oramai lunga discografia di Steven Wilson da solista.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

Inclination
What Life Brings
Encomies Of Scale
Impossible Tightrope
Rock Bottom
Beautiful Scarecrow
The Harmony Codex
Time Is Running Out
Actual Brutal Facts
Staircase

Label: Virgin Music
Genere_ Progressive Rocl
Anno: 2023

/10

VOTO

Band:
Steven wilson: Voce, chitarra, tastiere, basso, percussioni, sampler e programmazione
Ninet Tayeb: Voce
Craig Blundell: Batteria
Sam Fogarino: Batteria
Adam Holzman: Tastiere
Jack Dangers: Tastiere

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2023 Porcupine Tree progressive rock recensione Steven Wilson Virgin Music

Fabio Loffredo

Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!