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Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica, intervistato da Elena Arzani

Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica, intervistato da Elena Arzani

Vincenzo Spera Presidente Assomusica

In occasione della terza edizione di Milano Music Week, ho intervistato Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica, tra i promotori dell’iniziativa. MMW 2019 si svolgerà a Milano dal 18 al 24 Novembre 2019.

In quale modo Assomusica sensibilizza l’attenzione del Parlamento e del Governo Italiano verso il settore dell’industria musicale?
Assomusica ha avviato da molti anni un dialogo con i decisori politici più influenti sul settore musicale. L’aspetto più complesso del dialogo è spiegare come Assomusica coniughi, con l’attività dei propri associati, gli aspetti culturale e imprenditoriale dello spettacolo dal vivo. È un lavoro complesso che mettiamo in pratica con incontri de visu con i politici, seminari ad hoc sui temi principali (dal fisco, al tema del biglietto nominale alla sicurezza sul lavoro e per gli spettacoli). Esercitiamo, inoltre, una costante attività di sensibilizzazione a livello istituzionale per sancire il valore culturale, sociale e civile della musica in tutte le sue forme ed espressioni, per il sostegno ad iniziative di incentivazione e ricerca di nuovi talenti e per individuare soluzioni e progetti destinati a nuovi spazi polivalenti per la musica contemporanea. Tutto questo lavoro viene svolto con l’ausilio di professionali e validi consulenti del settore, che ci supportano con grande competenza in ogni ambito di intervento. Attraverso questa intensa attività Assomusica si è accreditata come principale interlocutore del settore a livello nazionale ed è anche riconosciuta, dall’Unione Europea, quale referente italiano per la musica dal vivo. Mi preme sottolineare a tal proposito, che Assomusica partecipa, unico esponente italiano, al “Forum Permanente per la Protezione degli Spazi Pubblici – settore Intrattenimento ed Eventi di massa” istituito dalla Commissione Europea, in quanto individuati come soggetto in grado di offrire il proprio significativo contributo a questo importante e attuale tema sulla sicurezza.

Come è cambiata la fruizione della musica oggigiorno e qual è l’attuale stato di quella italiana, soprattutto se paragonata al resto del mondo?
Possiamo dire che, attualmente, la tipologia di fruizione nel mondo è omologata, nel senso che, ovunque, si avvale, essenzialmente, delle nuove tecnologie e dell’utilizzo di strumenti telematici: la fruizione della musica, infatti, avviene prevalentemente attraverso il web. Possiamo, pertanto, parlare di una fruizione di tipo globale.

Naturalmente, in questo contesto, il concerto live riveste ancora un ruolo fondamentale, attraverso momenti di grande partecipazione. Mi preme, a tal proposito, ricordare che la musica live è da sempre una delle espressioni artistiche più apprezzate dagli spettatori e che l’Italia, proprio per la vendita di biglietti, rappresenta il sesto mercato più importante al mondo, dopo Stati Uniti, Germania, Giappone, Regno Unito e Francia. Inoltre è uno dei paesi europei che, rispetto agli altri, esporta maggiormente la musica anche all’estero.

Attraverso quali canali si sviluppa la ricerca dei nuovi talenti?
Molto spesso, purtroppo, la ricerca dei nuovi talenti si sviluppa attraverso format televisivi dedicati e questo tipo di canale può avere aspetti positivi ma anche negativi. I talent non sempre rispecchiano la realtà e quindi, può non esserci corrispondenza tra ciò che avviene nel “mondo telematico” (la televisione, i canali web, etc…) rispetto a quella che è poi la durata o la capacità di resistere nel mondo della musica live per un periodo più lungo possibile.

Come sono cambiati il mercato e la proposta musicale, ed in che modo queste modificazioni influenzano la cultura musicale, la sua produzione e la sua distribuzione? Parlando di mercato mondiale, pensa che l’Italia possa giocare un ruolo primario nel panorama internazionale della musica contemporanea?

L’Italia, storicamente, ha sempre avuto una tradizione molto importante a livello internazionale: basti pensare all’Opera, ad esempio, o ai numerosi artisti italiani che sono stati famosi in tutto mondo e che, ancora, continuano ad essere suonati.
Attualmente c’è una forte tendenza musicale verso un unico genere, basato più sul rap o categorie simili, che, però, non possono definirsi esclusivamente musicali nel senso delle caratteristiche di coreuticità e di utilizzo di quella che è la musica vera e propria,. La questione fondamentale – dal mio punto di vista – è che la musica, nella sua accezione più specifica, in questo momento storico risulta, in un certo senso, un po’ “maltrattata”, trascurata rispetto a quanto avvenuto nelle precedenti generazioni che, invece, sono state caratterizzate da espressioni musicali quali ad esempio il rock, il blues, il jazz. Attualmente prevalgono, infatti, altri generi musicali che, però, molto spesso sono essenzialmente delle semplificazioni musicali.

Qual è il valore culturale, sociale e civile della musica all’interno della nostra cultura? Cosa le ha trasmesso nella sua vita e come mai ha scelto di lavorare in questo settore?
La musica, da sempre, ha un grande valore di socializzazione, è in grado di offrire al pubblico, ai giovani, momenti di sana e positiva aggregazione, unione, partecipazione e calore. Inoltre riveste anche un incredibile capacità di riconoscimento delle generazioni, che si rispecchiano e si ritrovano in ciò che viene eseguito dagli artisti. E’ la vita stessa della quotidianità quello che la musica trascrive, e chi se la vive, ci si ritrova dentro, ne ritrova le emozioni.

Cosa mi ha trasmesso nella mia vita? Innanzitutto la musica trasmette gioia, felicità, brividi, ed aiuta, anche, ad avere un miglior rapporto con se stessi. Questo lavoro in qualche modo l’ho scelto, ma ci sono anche un po’ nato dentro: da un lato per la passione che ho per la musica da sempre, dall’altro per una serie di coincidenze fortunate che mi hanno portato in viaggi trasversali, verso multiformi realtà, a contatto con migliaia di persone, che hanno arricchito la mia crescita interiore e perfezionato la mia professionalità. Alla fine degli anni ‘60/inizi anni ’70, quando si organizzavano eventi musicali lo si faceva per fini culturali, di aggregazione sociale. Poi nel corso degli anni, entrando anche in contatto con la capacità produttiva americana e anglosassone, fare musica live è diventato un mestiere, per molti di noi, che si è sviluppato in un modo più “industriale”, fino ad oggi, diventato un meccanismo nelle mani di multinazionali.

Quali potrebbero essere le ripercussioni di Brexit all’interno dell’industria musicale, della distribuzione e vendita dei prodotti quali album, progetti editoriali ed altro ancora, nonché l’organizzazione di festival e concerti?

Come abbiamo già avuto modo di dire, attualmente, la musica viaggia, prevalentemente, attraverso la rete. Pertanto credo che la Brexit non avrà grandi conseguenze su questi aspetti. Per quanto riguarda il nostro Paese, gli eventi live sono, infatti, in prevalenza di artisti nazionali: nel 2018 il 71% dei concerti era di musica italiana e solo il 29% estera. La musica d’importazione, proveniente dall’Inghilterra, potrebbe avere un calo, ma credo che la Brexit non inciderà particolarmente.

“Regole e ruoli per lo spettacolo dal vivo in Italia”, il vostro codice etico e deontologico è unico in Europa, garante di una condotta corretta sia nei confronti degli attori dell’industria musicale, che dei suoi utenti. Quali problemi vi vedono maggiormente coinvolti quotidianamente in questo settore?

Abbiamo cercato di individuare le possibilità e le criticità che offre un lavoro come questo, tenendo sempre ben presente i diritti e la sicurezza degli spettatori e cercando di sopperire anche a situazioni nelle quali la legge, casomai, non tutela adeguatamente le nostre attività. Prevalentemente le problematiche quotidiane che riscontriamo nel nostro settore sono di tipo autorizzativo, interpretativo: sia a livello centrale che locale, purtroppo, non c’è uniformità di applicazione delle norme per gli spettacoli dal vivo. Infatti, pur proponendo la stessa tipologia di concerto, nelle diverse città in cui questo viene realizzato, riscontriamo una discrezionalità nell’attuazione delle direttive da parte delle Commissioni di vigilanza. Sarebbe, invece, necessario garantirein modo paritetico, l’applicazione delle norme, per poter assicurare la sicurezza delle persone presenti e la funzionalità dello spettacolo. Su questo ambito, nello specifico, siamo attualmente a lavoro cercando di sviluppare, con il supporto di referenti di alto profilo e preparazione in materia, l’idea di una certificazionea monte dell’allestimento di una produzione, che superi tali difformità. Le regolamentazioni e le leggi sono sicuramente giuste, ma spesso non tengono conto della specificità dell’evento live, in quanto promulgate da chi non ha conoscenza del settore, da chi non ha avuto modo di assistere alla filiera lavorativa che caratterizza il comparto.

Qual è il ruolo di Assomusica all’interno della nuova edizione di MMW19?

Assomusica da tre anni è uno dei promotori di questa importante iniziativa, in cui la musica, in tutte le sue sfaccettature, è protagonista per una intera settimana.
Assomusica partecipa, in primis, ad un lavoro collettivo di progettazione delle proposte, di programmazione. Si lavora sia per offrire al pubblico numerosi ed interessanti eventi musicali, sia per cercare di dare ai giovani talenti una possibilità di essere conosciuti e, grazie alla loro bravura, avere un trampolino di lancio, sia ci si impegna sulla parte contenutistica, individuando le criticità del settore, le possibili evoluzioni future, cercando di essere avanguardia di questo settore.

Dopodiché, all’interno del programma, Assomusica si focalizza, principalmente, su alcune tematiche, attraverso la realizzazione di panel, convegni, che rappresentano delle importanti occasioni di analisi e confronto con i principali stakeholders, anche istituzionali. Attraverso questi momenti si cerca un dialogo costruttivo, in grado di portare anche eventuali soluzioni su tematiche concrete che caratterizzano il comparto, tenendo conto degli scenari che mutano, sia a livello nazionale che europeo, e delle esigenze e delle prospettive che il settore offre. Quest’anno, nell’ambito della MMW, Assomusica realizzerà due importanti incontri il 22 novembre, in cui saranno trattati argomenti di grande rilevanza ed interesse, coinvolgendo autorevoli referenti istituzionali e del settore.

Il primo è in programma alle ore 11.00 presso la Terrazza Martini e affronterà il tema del Microcredito: si analizzeranno le potenzialità di questo strumento che può fornire un concreto sostegno anche al nostro lavoro. Il secondo, organizzato all’interno del Linecheck alle ore 17.00, tratterà la normativa introdotta, lo scorso luglio, relativa al biglietto nominale. Attraverso la presentazione di una indagine, infatti, si esaminerà l’efficacia o meno del sistema introdotto al fine di garantire la risoluzione del problema del bagarinaggio on line, senza compromettere la tenuta economica del comparto e la sicurezza degli spettatori.

ELENA ARZANI

Informazioni:
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