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TEMPERANCE – Intervista al cantante, chitarrista e songwriter Marco Pastorino

TEMPERANCE – Intervista al cantante, chitarrista e songwriter Marco Pastorino

Temperance 1

In occasione dell’uscita del nuovo album “Viridian”, sotto etichetta Napalm Records, prevista per il prossimo 24 gennaio, ho fatto due chiacchiere con Marco Pastorino, songwriter, cantante e chitarrista della nostrana epic/power metal band Temperance.

 

Ciao ragazzi, innanzitutto benvenuti su Tuttorock e complimenti per il vostro nuovo bellissimo album “Viridian”, ho avuto la fortuna di ascoltarlo in anteprima e lo trovo molto epico ed innovativo. Come sono nate le canzoni che lo compongono?
Ciao Marco! Grazie mille per le belle parole. Le canzoni di Viridian sono venute fuori in modo molto naturale, senza stress o qualcosa di studiato a tavolino. Per la prima volta anche Michele ha composto due brani, e il finale dell’album è affidato a “Catch The Dream” scritta a quattro mani da me e lui durante le registrazioni delle preproduzioni.

E riguardo al titolo dell’album e alla copertina, cosa mi raccontate?
Col titolo abbiamo deciso di dare spazio a qualcosa che potesse ricordare il nostro fantastico pianeta. Infatti Viridian è un pigmento blu-verde, che abbiamo voluto accumunare al verde del nostro pianeta, alberi, campi, ma la stessa Madre Natura che abbiamo definito con questo colore. Inoltre, anche se il disco in questione non è assolutamente un concept con una storia – ci sono diversi brani, almeno 3-4, che parlano delle stesse tematiche, la Terra appunto.

Siete riusciti a firmare con la prestigiosa etichetta Napalm Records, raccontatemi un po’ com’è andata.
E’ stata una piccola catena di eventi; col nostro precedente album “Of Jupiter And Moons” abbiamo ricevuto feedback entusiastici un po’ ovunque , e Napalm stessa ci ha proposto di fare alcuni tour organizzati da loro stessi. Da lì il passo è stato breve, nel bel mezzo del secondo tour organizzato, c’hanno proposto di lavorare insieme e da lì alla creazione di Viridian il passo è stato breve.

Il disco si apre con “Mission Impossible”, brano molto potente ma dalle bellissime melodie, lo considero quello che più di tutti riassume la storia dei Temperance, siete d’accordo con me?
Grazie mille, penso che Mission sia la giusta opener per il nuovo album, in quanto racchiude tanti elementi storici nostri, ma aggiunge qualcosa in termine di influenze, di consapevolezza e molto altro. Inoltre torniamo a parlare, come avevamo fatto in passato, di un film come tematiche.

Siete attivi dal 2013 e avete già dovuto affrontare alcuni cambi di line-up, ora vi sentite stabili come formazione?
Penso che abbiamo trovato la nostra dimensione perfetta, abbiamo un rapporto stupendo tra tutti noi e abbiamo un obiettivo comune. Ai tempi del disco precedente, non avevamo avuto tutto questo tempo per conoscerci a fondo, ma ora dopo oltre 70 date insieme con questa line-up, non abbiamo segreti tra di noi 🙂

C’è una band in particolare con la quale vi piacerebbe condividere il palco?
Troppe. Ma di base penso che ci sia qualcosa da imparare da ogni band con cui si possa dividere il palco.

Una domanda un po’ provocatoria, vale davvero la pena suonare metal in Italia o verrebbe la voglia di mollare tutto e trasferirsi in paesi dove la professione del musicista viene maggiormente considerata?
Noi amiamo suonare in Italia, allo stesso tempo ci rendiamo conto che a livello culturale la musica metal non è vista come in altri paesi nel mondo, ma penso anche che ogni band dovrebbe porsi la domanda: “ Se non veniamo considerati molto, il problema non potrebbe essere nella nostra proposta? “

Il brano “Gaia”, che considero il migliore dell’album, sembra essere un vero e proprio inno alla nostra amata e, purtroppo, ammalata Terra. Possiamo ancora fare qualcosa per salvarla?
C’hai preso in pieno. Gaia è una delle “sorprese” del disco. Composta interamente da Michele, racchiude quello che potrebbe essere una specie di epilogo e di saluto a quello che abbiamo abbandonato. Forse anche la speranza in un qual modo, però ognuno di noi può fare la propria parte e cercare di passare dalla parte del giusto nel suo piccolo.

“Catch the Dream”, la traccia finale, è una sorta di epic gospel, se mi passate il termine, come mai questa scelta per la chiusura dell’album?
E’ stato un azzardo forse ma, come ti dicevo, durante le registrazioni delle preproduzioni del disco, a me e Michele è venuta quest’idea, l’abbiamo sviluppata da subito e ci siamo innamorati di questo “mantra”. Un gospel che vuole essere aggregazione, vuole essere un messaggio di unione, qualcosa che possa dare un segno per vivere il momento che abbiamo ora. Perchè poi il domani arriverà a catturare il sogno e le nostre voci canteranno tutte insieme.

Parlatemi un po’ del tour che farete per promuovere l’album.
Abbiamo deciso di celebrare l’uscita di Viridian con quattro show da headliner tra Italia, Austria e Repubblica Ceca. Quelli in Italia saranno un qualcosa di speciale, in quanto saranno le uniche due date italiane del 2020. Poi a marzo ed aprile saremo in tour in tutta Europa come special guest per la mitica Tarja Turunen e non vediamo l’ora di calcare tutti quei palchi.

Per finire, grazie del tempo che mi avete dedicato, volete salutare e dire qualcosa ai lettori di questa intervista e a chi verrà a vedere i vostri concerti?
Grazie mille per il vostro spazio. Speriamo che potrete apprezzare Viridian come lo abbiamo fatto noi e che possiate cogliere i tanti messaggi che contiene, dal primo all’ultimo, cioè cogliere il momento e non perdere le occasioni che la vita ci lancia.

MARCO PRITONI

Band:
Voce: Alessia Scolletti
Voce e piano: Michele Guaitoli
Voce e chitarra: Marco Pastorino
Basso: Luca Negro
Batteria: Alfonso Mocerino

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