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ROBERTA GIALLO – Intervista su “Curriculum”

ROBERTA GIALLO – Intervista su “Curriculum”

Avvelenata, irriverente, liberatoria, CURRICULUM è una specie di autobiografia in musica in cui Roberta Giallo, che dell’ironia ha fatto un marchio di fabbrica, lascia intendere di non aver raggiunto certi risultati, forse perché sprovvista di certe “qualità”. Nell’iconica copertina sfoggia un rotolo di carta igienica con su scritto CURRICULUM, come ad indicare dove vadano a finire i nostri curriculum, e quale uso possa farne chi li riceve… link all’ascolto: https://robertagiallo.hearnow.com/curriculum

Ciao Roberta, è sempre un piacere risentirsi, questo tuo nuovo singolo, Curriculum, è brano autobiografico, dai sapori agri?
Sì, certamente, io lo definisco anche un poco avvelenato, le sfumature si confondano, quando l’ho scritta la vedevo passare come una serie di fotogrammi che raccontano la mia storia. 

Musicalmente si percepisce subito che il brano è tuo, il sound della tua musica è inconfondibile.
Grazie mille, mi fa molto piacere. Il brano è nato per piano e voce, poi Corrado Rustici ci ha messo il suo arrangiamento e tutto ha preso la forma giusta. 

Corrado Rustici è una figura storica del panorama musicale italiano e internazionale, uno dei nostri migliori chitarristi e produttori, anche se poi si trasferì in California e ora vive a Berlino.
L’avrei detto io, l’hai detto tu. Oltre il suo contributo artistico c’è stato anche il suo “contributo umano”. Corrado non lavora con chiunque, può permettersi di scegliere con cura. Tra noi è nata anche una sorta di amicizia, quella pacata e rispettosa che nasce dalla reciproca stima e dal reciproco rispetto. Avere avuto il suo apprezzamento, dopo quello già avuto in passato da un altro grande produttore con cui ho collaborato al mio primo disco, Mauro Malavasi, mi onora. Lui ha ricevuto una serie di provini, tra questi ha scelto, “Ci salveranno gli alieni” (il singolo uscito a dicembre 2023), e adesso questo, Curriculum, del quale ha apprezzato molto la sferzante onestà. Nella scrittura mi sono lasciata completamente andare, con la consapevolezza che, quando sferri un colpo rischi anche di inimicarti qualcuno… d’altronde, quando Guccini scrisse “L’Avvelenata” non ci andò proprio leggero. Magari mi sono anche ispirata al suo brano, che adoro veramente e ho ascoltato centinaia di volte; scrivere brani di questo tipo è liberatorio. 

L’idea per scrivere Curriculum come ti è nata?
Sono una artista multidisciplinare, ma prima di tutto credo di essere, ed essere riconosciuta come una cantautrice.  Penso che per ogni artista sia normale avere gioie e delusioni, successi e amarezze. Oggi il mondo dei cantautori e delle cantautrici vive un momento particolare della storia, molto lontano dagli anni ’70/‘80 dei De Gregori, De André, Dalla, Battiato. Oggi è quasi impossibile che un cantautore ottenga un successo mainstream e milioni di streaming. Ecco perché una cantautrice come me, è un po’ disillusa e un po’ avvelenata, poiché vive costantemente in un sistema dove spesso una lunga gavetta, un ricco curriculum, e anche svariati riconoscimenti intellettuali “non servono”. Dico alle colleghe più giovani e talentuose: spesso sarai “superata” da altri personaggi che sono meno preparati, magari celebri per via del gossip e partecipazioni in tv… Io, per esempio, appartengo a quel ristretto gruppo di artisti, potrei citare Carmen Consoli e Cristina Donà, che fanno fatica a risaltare nel mainstream. Anche se questo può essere una scelta ad un certo punto, e si arrivi persino a desiderare di “rimanere in una nicchia”, nella serenità di un percorso molto libero e poco condizionato dalle inevitabili pressioni commerciali fatte dalla Music Industry. Mi è capitato di sentirmi dire da dei discografici, “Tu sei brava, bravissima, anche troppo, non è che potresti scrivere un po’ peggio? Potresti scrivere in maniera più semplice, da strada? Anche musicalmente sei troppo raffinata, poi, magari, non dire che sei laureata…”. Ora, io ho anche la lode, e non credo proprio di dovermi vergognarmi di questo, così come di altri successi legati agli studi. Dovere omettere delle cose che ti sei guadagnata per non apparire presuntuosa, mi sembra davvero il colmo. 

Sicuramente l’Italia è un paese dove i meriti non devono essere mostrati, per non essere etichettati di arroganza e presunzione, tu hai una scrittura molto raffinata, complessa, in un periodo in cui la parola ha perso importanza rispetto l’immagine. Poi abbiamo tutta una serie di artisti che riempiono gli stadi con canzoni che raccontano sempre gli stessi 3 o 4 temi con parole semplici e dirette, ma testi che si assomigliano tutti.
E’ vero che c’è un certo pubblico giovane molto ampio, che ascolta in streaming e si dirige su un certo tipo di musica. Ma esiste poi un’altra parte di pubblico che compra i dischi, che vuole sedersi in un teatro ad ascoltare: non dovremmo pensare di produrre musica solo per ragazzi dai 12 ai 20 anni; abbiamo almeno due tipi di pubblico. Il mercato oggi ha deciso di basarsi sullo streaming, e rileva “i successi” attraverso questa forma di analisi, e tutti questi dischi d’oro e di platino che arrivano continuamente… sono liquidi! Aggiungiamo inoltre che si è creata una oligarchi di mercato i grandi network radio e tv trasmettono e mostrano solo quella decina di artisti che vanno per la maggiore o hanno una grossa etichetta alle spalle. In conclusione, se ti fanno ascoltare sempre la stessa canzone, alla fine ti entra in testa. Se ti fanno vedere sempre la stessa faccia, alla fine “ti ci affezioni”. I grandi network trasmettono sempre gli stessi brani, non ci sono novità, senti lo stesso pezzo anche dieci volte al giorno, io mi annoio e vado a cercare cose nuove in altri posti, rovistando nel sottobosco. Essendo nella giuria di Musicultura da tanti anni, ti assicuro che c’è tanta ottima musica, e giovani artisti preparatissimi e originali, che fanno e faranno fatica a trovare visibilità e spazi nel mainstream. 

E’ assolutamente così, le radio nazionali hanno gli spazi occupati dalle major e passano sempre le stesse canzoni, arrivando a generare noia. Un trend che si propaga in tutti i settori, come i libri.
Quello che accade nella musica succede in tutti i settori, dove le multinazionali dominano incontrastate. Con questa canzone desidero anche rispondere a tutte quelle persone che spesso tornano a chiedermi: “Ma tu che si così brava, perché non vai a Sanremo?”. La verità è che la qualità e una lunga gavetta, compresi i molti premi e riconoscimenti, non sono l’unica merce di scambio… devi passare attraverso il contratto con una grande major, avere milioni di streaming(difficili da ottenere a monte senza accordi editoriali importanti con le piattaforme stesse, vel con grandi editori), o comunque “raccomandazioni importanti”, per cui, io ci andrei pure a Sanremo per far conoscere la mia musica a più persone… ci ho provato diverse volte, ma se sei sprovvisto dei requisiti sopra, molto semplicemente, non ti prenderanno mai. (Ti ci vuole un miracolo!). Tutto questo sistema porta il fruitore-medio di musica a pensare che quelli che vedono in Tv siano i più bravi… io dico addirittura che non è detto che chi riempie uno stadio sia più bravo di chi si esibisce in piccolo teatro. Non è detto che il più famoso sia il più talentuoso. Lucio Dalla fece cinque dischi prima di avere successo, ma allora c’era la pazienza di aspettare che arrivasse il momento giusto, anche da parte dei discografici. Ti davano il tempo di germogliare. 

Ci sono degli aspetti veramente inquietanti, se ottieni un risultato, come la tua lode per fare un esempio, lo devi a tanto sacrificio e impegno, non è presunzione, è meritato.
Certo, magari passi la sera a studiare e provare in casa, mentre gli altri vanno a farsi l’aperitivo. Gli artisti degli anni ’70 erano personaggi che ammiravi, erano “irraggiungibili” … ti rendevi subito conto che non saresti diventato come i vari Prince, Hendrix, Mercury, Aretha Franklin o Tina Turner, per spararne due a caso. Un noto produttore mi prese a cuore, e mi disse: “Vedi Roberta, tu sei bravissima, ma non fai immedesimare gli ascoltatori, scrivi troppo bene e raffinatamente, e poi sei troppo virtuosa nel canto”. Si sono ribaltati i paradigmi, si usano mezzi come il denaro per promuoversi e alzare gli streaming, o si esaspera l’utilizzo dell’autotune, che io non demonizzo(è anch’esso uno strumento) ma ne condanno l’abuso. Ci sono casi in cui alcuni personaggi possono salire su un palco grazie all’inganno, all’IA… MI dispiace che con questa mia canzone di “j’accuse” qualcuno se la possa prendere, ma a un certo punto sono veramente esplosa, e con Curriculum racconto sinceramente la mia storia. Oltretutto io non ce l’ho con le singole persone, ma con il sistema, e questo mondo degenerato in un capitalismo scandaloso, estremo.

Aprendo una parentesi, l’ultima volta che ci siamo visti è stato in un teatro, ma non per un concerto, bensì presentavi il TEDx Bologna – It’s a miracle -2. Uno degli eventi più importanti in assoluto.
Sì, come vedi qualcuno trova in me delle doti oratorie e di show-woman. Il curatore, Andrea Pauri, mi ha scritturato, abbiamo deciso che invece di un talk avrei presentato la serata, e cantato qualche pezzo accompagnandomi al piano. Un mio amico dello show-biz mi disse: “A volte può servire sembrare non troppo intelligenti”. In effetti questo a volte mi è servito per uscire da qualche situazione imbarazzante, di fronte ad avances non gradite ad esempio. A tutti piace essere apprezzati e ricevere complimenti, corteggiati, ma quando ti fanno capire che “avrai qualcosa in cambio solo se…”, la cosa diventa indecente, davvero fastidiosa, confinante con l’illegalità. Adesso che faccio anche la produttrice, mi capitano ragazze che mi fanno domande sul come comportarsi, io rispondo che siamo in un mondo che vive di compromessi, anche stipulare un mutuo è un compromesso, ma se accetti un compromesso, che almeno ti faccia stare bene. Riassumo così: accetta solo i compromessi che pensi di poter tollerare, e che ti permettano di guardarti serenamente allo specchio e dormire la notte. 

Bene, per concludere, progetti futuri?
Sia “Ci salveranno gli alieni” (uscita a dicembre), sia “Curriculum”, anticipano l’album “Reminiscenze” che vedrà la luce tra marzo-aprile 2024. Oltre a Corrado Rustici ci sarà un grosso nome italiano che ancora non voglio spoilerare. Ci saranno ricordi dell’anima, riemersi dall’Eternità, e ricordi esistenziali, di questa vita, come in questo singolo. Poi ci saranno date, anche al sud, dove finalmente torno, e ovviamente a Bologna. Il 31 sarò al Bravo Caffè per il compleanno di Pia Tuccitto. Il 2 febbraio sarò con Antonio Bagnoli a Cento per ricordare Dalla e Roversi, il grande poeta che scrisse anche per Lucio. Il 23 febbraio a Foggia al Miami Swing. A marzo in giuria a Musicultura e a ritirare un Premio per me molto importante. Per tutti gli aggiornamenti che verranno, seguitemi sui miei canali social dove troverete tutte le date e i prossimi appuntamenti. 

MAURIZIO DONINI 

Band:
CREDITS:
Musica & Testi, Roberta Giallo
Produzione e Arrangiamenti, Corrado Rustici
Registrato al Rocky Road Studios, Berkeley, California
Mix & Master: LnR Studios

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