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IL GUARDIANO DEL FARO – Intervista a Federico Monti Arduini

IL GUARDIANO DEL FARO – Intervista a Federico Monti Arduini

In occasione dell’uscita del nuovo album “IL VENDITORE DI SOGNI”, 12 brani e collaborazioni con Fabrizio Bosso, Johnny Farina of Santo&Johnny, Natale Massara, Giuseppe Milici, Cece Rogers, Mario Rosini, ho intervistato IL GUARDIANO DEL FARO

Ciao Federico, piacere di conoscerti, una lunga e luminosa carriera la tua. E ora questo nuovo disco, “Il venditore di sogni”, con il passaggio dal moog al pianoforte. Come è nata questa voglia di cambiare?
Hai toccato il punto saliente, devo al moog tantissimo, ma prima ancora c’è un signore che ha studiato il pianoforte, che lo suona, che lo usa per comporre. Quindi ho voluto fare vedere come scrivo, come compongo, e in aggiunta con un’orchestra di 40 elementi; poi se la cosa piace bene, altrimenti va bene lo stesso. Volevo proprio mettere in evidenza che non è solo elettronica, non sono un fenomeno per via del moog, ma uno che ha studiato tanto, scrive musica, e usa il moog per esprimersi. Che poi, se è vero che in questo disco il pianoforte è l’attore principale, è altrettanto vero che il moog è comunque presente. 

Che poi il moog ha una sua storia propria fatta di grandissimi artisti, non va certo sottovalutato.
Hai ragione, ma io ero un poco catalogato, “Il Guardiano del Faro” si identificava con il moog.

Quindi è nata questa sorta di sfida che hai voluto mettere in campo, non solo moog, ma anche tanti altri aspetti che fanno parte del tuo percorso artistico.
Magari non proprio una sfida, ma visto il successo avuto con il moog, ora vi faccio sentire come nascono le mie canzoni al pianoforte.

Hai accennato all’orchestra, lavorare assieme a 40 orchestrali non deve essere stato proprio banale. Poi non sempre le collaborazioni con le orchestre, storicamente, sono state facili per gli artisti non classici.
Questa sì che è stata una bella sfida in effetti! In questa occasione un poco di apprensione l’ho avuta (risate). Qui ci sono quelli che vedono il tuo lato artistico, altri no, io non sono un animale da palcoscenico, quindi non corro mai il rischio di rendermi antipatico. Sono un bravo pianista che ha avuto fortuna.

La fortuna bisogna guadagnarsela, tu hai fatto tante cose notevoli, nessuno ti regala nulla.
La mia è una specie di malattia (risate)

A parte l’orchestra, dentro il disco troviamo nomi come Rosini, Fabrizio Bosso, Giuseppe Milici.
Davvero! Quello che mi ha fatto più impressione è stato proprio Giuseppe Milici, volevo inserire un suono di armonica, ho cercato su internet e mi sono imbattuto nel suo sito rimanendone colpito. Timidamente l’ho chiamato e lui mi ha risposto “Ma ti conosco, che piacere”. Allora gli ho proposto di fare un pezzo assieme, e lui ha accettato con entusiasmo. Glielo ho mandato, lui ci ha lavorato e me lo ha rimandato; quando l’ho sentito era così bello che ho deciso di non metterci il piano, di lasciarlo così. Ma il mio arrangiatore ha insistito perché facessi come al solito con gli altri artisti, uno scambio continuo, quindi l’ho lavorato e glie ho rigirato. Milici mi chiama e mi dice: “Federico, ho pianto per tutta la durata del pezzo per quante emozioni mi ha regalato!”. Poi anche Fabrizio Bosso, che dire? Se senti suonare 40 trombe, la sua la riconosci subito. Come non conoscevo Milici, altrettanto per Bosso, e anche con lui si è stabilita una sinergia fantastica, gli mando tutti gli articoli che escono.

Venendo alle canzoni del disco, come sono nate? A cosa ti sei ispirato?
Non è necessario che tu scriva qualcosa che ti tocca personalmente, ma può essere che vedi due ragazzi che si tengono per mano e si baciano per strada, e immagini la loro gioia, la loro felicità, il loro amore. Da queste sensazioni ti metti al pianoforte e ne estrai un brano; poi è vero che la maggior parte delle idee vengono da tue esperienze, spesso anche da cose che desideri, ma non sei ancora riuscito a raggiungere.

I brani cantati li hai composti tu? Il tuo pezzo preferito?
Esatto, ad esempio “Il volo 463”, l’album era già pronto e chiuso, e io ho composto questa canzone di notte. Ho insistito per inserirlo, lo staff è impazzito, abbiamo dovuto rifare praticamente tutto (risate). Questo è anche la mia canzone preferita dell’album, si tratta di due persone che si amano, che sognano di evadere da una vita piena di problemi, impegni, guerre, quindi abbiamo questo volo 463 dove siamo solo noi due, che ci porta in un mondo migliore.

Bene, dal vivo pensi di portare il tuo disco?
Sono stato in Sardegna dove un mio amico ha insistito tanto perché suonassi in una piccola chiesa tutta in legno. Alla fine, ci sono andato, dopo avere avuto l’assicurazione che, oltre suonare, avrei potuto parlare di come sono nati i pezzi, la loro creazione, il loro sviluppo. Fino a venti giorni prima dell’evento ero pieno di dubbi, non suonavo in pubblico da tantissimo tempo, ma appena ho messo le mani sul pianoforte tutto è sparito, ero io e il pianoforte, un’emozione incredibile. E dopo questa esibizione, non so come l’abbiano saputo, mi hanno chiamato dal “Festival dei Due Mondi” di Spoleto, per suonare sul pianoforte di Menotti.

Progetti futuri?
La televisione non è qualcosa che mi piace tanto, non suonando in giro, non devo promuovere delle date tramite questo media. Ma se capita qualcosa d’interessante, tipo quello che ho fatto in Sardegna, suonare e parlare, ci andrei volentieri, e qualche cosa si sta muovendo in questo senso, vediamo cosa si potrà concretizzare.

MAURIZIO DONINI

Band:
Federico Monti Arduini aka IL GUARDIANO DEL FARO – voce, pianoforte
Guests:
Fabrizio Bosso – tromba
Giuseppe Milici – armonica
Johnny Farina (Santo&Johnny) – steel guitar
Natale Massara – sax
Mario Rosini – voce
Cece Rogers
Coro DUNI del Conservatorio di Matera

Tracklist: Per amore e per passione”, “Il venditore di sogni”, “Lei dov’è” con Mario Rosini, “Progetto d’amore”, “Il Natale più bello che c’è”, “Sotto un cielo straniero” con Johnny Farina of Santo&Johnny, “A tu per tu con la Luna” con Fabrizio Bosso, “Finchè tu da lui tornerai” con Giuseppe Milici e Duni Jazz Choir, “A million voices” con Cece Rogers e Giuseppe Milici, “Appuntamento tra le nuvole”, “Per te soltanto” con Natale Massara, “Volo 463” cantato / interpretato da Federico Monti Arduini.

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