Now Reading
GIOVANNA TURI – Intervista sul nuovo album “Suicidio in diretta”

GIOVANNA TURI – Intervista sul nuovo album “Suicidio in diretta”

Giovanna Turi è una cantautrice bolognese. Pubblica il suo primo singolo nel 2015 “Adesso no” autrice e compositrice e “Io non ti perdono” nel 2017.Nel 2018 esce in tutti i digital stores il suo primo l’EP autoprodotto “Viaggio Splendido” e nel 2019 pubblica Cosa provi per me e  Solo una donna un singolo in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Partecipa alle selezioni di AREA SANREMO 2016 , canta al Memo  Club di Milano, semifinalista del festival “BOLOGNA MUSICA D’AUTORE”, partecipa alle selezioni di Sanremo Giovani 2020 con l’etichetta RED FISH di Elio Cipri. Ora è uscito il suo nuovo album Suicidio in Diretta.

Allora Giovanna la prima domanda che ti voglio fare è questa, anche se probabilmente te l’avranno già posta molte volte, cosa si prova a pubblicare un disco? Hai già pubblicato dei singoli, ma un album ti fa entrare nel salone della musica, ti ha consegnato alla storia, cosa hai provato pubblicandolo?
Allora, cosa ho provato, con tutto quello che è successo in questi anni ho provato liberazione, perché ne ho passate davvero tante. Sono contenta, magari una persona pensa di essere arrivata perché ha pubblicato il suo album, ma io non mi sento arrivata perché non vedo nulla di speciale, è una sorta di liberazione perché ho messo in cammino dei figli perché le mie canzoni per me sono delle bambine; quindi, adesso saranno fatti a pezzi questi brani e amati. Provo l’affetto di una madre verso i suoi figli. Come quando te hai pubblicato qualche mese fa il tuo primo libro Eroi e Fregature.

Infatti, ci capiamo perché quest’anno è uscito sia il mio libro di racconti e il tuo album, entrambi contengono storie collegate da un fil rouge che dialogano tra loro.
Esatto, però il fatto è quando hai finito tutto nonostante gli alti e bassi e con quello che abbiamo passato col covid non me la sono nemmeno goduta come potevo fare 2 anni fa con tutta la spensieratezza, è stata una sorta di liberazione: finalmente l’ho pubblicato e finalmente queste 10 bambine camminano. Sono mie e gli voglio bene.

A proposito di questi 10 bimbe/canzoni, è risaputo che con la tua musica canti e ti batti per le donne. Del tuo disco a me piace tanto perché è curioso è originale il brano sulla signora delle pulizie, come ti è nato questo brano?
(risate) Questa canzone è nata spontaneamente. Adesso ti spiego, mia sorella quando si è laureata in farmacia, faceva fatica a trovare un lavoro. Le uniche cose che le agenzie interinali le offrivano erano lavori per le pulizie, lavori spesso sminuiti come altri lavori che comunque cito nella canzone che spesso le persone non si rendono conto di quanto davvero valgono, tipo quando ci presentiamo da un parente ricoverato in ospedale ed è tutto pulito ed è igienizzato… beh è grazie alla signora delle pulizie. 

Quindi come nasce sostanzialmente un tuo brano?
Un mio brano nasce spontaneamente, magari ascolto una melodia e da quella melodia mi lascio ispirare a un pensiero o a un qualcosa. Tipo l’altra sera ero al supermercato con mia sorella, e ho incontrato pensa te una mia ex fiamma che mi aveva fatto lo scherzetto mi mettere nel carello roba che non avevo messo, comunque poi sono tornata a casa ho sentito una canzone, una melodia e ho buttato giù una canzone, ed è venuto tutto giù spontaneamente, prima la strofa poi il ritornello e il giorno dopo l’ho finita. Vengono spontaneamente a volte mi programmo che oggi tipo devo scrivere una canzone tipo quella di cui parlammo, lì ci sono voluti giorni di studio e ispirazioni, poi ci sono canzoni che nascono da sole. 

Beh, sì certo, uno ascolta un jingle gli piace e ci lavora su.
Esatto, ci metti il ritmo giusto e le parole e inizi a provare e modificare fin quando non ti inizia a piacere. Ed è fatta. 

Ti capisco, prendi una melodia la stravolgi e ci metti del tuo. Che poi alla fine gira e rigira le note sono 7.
Esatto lì poi è la fantasia di ogni musicista, difatti non puoi far questo lavoro senza fantasia e creatività, mi diceva un mio collaboratore: “Guarda Bersani, è un malato, cerca le rime e sta lì fin che non trova la rima”. Anch’io voglio la rima, ma cerco soprattutto il senso. Alcune volte fanculo la rima.

Ma sì la musica è melodia se voglio le rime mi leggo una poesia. Guarda io ho ascoltato l’album e mi piace tanto, Suicidio in diretta attinge molto dalla scena ’80 non so se è stato un caso o hai appositamente attinto da quel periodo.
Mi piace davvero quel periodo, e mi sono venuti tutti contro. Perché ricercavo queste sonorità, soprattutto in “un amore non è mai uguale” anche nel video abbiamo ricercato un’atmosfera e scena anni ‘80. Io adesso le ricerco perché mi trovo bene in queste sonorità, quando non starò più bene voi ascolterete roba diversa, che vi piacerà di più o di meno, chi lo sa? Ma senza lasciare quello che ce adesso perché non è tutto marcio quello che ce nel 2021 di musica, c’è del buono solo che i media propongono quello che vogliono loro e che devono proporre. Quindi una persona che fa? Ricerca quello che davvero gli piace. Io dalla la musica che ascolto in radio quando sono in macchina non ho input. Quindi che faccio quando sono a casa? Ricerco… vediamo questo cantante che fa… mmm mi piace! Quindi ascolti il suo album che non conosci perché ha solo 5 che lo seguono su Spotify! Quindi poi che fai? 

Gli rubi e modelli le idee.
Non rubare, no, prendi spunto, è come andare dal parrucchiere tutti sanno fare una cosa, la tecnica è quella ma ognuno ha la sua mano. 

Giovanna allacciandoci a tutto questo, preferisci ascoltare musica su cd, vinile o digitalmente?
Devo essere sincera, mi si è rotto il giradischi, antichissimo, quindi fino a quando non lo riparano non posso ascoltare vinili, le cassette no, anche se sono una patita e ne ho un sacco, io dal pc mi connetto su Spotify e sento con le casse la mia musica con suoni puliti e perfetti. 

Posso osare una domanda, un po’ gossip?
Va bene. 

Adesso, Giovanna Turi è innamorata?
(risate) Io sono innamorata da sempre, e tu la conosci anche la persona che amo, tutti la conoscete. Non è una novità. Pensa che per lei ho lasciato il mio ex e ho fatto scelte che le mie sorelle non avrebbero mai fatto, sono da sempre innamorata, a volte l’ho rifiutata, ma ho capito che non posso fare a meno di lei, questa signora si chiama: musica.

Wow, e mi ha fregato, beh in fin dei conti il tuo lavoro è uno dei lavori più belli al mondo perché la gente poi finisce per amarti.
O ti odia perché come in ogni forma d’arte sei amato e disprezzato da colui che non apprezza l’arte e amato da chi apprezza. È sicuramente bello ma spesso non viene apprezzato per quello che è.

Beh, in questi casi lasciamo ai poveri di spirito la bruttezza e ai colti la bellezza. L’ultima domanda è: qual è stata l’ultima persona che hai mandato affanculo?Tre giorni fa uno speaker che mi aveva proposto un’intervista che io avevo accettato, la sera prima mi invia “mi manchi”, anzi prima mi scrive qualcosa tipo “Giovanna?” e io gli domando se ha ricevuto tutto il materiale per l’intervista e mi risponde di sì, e continua dicendo che mi ha mandato quel messaggio perché gli mancavo. Mi chiede se ero preoccupata? E io ho pensato certo, si! L’ho presa a ridere. Lì per lì io non ho ci non ci ho visto più, lui aveva capito di aver pisciato fuori dall’acqua, e l’ha capito da come ho risposto dopo, molto gentilmente gli ho spiegato che avevo un altro impegno in agenda per quel giorno e che quindi non ero più disponibile per la sua intervista. Io capisco che una persona che intervista può essere emozionata al pensiero di intervistare un artista però questo è stato troppo. 

(risate) Certo ti capisco. Giovanna grazie del tempo che mi hai dedicato e delle risate. Buona serata.
Grazie a te Leo!

LEONARDO DeLARGE

https://www.instagram.com/giovanna_turi
https://www.facebook.com/TuriGiovanna