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DANYRUSSO – Intervista al musicista e rocker pesarese

DANYRUSSO – Intervista al musicista e rocker pesarese

Un nuovo album in arrivo per Daniele Russo, in arte DanyRusso. Chitarrista e rocker convinto, ci ha parlato di lui e della sua musica in questa intervista.

Ciao Daniele, come stai? Benvenuto su Tuttorock.com. Parlami di te, presentati ai nostri lettori.  

Ciao Fabio, sto benone grazie, tu? “Parlami di te” eh, ti sembra facile? Sai che non ne sono capace? Sono un “ragazzone (nel senso di età)” che suona la chitarra da praticamente sempre e mi diverto ancora tantissimo, non riesco in alcun modo a farne a meno. La chitarra è quanto di più vicino alla mia felicità, è qualcosa che non si può spiegare a parole, so solo che, quando imbraccio la mia Les Paul, mi sento completo, come se niente mi mancasse, fa parte di me…  

 

Stai preparando un nuovo album, che direzione prenderà?  

Sì e in teoria sarei in dirittura d’arrivo, in teoria ovvio, perché non sono mai contento, c’è sempre quel qualcosa che alle mie orecchie non va bene. Però prometto che a breve lo farò uscire anche perché se do retta alle mie paturnie, nel 2035 saremo ancora qui a parlarne. La direzione? Rock e con tante chitarre. Ho ridotto all’osso l’uso dei synth e delle parti orchestrali, ma nel prossimo album (è bene che tu sappia che non mi fermo mica) ritornerò all’uso dei synth e vorrei anche riabbracciare il prog, grazie anche ad un caro amico che mi ha suonato le batterie dell’album in uscita, che reputo un batterista prettamente prog…!!  

 

Tu sei polistrumentista, autore, compositore musicale e televisivo, arrangiatore e fonico, tanti volti, ma quale è quello che più ti caratterizza?  

Semplicemente il musicista, questo sono, il resto è arrivato nel tempo grazie anche ad un po’ di fortuna, da cui tra l’altro, ho imparato tantissimo. Mi sto ora accostando alla figura di produttore artistico, infatti sto producendo due artisti, uno, un ragazzo giovanissimo con un talento incredibile e credimi, si sentirà parlare di lui e l’altro, mio coetaneo e carissimo amico, non sconosciuto al suo pubblico.  

 

accostato ad Alice Cooper anche per il tuo look, è tra le tue influenze musicali? 

No, o meglio. Ho avuto modo di ascoltare qualcosa di Alice e mi piace, molto, ma i miei “modi” sono arrivati inconsciamente. Quando faccio foto, mi diverto tantissimo, faccio sempre ricerca per l’outfit ed é normale incappare in capi già presi in uso da altri.  

 

Quali sono le altre tue influenze musicali? Nel tuo sound c’è molto rock ma anche il prog!!  

Primi tra tutti, The Beatles, inarrivabili e impensabile uguagliarli. Poi tra le band prog, Yes e King Crimson, ma, quando sentii la prima volta Quadrophenia degli Who, beh, sono tutt’ora senza parole.  

 

Le differenze tra i tuoi due album e quello che verrà!  

“Reprise” è voluto essere un esperimento prog, da dove ho ricominciato a pensare a me come autore, mentre “It’s Me” è stato un album un po’ più mainstream, di cui il produttore artistico, è il bravissimo Peter Foresti, ma sono ben consapevole che il prog non riusciva a lasciarmi, infatti nell’ascolto si nota che in un paio di brani, (forse anche tre o quattro) il prog è lì sotto che scalpita. Il nuovo, “3 Minutes Before I Die” è chiaramente rock, rock e ancora rock ed è una raccolta di stati d’animo miei personali.  

 

Il nuovo singolo è stato scritto durante il lockdown, l’emergenza covid. Cosa pensi di questo che stiamo vivendo tu come musicista e come ne usciremo fuori?  

Più che pensarne come musicista, potrei parlarne da persona. Penso e sicuramente mi sbaglio, in quanto credo che nessuno abbia la verità assoluta, che non sia stata gestita fermandosi un attimo a pensare, ma prendendo decisioni d’istinto. Sia chiaro, è una cosa “nuova” per tutti, ma credo si potesse gestire il tutto in maniera migliore, poi ripeto, io suono la chitarra e sì, col tempo ne usciremo e poco tempo dopo, ce ne dimenticheremo, come credo sia anche giusto che sia.  

 

Il singolo esce in digitale, anche l’album o è previsto il formato fisico? 

 Mi piacerebbe. Il supporto fisico ha sempre il suo fascino, ma sappiamo benissimo che è una spesa quasi inutile al momento, in quanto si predilige il formato mp3 pronto sul telefonino, poi chissà, potrebbe invece anche succedere di stamparlo perché onestamente a me piacerebbe proprio, se non altro averlo tra la mia collezione.  

 

Hai girato anche dei video, quanto sono importanti per te? 

Credo che oggi come oggi, l’ascoltatore abbia anche bisogno di vedere, vuole capire, anche solo per semplice curiosità.  

 

Le tue esperienze con Ivan Graziani e i Pooh?  

Ho avuto modo di lavorare con Ivan solo nel suo ultimo periodo di vita, credo un annetto circa. Non solo ho imparato tanto, ma ho avuto la fortuna di conoscere una bella persona, avrei voluto passare molto più tempo con lui, ma sappiamo ahimè, come sono andate le cose. In quanto ai Pooh, è stato un colpo di fortuna dettato comunque da una conoscenza in comune che ha suggerito il mio nome. Il ruolo che dovevo ricoprire, era assistente e tecnico di Facchinetti e serviva una persona che potesse ricoprire questo ruolo importante, soprattutto con Roby. Stare vicino a Roby è facile, è umilissimo, gentile e garbato. Pensandoci bene, credo sia la persona più bella con cui io abbia mai avuto a che fare. Non è solo un artista fantastico, ma è una persona così bella, che è facile che si possa rimanere interdetti, in quanto è quasi difficile a credersi.  

 

Ti manca suonare dal vivo? Hai già in mente i tuoi prossimi concerti? 

Beh sì, anche perché dopo tantissimo tempo, sono riuscito a trovare musicisti con cui mi trovo benissimo. Ritengo che sia sì importante che siano bravi musicisti, ma la differenza la fanno le persone. Ridiamo, scherziamo, giochiamo e ci prendiamo in giro e questo è pressoché impagabile, oltre a creare un’intesa incredibile. Come tutti, non ho alcuna idea di quando si possa tornare a fare live purtroppo, ma speriamo che a breve possa ripartire la macchina musica e live, in quanto leggendo i vari social, ho notato che la gente ha una gran fame di musica dal vivo e ti dirò, forse molto più di prima.  

 

Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per entrare nel tuo mondo musicale. 

Io mi diverto tanto, sento davvero il bisogno di comunicare, musico e canto le miei gioie, i miei momenti no, i miei dolori, cercando di esprimerli non solo nei testi, ma anche musicalmente. Mi piacerebbe che vi soffermaste più attentamente su ciò che accade nei miei brani, perché credetemi, sia musicalmente che nei testi, come anche nelle copertine, ci sono tantissimi “messaggi”. Ciao Fabio e grazie mille, a presto… 


FABIO LOFFREDO