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The Return of The Gods Festival- @Arena Parco Nord Bologna 02/07/2023

The Return of The Gods Festival- @Arena Parco Nord Bologna 02/07/2023

The Return Of The Gods Festival 02/07/2023 Bologna

Mesi e mesi di attesa per un festival che ha tenuto banco sulle bacheche dei social, sulle webzine e nelle teste di quasi tutti i metallari over 40 quasi per un solo nome quello della band dei Pantera
Ma il The Return Of The Gods Festival è stato molto di più, scrivo dopo una settimana il mio report perchè le emozioni son state tante e andavano canalizzate.

Si inizia presto le band in scaletta sono otto e la giornata è lunga e calda, caldissima e i metallari sono accorsi da tutta Italia e sin dalla mattina aspettano apertura dei cancelli.
La prima band a caricare e rendere l’atmosfera ancora più calda sono i nostrani Sadist e il loro sciamano Trevor: trenta minuti di puro death, di pezzi presi dalla carriera (come “Tribe”, “Season In Silence”, “Accabadora”) di questa band che si è guadagnata anno dopo anno la stima di tanti e che ha trascinato durante tutta la performance i metallari già presenti.
Termina lo show, il pubblico continua ad arrivare, il caldo picchia e si continuano a incontrare amici di vecchia data e nuovi, il popolo metallaro è fratellanza, gli abbracci fioccano, i ricordi di altri live rendono meno lunga l’attesa.
Ora sul palco è la volta della band thrash americana dei Vektor, 20 anni di metal tecnico e potente, il loro sci-fi rimarcato e molto efficiente è purtroppo penalizzato dal suono non ottimo, questo è un vero peccato perchè brani come “Black Future” e “Recharging The Void” e non solo, dal vivo hanno sempre il loro fascino.
Arriva la seconda band italiana sul palco, gli umbri Fleshgod Apocalypse che ormai sono conosciuti ben oltre l’Italia e riscuotono un buon successo grazie ad un death metal sinfonico curato e particolare. Nei loro costumi d’ordinanza sfidano la canicola e il suono non ancora ottimale, ma trascinano il pubblico con “Fury”, “Healing Through War”, “The Fool”, “The Forsaken”… Una garanzia del metal italiano con una Veronica Bordacchini sempre sublime e precisa nel suo canto e  Francesco Paoli che ha imbracciato anche il basso per questa occasione.
Alla fine della performance della band viene comunicato che i Behemoth non parteciperanno al festival in quanto è stato cancellato il loro volo da Varsavia per l’Italia, viene anche inviato un  loro video in cui si scusano. Il pubblico rumoreggia, dissente ed è amareggiato, una buona parte di esso è all’Arena Parco Nord proprio per la band di Nergal. Ma, purtroppo, non si può rimediare e naturalmente non può esserci nessuna band a sostituire Nergal e co.
Si passa tutta la parte dell’attesa per i Coroner a parlare di questo “buco” tra chi colpevolizza e chi cerca di mediare, chi cerca di capire e chi attacca tutto e tutti… E finalmente ecco sul palco gli svizzeri Coroner: chirurgici, rinfrescanti anche se sotto il solleone, portano in scena un live preciso e coinvolgente. Una band che ha fatto della precisione e della caparbietà il proprio marchio di fabbrica, brani come “Serpent Moves”, “Divine Step”, “Masked Jackal” infiammano il pubblico che acclama la band non pago di una performance senza sbavature e da incorniciare.
Si va avanti a gran passi, con grandi performances e grandi innaffiate d’acqua e di birra per cercare di contrastare caldo e attesa; ormai l’Arena è quasi al massimo della sua capienza e arriva sul palco la band degli Elegant Weapons del chitarrista Richie Faulkner dei Judas Priest.  Un gruppo che vede l’ugola di Ronnie Romero partire subito a spron battuto con brani come “Do Or Die”, “Horns For Halo” dal loro album di debutto. Ma il pubblico va letteralmente in visibilio con l’esecuzione di “War Pigs” degli inossidabili Black Sabbath e in cui gli Elegant Weapons sfoggiano gran padronanza.
Ormai stiamo arrivando a uno dei momenti clou, atteso non da pochi: il live dei Kreator! Forti del loro ultimo album e della loro compattezza live ci travolgono con i loro brani e la loro “ferocia teutonica”. Ci sbaragliano, una verve e una solidità come pochi nel genere: Millie Petrozza è in gran forma e anche la band in toto, parte il pogo (e come dar torto ai fan??), inanellano “Satan Is Real”, “Phobia”, “Enemy Of God”, “Hordes Of Chaos”, “666-World United”… Un vero e proprio live performante e  possente,i nostri dedicano “Strongest Of The Strong” ai Behemoth e suonano maggiormente, così gli animi si placano e continuano a inneggiare la band che non delude con “Pleasure To Kill”.
Una ovazione!
Adesso i giochi sono fatti, l’attesa si fa spasmodica sia per chi non ha mai visto i Pantera per ovvi motivi anagrafici sia per chi, invece, è un fan della prima ora e ha millemila ricordi che si accalcano nel cervello. Le due compagini si cercano, si raccontano aneddoti, magari di live trascorsi, tutto nell’attesa che viene ampiamente ripagata quando alle 21.30 iniziano a scorrere dei video sui maxischermi in cui compaiono anche Vinnie e Dimebag, è un omaggio sentito da tutti, dove si vedono i quattro ragazzi scatenati, dove gli anni 90 sono stretti nelle loro mani, poi il telo cade giù ed eccoli sul palco!
Phil, Rex, Zakk e Charlie sono carichi, sono precisi, sono orgogliosi e gli occhi di Phil sono estasiati dal pubblico, non abbiamo atteso solo noi questo live ma anche loro.
Si parte con “A New Level!” ed è già una botta! Phil Anselmo è scalzo, schietto, non sbaglia, scambia occhiate d’intesa con i suoi compagni; Rex Brown è preciso, anima performante; Zakk Wylde e Charlie Benante sono investiti di un ruolo che sanno essere difficile perchè il ricordo è ben vivo ma sono impeccabili, perfetti.
Un crescendo di crowdsurfing, di pogo, di urla, di cantare quei brani iconici come “I’m Broken”,  “5 Minutes Alone””This Love”,  “Fucking Hostile” “Cemetery Gates”, “Planet Caravan” dei Black Sabbath e poi quel “Walk” che risuona e a dar più corpo arrivano i Kreator che danno manforte ad un brano senza tempo.
C’è anche il tempo per augurare un felice compleanno a Phil, chiamato più volte Filippo, (55 anni il 30 giugno) con una torta e i fan che intonano “Happy Birthday” insieme a coloro che sono sul palco.
Il live è alle battute finali con “Cowboys From Hell” e “Yesterday Don’t Mean Shit”: una festa, solo sorrisi e pacche sulle spalle, un live di quelli che non dovrebbero finire mai, quelli da “sangue, sudore e lacrime” e in cui riecheggia quel monito “Respect, walk!”

NOME EDITOR Monica Atzei

Credits: si ringrazia Vertigo e Arena Parco Nord per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

BAND FESTIVAL:
Sadist
Vektor
Fleshgod Apocalypse
Coroner
Elegant Weapons
Kreator
Pantera