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FRANCESCO DE GREGORI “Vivavoce Tour 2015” – Live @ Modenarock Arena sul …

FRANCESCO DE GREGORI “Vivavoce Tour 2015” – Live @ Modenarock Arena sul …

Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Trascorre parte della sua infanzia a Pescara per poi fare rientro stabilmente nella Capitale alla fine degli anni Cinquanta. A Roma frequenta il liceo classico Virgilio, dove vive in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento studentesco del ’68. Fortemente ispirato dalla musica e dai testi di Fabrizio De Andrè ma anche successivamente dalle canzoni di Bob Dylan, De Gregori inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio, presentato dal fratello maggiore Luigi, anche lui musicista. Il Folkstudio è frequentato da altri giovani cantautori come Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio, Paolo Pietrangeli; da jazzisti come Mario Schiano e Marcello Melis.

La breve biografia riportata non rende la statura di un artista come il cantautore romano, Rimmel è un pezzo di storia della canzone italiana, stasera siamo alla prima data della rassegna ModenaRock che si svolge all’interno della Festa del PD del capoluogo emiliano, la platea è piena e l’attesa tanta. La Lettera da un cosmodromo messicano è l’apertura del concerto e scalda da subito il pubblico, segue uno dei mie pezzi preferiti, Il canto delle sirene è rockeggiante e deborda dal palco dove una band numerosa e di altissimo livello si esibisce in una prestazione di compattezza musicale assoluta. Finestre rotte si veste di toni quasi swingati e luccicanti, scene da stadio e donne in stato di esaltazione colorano il prato dell’Arena sul lago, Viva l’Italia, un classico evergreen senza tempo, viene presentata con violente contaminazioni di fisarmonica e violino, le struggenti note degli archi incidono in profondità sul suono, applausi scroscianti accompagnano questo anthem sempre attuale. “Questa mosca dispettosa che vola sulla mia schiena e ancora non si posa” è una delle bellissime strofe de Il panorama di Betlemme, si rimane quasi di stucco di fronte a tanta poesia, poi l’infilata secca di una Bellamore cantata su scarni ed affascinanti arpeggi, l’armonica suonata da Francesco su Caterina e la tragica Atlantide dove il violino chiude urlando tutto il suo dolore, puro fascino. La parentesi sportiva de La leva calcistica della classe ’68, con la sua intimità ci accompagna nella bellissima La testa nel secchio, “Ho messo la testa nel secchio E nel secchio c’è acqua e sale Ho messo la testa nel secchio E devo bere per non affogare”, musica e parole si fondono alla perfezione, la band sul palco sparge note e dettagli sonori, il suono è ricco e variegato. Sulla monumentale Generale sarebbe perfino offensivo sprecare parole, basta ascoltarla, poi la sorpresa che non ti aspetti; sul palco Francesco invita il fratello Luigi, in arte Grechi, autore della famosissima Il bandito e il campione e della successiva Senza regole. Luigi affonda in giri più folk rispetto al fratello, colorato tanto quanto il più noto fratello ama lo scuro, un  duo che regala momenti rari e indimenticabili agli spettatori. E’ un susseguirsi di successi senza tempo, Niente da capire è una chicca, Buonanotte Fiorellino una filastrocca, lullaby se la vogliamo anglicizzare, e ci si spara una torrida Vai in Africa, Celestino! Che è sempre una botta di adrenalina. La donna cannone vede sul palco solo il cantante con l’accompagnamento del pianista nell’ombra, il toccante intimo dolore del brano viene reso perfettamente in questa versiona one man show. La voce può essere uno strumento perfetto e potente se usata come fa De Gregori, ed ecco che a chiudere la session arriva Rimmel, staccate le recinzioni tutti si riversano sotto transenna, un testo fra i più belli mai scritti in Italia, la storia di ogni vita raccontata in versi dal cantautore, un poema in note che vorresti non finisse mai ed una singalong che si spegne con l’accensione delle luci. L’obbligatorio bis ci porta A chi e l’immancabile, ed in questo caso quanto mai centrata, Fiorellino.

Una serata magica come solo un cantante dotato di tale sensibilità e vena artistica può ricreare e che rimarrà nelle menti e negli occhi dei presenti, per fortuna abbiamo le splendide foto di Iacopo per ricordare questi momenti.

MAURIZIO DONINI
Photoset by IACOPO BARATTIERI

Credits: si ringrazia la Manservisi Eventi per la perfetta organizzazione dell’evento e la splendida accoglienza e disponibilità.

Setlist:
Lettera da un cosmodromo messicano
Il canto delle sirene
Ti leggo nel pensiero
Finestre rotte
Viva l’Italia
Il panorama di Betlemme
Bellamore
Caterina
Atlantide
La leva calcistica della classe ‘68
La testa nel secchio
Generale
Il bandito ed il campione
Senza regole
Niente da capire
Falso movimento
Buonanotte fiorellino
Vai in Africa, Celestino!
Sotto le stelle del Messico
L’abbigliamento di un fochista
La donna cannone
Rimmel
Encore:
A chi
Fiorellino

Band:
Francesco De Gregori (voce, chitarra)
Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso)
Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi (chitarre)
Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino)
Alessandro Arianti (hammond e piano)
Stefano Parenti (batteria)
Elena Cirillo (violino e cori)
Giorgio Tebaldi (trombone)
Giancarlo Romani (tromba)
Stefano Ribeca (sax)

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Ufficio Stampa: Parole & Dintorni
Tour: FeP Group