The Pineapple Thief – It Leads To This

Come è consueto per la maggior parte dei gruppi prog, gli inglesi “Ladri di Ananas” si sono evoluti piuttosto drasticamente nel corso degli anni. Conservando tuttavia un costante fil-rouge nella propensione verso tendenze più art rock e indie ed una sorprendente somiglianza con i Radiohead. Detto questo, la band ha sempre mantenuto uno stretto legame con il mondo metal. Nonostante una produzione più che prolifica nel corso della loro ultra ventennale carriera, è solo nell’ultimo periodo che i Pineapple Thief sono riusciti a raccogliere il meritato successo. Ad oggi, infatti, il quartetto ricopre a pieno titolo una delle posizioni principali nella scena della musica prog internazionale.

L’ultima uscita della band, It Leads To This, è molto più soft rispetto ad alcuni dei precedenti album, il che significa che è anche un bel ritorno all’ispirazione più spontanea per loro. Introspezione distorta e distesa, calda ed onirica. Quello che riesce meglio a Bruce Soord e soci… il loro fiore all’occhiello. Un LP che continua sulla strada di Magnolia e Your Wilderness, contenente otto tracce che si sviluppano lentamente su sé stesse e, alla fine, creano un ascolto molto denso e soddisfacente. Snello ed al tempo stesso raffinato.

“Put It Right” inizia con un groove di batteria minimalista prima che il canto angelico di Soord entri in scena, insieme a un sintetizzatore, una frase di basso e una morbida linea di chitarra. È una melodia sentimentale ed ingannevolmente orecchiabile. La traccia che segue, “Rubicon”, trasporta l’ascoltatore nel suo crescendo attraverso la voce di Soord ed un’inquietante melodia sincopata di chitarra elettrica prima che l’intera band inizi una breve jam session trascinante. “Every Trace Of Us” è forse la più pesante (relativamente parlando, comunque) e la più diretta delle otto tracce, spinta da un riff brillante e da un arrangiamento particolarmente moderno e schietto. Elettronica, orchestrazione sottile e persino un synth si fanno strada in alcune parti di “It Leads To This”, soddisfacendo il desiderio di sperimentazione di The Pineapple Thief e il rifiuto di essere facilmente classificabili.

Ognuna delle canzoni presenti sfrutta la propensione della band per la strumentazione lussureggiante al massimo effetto, creando spesso uno stato d’animo e un’atmosfera che si trasforma in un climax da far venire la pelle d’oca. Ogni singolo musicista gioca un ruolo cruciale in questa brillantezza compositiva, ma gli onori di scena speciali devono andare a Gavin Harrison, che ha prodotto, registrato ed eseguito la batteria.

La band raggiunge un ottimo equilibrio tra momenti più soft (“Now It’s Yours”) e brani più briosi e brit-pop (“The Frost”). Inoltre, scrivono melodie che si candidano già ad essere tra le più inquietanti e memorabili dell’anno. Per gli standard prog, ‘It Leads To This’ sembra un album relativamente breve, dura poco più di 40 minuti, ma la sua brevità lo fa sembrare uno sforzo molto più mirato ed alla fine funziona a suo vantaggio. Ponendosi in costante equilibrio tra caos e precisione. Divertendosi nell’attrarre le forze opposte. Questo non è un album da ascoltare se si cercano passaggi dichiaratamente tecnici o musicalità sconvolgenti; I Pineapple Thief sono orgogliosi della loro maestria e sottigliezza compositiva, e sono queste sfumature che creano un album molto malinconico e rilassante.

Ivan Faccin

Genere: progressive rock, art rock

In uscita il 9 Febbraio 2024 per Kscope