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SCARLETH – Vortex

SCARLETH – Vortex

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Sempre più fiorente la scena metal est europea, giorno dopo giorno nascono nuove band come funghi ma solo alcune riescono davvero ad emergere o comunque avere la visibilità che meritano: la sempre più valida RockShots offre agli Ucraini Scarleth questa possibilità e con ciò dimostra che non sta mancando un colpo: il loro Vortex si presenta infatti molto bene già dalla copertina, assolutamente ben curata così come il suono – al primo ascolto sa subito catturare le orecchie dell’ascoltatore. Ma facciamo un passo indietro: i nostri non sono proprio di “primo pelo” in quanto già hanno realizzato due buoni lavori nel 2001 – Break the Silence – e nel 2015 – The Silver Lining riscuotendo una notorietà ed una esperienza tale da buttarsi anima e corpo su questo lavoro che sa mischiare sapientemente doom, progressive, gothic, folk e power metal aggiungendo quel tocco di elettronica e la giusta melodia atta ad essere fruibile con certezza ad una vasta gamma di metalheads. A ciò aggiungiamo una ottima produzione – di sapore molto “scandinavo”, la presenza del chitarrista dei Within Temptation Ruud Jolie nella nona traccia (nonché secondo singolo) Pain is my name e soprattutto la bella voce e bella presenza della bionda frontwoman Ekaterina Kapshuk, non la solita imitatrice delle mille voci femminili presenti nella scena metal (Avete detto Floor Jansen? Cristina Scabbia?) ma dotata di un ottimo timbro e di una certa personalità che aggiunge punti ad un lavoro che di per sé parte in netto vantaggio sulla media.

Cominciamo quindi: la prima traccia è Feel the heat, primo singolo di questo Vortex che ci trascina proprio in un sinuoso vortice melodico e cattura le nostre orecchie in maniera sapiente e suadente… un inizio davvero col botto! Le successive No return e Be what you are si mantengono a quel livello facendosi apprezzare e facendo battere il piede in più di una occasione – mentre si nota una prima sterzata (ma non nella qualità compositiva, sempre alta) sulla successiva Passion, dal sapore più “orientale” e folk, dotata di ottimi arrangiamenti. La quinta traccia è No more letters, buon brano infarcito di melodia e degno di noto soprattutto per l’assolo del validissimo Victor Morozov, in evidenza su tutti i brani con il suo tocco magico – melodico ed incisivo allo stesso tempo. Guardian Angel è una tempesta di synth: incalzante, epica e fragorosa come un buon brano del genere deve essere. Ti fa battere il cuore? Allora è quello giusto! Tiriamo un po’ il fiato, il piano di Yana Kovalskaya ci introduce Escape from your embrace con armonie classiche in contrasto con riff di chitarra “grassi” e potenti come schiaffoni e con vocals in growl a fare da contraltare al velluto vocale della già citata Ekaterina Kapshuk: insomma più procediamo con l’ascolto più questi Scarleth ci sanno convincere e sorprendere – pur sapendo bene rimanere nei confini del genere e definendo passo dopo passo il loro suono con grande coerenza. Остання Зоря, ovvero “L’ultima alba” (grazie Google Translator!) è la traccia numero 8 dal sapore Nordic-Folk, interamente cantata in Ucraino – brano comunque interessante che apre una bella finestra sul gran finale introdotto dall’ariosa ed anthemica Pain is my name (con l’apporto di Ruud Jolie come si era detto) alla quale critico solo i suoni di pianoforte spesso troppo in evidenza a scapito di una buona ritmica che andava forse meglio valorizzata – ma si sa, sono scelte artistiche e il gusto non va giudicato. O forse si? In ogni caso eccoci alla fine: Final curtain chiaramente ce lo fa capire – cupa e mastodontica, quasi funerea a tratti, scopre il lato più goth dei nostri Scarleth senza snaturarne il suono… ma la parola fine la mette la traccia numero 11, Break the chains – ottima cavalcata conclusiva verso l’Olimpo dell’ heavy metal.

Sissignori, questo Vortex è un album assolutamente valido e da non perdere, che saprà accontentare il metallaro duro e pure così come chi si avvicina al genere per la prima volta – ciò detto non possiamo che augurare una grande fortuna ai nostri Scarleth, band da seguire con interesse nella loro grande scalata musicale verso i vertici del metal! Killer tracks: Feel the heat, Passion, Guardian Angel, Escape from your embrace, Final curtain.

SANTI LIBRA

Tracklist:

01 – Feel The Heat
02 – No Return
03 – Be What You Are
04 – Passion
05 – No More Letters
06 – Guardian Angel
07 – Escape From Your Embrace
08 – Остання Зоря
09 – Pain Is My Name (feat Ruud Jolie)
10 – Final Curtain
11 – Break The Chains

Credits:
Etichetta: Rockshots Records
Pubblicazione: 15 novembre 2019

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VOTO
scarlethband

Band:
Ekaterina Kapshuk – voce
Victor Morozov – chitarra
Yana Kovalskaya – tastiere
Igor Chumak – basso
Philipp Kharouk –  batteria

Sito ufficiale: http://scarleth.com.ua/
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