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LVTM – Adam

LVTM – Adam

Adam è il primo lavoro in studio dei Lvtvm band formata da musicisti usciti da altre esperienze e con una formazione decisamente atipica: infatti ci sono due bassi, sinth e batteria. Il loro suono è piuttosto vario e, nonostante ruoti su un perno decisamente metal, è arricchito da passaggi sonori che vanno dallo stoner alla  prog con alcuni passaggi che, vista l’atmosfera creata, hanno un certo gusto psichedelico. Il disco è unicamente strumentale, il che aumenta la particolarità delle tracce, e nonostante questo comunque scorre bene e senza annoiare o dare l’idea di essere ripetitivo e, nonostante i ragazzi non vanno troppo per il sottile, devo dire che il loro album non è troppo pesante, il che li rende avvicinabili anche da chi non è un amante del metal più duro e oscuro, infatti anche se sicuramente non si parla di un disco leggero i suoni sono comunque puliti e ben definiti e si lasciano ascoltare anche da orecchie non “allenate” e quindi un ulteriore plauso lo spenderei per il lavoro fatto con arrangiamenti e produzione.

Session 1 è il titolo che apre questo album: ritmica martellante e suoni piuttosto cupi con sinth che sembrano urli in growl, fino al finale dove un arpeggio delicato sfocia in una parte dall’atmosfera psichedelica. Segue Twalking che parte da una bella parte dall’atmosfera cupa e diradata per poi trasformarsi crescendo in un pezzo stoner dalla forte caratura ritmica che si muove molto variando in diverse parti e con i bassi molto marcati fino al finale che riprende dapprima l’aria iniziale e chiude di nuovo con una bella parte nervosa. The Dreamer è una traccia piuttosto varia, inizia piano tra arpeggi e suoni delicati per poi sfociare in un pezzo duro e veloce dalla forte caratura metal. Internal Disease è una traccia decisamente pesante e qui la parte metal della band copre tutte le sfumature e la fa da padrona nella parte iniziale, poi il pezzo acquista velocità e il metal sfuma verso lo stoner con un effetto davvero interessante. Nemesis chiude il disco con suoni molto acidi, e dalla parte iniziale del pezzo che sembra stonata si apre una traccia più veloce che si alterna con la parte iniziale.

In conclusione, cosa dire di questo Adam? Direi che si tratta di un bell’ascolto, il disco è abbastanza vario come già detto, e non essendo troppo “settoriale” è apprezzabile da diversi tipi di ascoltatore, è suonato bene e anche le variazioni interne delle tracce lo rendono particolarmente apprezzabile. Quindi un album assolutamente consigliato e che può far presa già dal primo ascolto.

Stefano Cascella
Voto 8/10

Label: Cave Canem & Lizard Records
​Published: 2015