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VENDITTI & DE GREGORI – UN TOUR INSIEME PER PASSIONE, NON PER DENARO

VENDITTI & DE GREGORI – UN TOUR INSIEME PER PASSIONE, NON PER DENARO

La guerra nel cuore dell’Europa, l’attacco delle Russia di Putin all’Ucraina: tempi bui a cavallo di una pandemia mondiale con centinaia di migliaia di morti, dalla quale, dopo due anni di grande difficoltà per tante categorie di lavoratori, compresa la musica che ha pagato uno dei prezzi più alti, ci preparavamo ad uscirne.
In questo clima non facile, la conferenza stampa di due pilastri della musica italiana, Antonello Venditti e Francesco De Gregori, insieme ancora, come tanti anni fa. Accompagnato da un 45 giri da collezione a due voci (uscirà il 4 marzo) che contiene storici brani come “Generale” (brano contro la guerra del 1978 di De Gregori, quanto mai attuale) e “Ricordati di Me” (un cult di Venditti del 1996) i due artisti amatissimi presentano alla stampa il loro primo tour insieme. Divideranno lo stesso palco, la stessa band, gli stessi musicisti ed è una straordinaria notizia per la musica italiana.

“Lavoriamo per passione e non per denaro”
Non per denaro ma per passione. Dopo il debutto discografico di 50 anni fa, da quel Theorius Campus del 1972 che diede vita a due carriere e due storie personali parallele, tra le più belle e appassionanti della musica nazionale.

“Generale, dietro la collina
Ci sta la notte crucca e assassina
E in mezzo al prato c’è una contadina
Curva sul tramonto, sembra una bambina
Di cinquant’anni e di cinque figli
Venuti al mondo come conigli
Partiti al mondo come soldati
E non ancora tornati…”

Sulla guerra in Ucraina dicono “Abbiamo visto paura e smarrimento”

Il loro annuncio, dicevamo, arriva in giornate molto dure e difficili a causa della guerra in Ucraina, da parte della Russia di Putin; “Ci dispiace moltissimo” – raccontano in conferenza stampa entrambi gli artisti – “che la conferenza debba avvenire in una giornata come quelle che stiamo vivendo”. De Gregori in particolare non vede però come fondamentale “una partecipazione del mondo della musica italiana che salvo rari casi, non si sta mobilitando in maniera attiva sul tema”. E ancora – “Non si è mai pensato ad una versione italiana di We Are The World”.

Non solo stadi ma anche teatri. L’emergenza sanitaria ha spostato e posticipato il progetto proprio nel cinquantenario di Theorius Camp:
“Sarà un bellissimo viaggio e questo è un momento in cui mi sento orgoglioso perché si tratta di un percorso che ci porterà fino al 2023. Ci saranno anche alcune sorprese”. Queste le parole di Ferdinando Salzano di Friends & Partners in conferenza stampa, che conferma che il live estivo non sarà che un primo passo verso un progetto ancora più ampio. E infine – “Ci sarà anche una parte indoor, nei teatri, il prossimo autunno. Stiamo registrando le prove e raccogliendo materiale che potrebbe diventare un documentario”.
Il concerto di Roma apre la strada al lungo tour in Italia:

“Pronti a questa nuova avventura, stiamo riscoprendo le canzoni dell’uno e dell’altro”, come riferiscono gli artisti alla stampa”
I live verranno anticipati da un grande concerto-evento di sabato 18 giugno prossimo allo Stadio Olimpico di Roma, proprio dove tutto cominciò. Dicevamo, non è un momento facile ma è prezioso e pregevole ritrovare artisticamente e umanamente insieme due grandi artisti che hanno fatto la storia della musica italiana.
Dopo l’anteprima esclusiva del 18 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, il tour partirà da Ferrara il 7 luglio e andrà avanti fino al 28 agosto, toccando tante città italiane, i palchi e i luoghi più belli. E siamo d’accordo con Andrea Rosi, presidente di Sony Music, che li ha definiti “due monumenti della musica e della cultura italiana”, un patrimonio inestimabile della nostra musica, con i loro tratteggi raffinati, le loro narrazioni, i loro testi, la loro poetica.

Cosa vi ha convinto finalmente a riunirvi?
De Gregori: “Abbiamo cominciato da giovanissimi, non avevamo mai pensato di poter lavorare insieme poi le carriere si sono sviluppate in modo diverso ma non abbiamo smesso di guardarci ed ascoltarci. Abbiamo fatto da ragazzi un tour in Ungheria e ci era piaciuto. Ora è arrivato il momento giusto”
Venditti: “Molti ci hanno visto negli anni come Coppi e Bartali, ci hanno visti come storici antagonisti artistici. Ogni tanto parlavamo di fare qualcosa insieme ma mai davvero in modo strutturale. Le nostre carriere hanno preso strade e percorsi diversi e ad un certo punto abbiamo avvertito l’esigenza di unire le nostre strade”

Quando avete compreso che era arrivato il momento giusto per suonare insieme?
De Gregori: “E’ accaduto durante un pranzo in un ristorante a Roma e ci siamo detti “veramente lo vogliamo fare?” “Sapevamo che alla gente e a chi ci segue sarebbe piaciuto molto. Quale nome mettere prima dell’altro, in cartellone? Con il lancio della monetina: abbiamo deciso così quale nome mettere prima. Antonello Venditti suona anche meglio, è più rotondo”

“Ricordati di me,
questa sera che non hai da fare,
e tutta la città è allagata
da questo temporale
e non c’è sesso e non c’è amore,
nè tenerezza nel tuo cuore.
Capita anche a te di pensare
che al di là del mare
vive una città dove gli uomini
sanno già volare…”

L’1 marzo di dieci anni fa moriva Lucio Dalla, un pensiero al grande artista:

Un grande artista – “l’autore dell’Anno che Verrà” e di “Come è profondo il Mare” – che ci ha lasciati dieci anni fa, al quale in questi giorni, tra il 1 marzo data della sua scomparsa e il 4 marzo, il suo compleanno, numerosi i tributi (un libro di Massimo Poggini, una mostra a Bologna). Così raccontano in conferenza stampa, l’incontro, l’amicizia e le collaborazioni con il geniale e raffinato cantautore bolognese. De Gregori: “Abbiamo lavorato due volte insieme, i ricordi sono tanti. Ho avuto modo di collaborare con lui e di conservarne l’aspetto umano. Giustamente l’aspetto celebrativo non riesco a farlo mio, avendoci lavorato da vivo”
Venditti: “Nel 1974 abbiamo fatto un disco insieme, oltre a noi due e Lucio c’era Maria Monti. Devo moltissimo a Dalla: Lucio mi ha letteralmente salvato, durante la mia separazione, trovandomi una casa a Roma: l’ho sempre ascoltato molto perché raramente aveva torto” Una grande eredità che Lucio Dalla lascia a chi lo ha conosciuto, amato, a chi ha semplicemente ascoltato i suoi dischi e a chi, come Venditti e De Gregori, hanno avuto il privilegio di incontrarlo, lavorare con lui, essergli stato amico.

Abbiamo voluto inserire lo storico brano di De Gregori “Generale”, canzone contro ogni guerra, per dire no a tutte le guerre (Ndr).
Alessandra Paparelli