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VOINA – Intervista su Kintsugi

VOINA – Intervista su Kintsugi

In occasione dell’uscita del loro quarto album, “KINTSUGI“, ho intervistato i VOINA.

Ciao, piacere di avervi sulle pagine di Tuttorock. Come si sono formati i Voina? Quali sono i vostri background musicali? Gli artisti che vi hanno fatto scattare la febbre per la musica?
Ciao! I Voina si sono formati durante l’adolescenza in una piccola cittadina abruzzese Lanciano, la classica storia di ragazzi di provincia che per sputare fuori qualcosa iniziano a percuotere degli strumenti. I nostri ascolti sono molto variegati ma la base di partenza è la scena rock degli anni 90, dal grunge al post-punk. Se dobbiamo nominare una band direi i Nirvana. 

Leggendo la presentazione della vostra musica si ha la sensazione di un pessimismo imperante, ma Kintsugi è un inno di speranza direi, la vedete come una sorta di caduta e rinascita?
Assolutamente sì. Anche se non pensiamo che il disco sia così pessimista. Crediamo invece che sia una lucida e onesta visione del mondo con una profonda speranza collegata all’interno. 

Ho ascoltato più volte il vostro disco, compatto e deciso, canzoni dure, visioni pragmatiche della vita, a cosa vi ispirate nella scrittura di una canzone? Avete ruoli distinti e diversi nella band rispetto il processo creativo?
Ci ispiriamo a quello che viviamo nelle nostre vite piuttosto normali. Lo sguardo di questo disco è rivolto molto verso l’esterno mentre prima ci guardavamo molto dentro. In generale io (Ivo) abbozzo qualche melodia e scrivo i testi, poi lavoriamo come muratori in sala prove cercando la via giusta per far nascere i brani. 

Fra brani potenti ci sono anche un paio di quelle che potremmo definire ballad, lente e intimistiche, vi trovate a vostro agio sia con brani punkeggianti che passaggi più dolci?
Direi proprio di sì. Abbiamo sempre scritto ballad anche perché nonostante il tiro sia sempre particolarmente violento abbiamo una certa tendenza alla melodia. Infatti, i brani soft sono spesso i più apprezzati. Diciamo che l’importante per noi è essere sinceri con quello che stiamo vivendo, poi in quale chiave si sviluppa non è un vero problema. 

Cosa ascoltate al momento, a parte la vostra musica, avete qualche cosa di interessante da consigliare?
Un disco che abbiamo condiviso moltissimo tra di noi, che solitamente ascoltiamo musica davvero diversa, è Skinty Fia dei Fontaines D.C. Discone clamoroso. 

Ricordate il primo disco che avete comprato? E quello che portereste con voi su un’isola deserta?
Parlo per me perché siamo molto diversi. Primo disco comprato: Americana degli Offspring. Su un’isola deserta porterei da bere. 

La dimensione live quanto è importante per voi? Vi aspetta un bel tour adesso, cosa promettere ai vostri fan?
Il live per noi è tutto, è la nostra dimensione e cerchiamo di portarla anche nei dischi. Abbiamo scritto questo disco per essere suonato dal vivo e abbiamo cercato di registrarlo nella maniera più fedele possibile al live. Non promettiamo niente ai nostri fans perché sanno cosa li aspetta, uno degli aspetti positivi tra i mille negativi dei Voina è che dal vivo danno tutto. Ma loro lo sanno bene. 

Progetti futuri?
Per adesso pensiamo a questo tour e a quello estivo, intanto portiamo avanti le nostre vite che non è cosa da poco, poi vedremo. Cerchiamo di goderci il momento.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Ivo Bucci – voce
Nicola Candeloro – chitarre
Mattia De Iure – basso
Domenico Candeloro – batteria

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