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SAMUELE CAVALLO – “VIVO” DEDICATO ALLA FIGLIA ISABEL

SAMUELE CAVALLO – “VIVO” DEDICATO ALLA FIGLIA ISABEL

Incontriamo Samuele Cavallo, artista poliedrico e trasversale, musicista e cantautore indipendente, attore di teatro, musical, fiction tv, uno dei volti più amati e noti del real drama Un posto al Sole, Rai 3.  L’artista ci presenta il suo nuovo singolo dal titolo “Vivo“, un vero e proprio inno alla speranza, alla felicità, ad un sentimento positivo che ci possa condurre fuori dal periodo difficilissimo quale quello attuale, con una coda ancora pandemica per nulla rassicurante. Così l’artista – “Voglio, con questo brano, riportare semplicemente il bene lì dove non vi è ancora alcuna rinascita, ironizzando anche di pensieri buoni, propositivi, positivi”.
Alle volte le risposte che cerchiamo le troviamo tra le note di una musica e Samuele Cavallo ne è davvero testimone.

La nascita della figlia che ha coinciso con il compleanno:
La nascita della bambina, il suo compleanno e il nuovo singolo. Un periodo molto felice quello dell’artista che è appena diventato papà di una splendida bambina, dal nome Isabel; a lui e alla compagna Elisa non possiamo che augurare tanta felicità e dare il benvenuto alla piccola.
Il ruolo di “Samuel” in un Posto al Sole continua ad avere grande successo di gradimento tra il pubblico affezionato alla soap più guardata al mondo, vincitrice di premi importanti, e la parallela carriera di cantautore continua senza sosta, con talento e passione consueti, portando grande soddisfazione.

Così l’artista ha ringraziato i tantissimi fans e amici dal suo profilo Facebook:
“Il mio grazie di cuore a tutti voi per tutto l’affetto e i messaggi di auguri per Isabel e per il mio compleanno. Mi scoppia il cuore di gioia, è successo tutto in poche ore. Per questo travolgente regalo ringrazio infinitamente la vita e voi, perché avete colmato quello che per via del Covid non sono riuscito a vivere. Se lo rimpiangerò con leggerezza sarà solo merito di tutto il vostro calore. Con immensa gratitudine”.

La musica unisce davvero cuori e persone ma aggiungiamo anche talento e passione.
Lo abbiamo raggiunto e intervistato per Tuttorock:

Parliamo di “Vivo”, il tuo ultimo singolo. Come nasce e qual è l’idea narrativa del tuo ultimo brano?
Vivo, il mio nuovo singolo, nasce dall’esigenza di cercare qualcosa di positivo in un momento dove la parola “positivo” ha assunto un’accezione ostica, da schivare, da isolare. Racconta della voglia di riscattarsi da un periodo vissuto dentro una enorme ampolla da cui tutti hanno un’immensa voglia di uscire. In questo brano mi rivolgo davvero a tutti, perchè ognuno ha un buon motivo per voler tornare a pensare positivo, per mettersi “in tiro”, darsi uno sguardo allo specchio e vedere il proprio “io” pronto a varcare le mura di casa, che sono state confort e costrizione allo stesso tempo negli ultimi 2 anni. Se ci pensi, cara Alessandra, noi usciamo da casa ormai col volto quasi interamente coperto da una mascherina, possiamo solo guardarci negli occhi senza poter scoprire chi sia il prossimo sconosciuto davanti a noi: ormai questa maschera fa parte della quotidianità e io trovo tutto questo pesante da vivere ogni giorno. Da un po di tempo mentre guardo un film, se c’è una scena di persone dentro un autobus, per strada, in un ristorante e tutti sono senza mascherina, mi fa strano, quasi mi chiedo “come sia possibile” poi mi rendo conto che quello “è un film”, che la realtà è un’altra cosa. Prima invece avrei pensato l’opposto! Allora mi è venuto in mente Jovanotti, che anni fa cantava “Io penso positivo, perchè son vivo, perchè son vivo”. Oggi io ho avuto l’esigenza di urlare “VIVO! Ho bisogno di un pensiero positivo, di guardarmi in uno specchio e fare il divo, se sopravvivo”. Insieme al co-autore del brano, Samuel Maestro, con cui da un po’ di anni collaboriamo alla scrittura dei brani, abbiamo deciso di scriverlo in lettere maiuscole proprio per dare maggior forza alla parola VIVO, intesa come voglia di tornare a vivere intensamente.

Quando lo hai scritto? Il tuo sogno resta il Festival di Sanremo:
L’ho scritto pensando di portarlo nel mio posto dei sogni, ovvero il Festival di Sanremo, immaginando quali potessero essere le carte in regola per arrivarci, pensando che Sanremo avrebbe dato spazio “alla canzone”, al suo messaggio e alla sua forza. Ma non ho trovato nè il modo, nè la strada per poterlo presentare ad Amadeus e alla commissione del Festival, quindi, pur vedendo sfumata l’opzione Sanremo, ho pensato che il pubblico doveva comunque avere la possibilità di ascoltarlo, affezionarsi e perchè no, cantarlo! Mi sono così rimboccato le maniche e me lo sono autoprodotto, perchè Walt Disney mi ha insegnato che “se puoi sognarlo, puoi farlo” .
Ho messo su un team di giovani artisti e promoter, da Samuel Maestro che ne è co-autore appunto, a Peppe Polito che ne ha curato il mix, a Vincenzo Bongiovanni che con Zeno Music ne ha curato la distribuzione sulle piattaforme digitali. P.T. Barnum diceva che “l’arte più nobile è quella di rendere gli altri felici”; io quindi dico che l’arte è di per sè nobile, e la rispetto, perchè rende felice me, ogni giorno.

Puoi anticiparci qualcosa dei prossimi progetti? Per esempio, stai lavorando al tuo album?
L’idea di far uscire singoli e’ molto efficace, soprattutto con la musica in sofferenza. Siamo ancora in piena emergenza sanitaria.
Da più di 15 anni scrivo canzoni. Dovessi raccoglierle, di album ce ne vorrebbero un bel po’, ma la storia mi insegna che quando vieni dal nulla, se metti un progetto sul mercato, fatto di duro lavoro, se non hai grandi numeri, lo ascoltano in pochi. e allora scrivo, continuo a scrivere e quando penso che qualcosa sia veramente forte, la metto in giro per sondare se ancora c’è gente che ha voglia di scoprire, di conoscere, lasciando che il pubblico si affezioni e cresca brano dopo brano. Io così posso cogliere errori e cose buone, un passo alla volta. La musica è in sofferenza, come tutto il settore spettacolo, dal cinema, al teatro, ai live e questo è il momento di mettersi a scavare, a creare.

Cosa ti auguri per il futuro, non solo musicale e artistico?

Per quanto ostile possa essere ostile il panorama intorno a noi, dobbiamo sforzarci di vedere oltre, per mantenere appunto VIVO quel fuoco che abbiamo dentro. Siamo sommersi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto dalle parole “emergenza” e “sanitaria”. Dal momento che è una sorta di oppressione con la quale siamo costretti a convivere per il momento, non ci resta che reagire, perchè quando vedremo la luce infondo al tunnel, e ci sarà, perchè i corsi e ricorsi storici ce lo insegnano, mi auguro di ritrovarci tutti più forti e capaci di apprezzare anche le piccole cose.

Alessandra Paparelli