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MISTHERIA – Intervista al tastierista e compositore

MISTHERIA – Intervista al tastierista e compositore

Dal Vivaldi Metal Project agli album a nome Mistheria, fino alla collaborazione con gli ultimi due album da solista di Bruce Dickinson. Tutto questo e altro è Mistheria e in quest’intervista ci racconta dei suoi progetti e della sua esperienza con il cantante degli Iron Maiden. Di seguito l’intervista.

Ciao e bentornato su Tuttorock, come stai?
Ciao Fabio, grazie di nuovo per l’invito, sempre un grande piacere essere ospite di Tuttorock.

Sei molto impegnato in vari progetti, ma prima di parlare di quello che ti riguarda, ovvero la tua collaborazione al nuovo album da solista di Bruce Dickinson, vorrei chiederti quale sarà il prossimo passo di Mistheria? Stai preparando qualcosa con Vivaldi Metal Project?
Da qualche mese sto lavorando sul nuovo singolo del Vivaldi Metal Project, un brano che vedrà esclusivamente la partecipazione del gruppo ufficiale “live”. In produzione anche il singolo del mio nuovo album solista è la volta di un nuovo lavoro Metal dopo il precedente lavoro Classico/New-Age, “Dreams”, pubblicato nel 2020.

Parlami del progetto acustico “Dreamlight Duo” con Mariagrazia Di Valentino.
Il Dreamlight Duo – formato da me al pianoforte e dalla cantante Mariagrazia Di Valentino – si basa su brani tratti da colonne sonore e musicals, ed anche brani famosi sia Pop che Rock, con arrangiamenti creati da noi e sonorità New-Age/Ambient. Nel 2023 abbiamo debuttato con vari concerti in Italia e all’estero ottenendo un favoloso riscontro da parte del pubblico.

Come l’hai incontrata?
Mariagrazia è una delle voci del mio Vivaldi Metal Project. Sul finire dell’Estate del 2022 ho dovuto cambiare alcuni cantanti del gruppo e ho avuto l’enorme piacere di conoscere la sua voce sensazionale, emozionante, magica.

Arriviamo ora a parlare della tua collaborazione con Bruce Dickinson, sei stato coinvolto nuovamente come tastierista della band, che mi dici a riguardo?
Innanzitutto, ti dico che è un onore immenso essere al fianco di una leggenda quale Bruce Dickinson. Ci conosciamo da tanti anni ma c’è sempre qualcosa di speciale, elettrizzante ed entusiasmante quando ci si incontra, si parla, si lavora, e si passa del tempo insieme. La gestazione di “The Mandrake Project” è stata decisamente lunga e tortuosa dovuta a vari fattori ed eventi (tra cui la pandemia), si materializza dopo venti anni dal precedente lavoro in studio e, forse, è proprio questo che rende il progetto, l’uscita del disco, e il relativo tour qualcosa di unico, affascinante e grandioso, sia per noi del gruppo che per i fans di Bruce e degli Iron Maiden. E’ un tour di quattro mesi fra le Americhe e l’Europa, ci stiamo preparando per offrire tutto il meglio al favoloso pubblico del Metal.

Hai partecipato anche alla composizione dei vari brani?
Su questo nuovo album ho avuto molto spazio per creare e dare un contributo, marcato ed intenso, ad ogni brano, direi anche con un’impronta decisamente personale. La composizione dei brani è tutta opera di Bruce e del grande Roy Z, chitarrista e produttore di “The Mandrake Project”, i quali avevano grande fiducia in me ed io volevo ricambiarli dando tutto di me per consegnare loro un lavoro di cui potessero essere pienamente soddisfatti e contenti.

Ascoltando l’album le tue tastiere sono spesso molto presenti, ti ha lasciato anche campo libero per esprimerti?
Sì, ho avuto la possibilità di esprimermi in maniera totale, lasciandomi ispirare dalle versioni demo (già grandiose di loro in termini di scrittura) che man mano ricevevo, e per alcune parti mi è stato espressamente chiesto di dare forma ad alcune indicazioni di produzione, quali sonorità ed emozioni specifiche. Ho arrangiato tutte le mie parti di piano e tastiere, quelle orchestrali e corali, e nell’album c’è una buona dose di effettistica per creare ambientazioni ed atmosfere.

Come ti stai preparando per il tour?
Ore e ore in studio per curare ogni dettaglio, l’esecuzione dei brani, gli assoli, la scelta degli strumenti e dei suoni. Alcune riunioni in video-chiamata con i musicisti del gruppo (eccezionali, e ciò rende tutto il lavoro molto piacevole) per definire alcune parti dei brani prima di incontrarsi tutti in sala prove a Los Angeles. C’è anche tutta una parte logistica a cui pensare, ma la produzione del tour è fantastica e tutto prosegue meravigliosamente secondo i programmi. Nel (poco) tempo libero mi dedico anche a qualcosa di più “leggero” come scegliere l’abbigliamento per i concerti, controllare le temperature che ci attendono nelle varie nazioni, e fissare qualche appuntamento con alcuni amici nelle varie città che visiteremo…

Qualche aneddoto da raccontare durante la registrazione?
Abbiamo iniziato a registrare il primo brano circa undici anni fa e, dopo una pausa che sembrava infinita, gli ultimi tre brani nel giro di tre giorni, a ridosso della chiusura del disco. 

Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio ai nostri lettori e qualunque cosa tu voglia dire che io non ti ho chiesto in quest’intervista.
Un saluto speciale a te e a tutti i lettori di Tuttorock, spero di vedere quanti più di voi durante il “The Mandrake Project” tour 2024. Ricordo le due date italiane del 5 Luglio al “Rock in Roma” e del 6 Luglio al Metal Park (Vicenza), tutte le altre le trovate su https://www.themandrakeproject.com/live
Grazie a tutti coloro seguono la mia musica e le mie attività, un abbraccio forte e Rock a tutti!