MATTEO FIORITI – Intervista su NUVOLE

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “NUVOLE” ho intervistato MATTEO FIORITI.

Matteo Fioriti, classe ’97,  inizia a suonare da giovanissimo e vive sul palco da quando aveva 14 anni.  Dal 2016, ha collezionato più di 200 date in tutta Italia, sempre in solitaria con chitarra e voce, condividendo spesso il palco con artisti del calibro di The Zen Circus, Calcutta, Lo Stato Sociale, Canova, Rkomi, Shade e molti altri. Nel 2020 inizia la produzione dei nuovi brani nel suo Home Studio tra le colline umbre. Ad aprile 2021 pubblica il primo singolo “Check” per l’etichetta umbra JAP Records con distribuzione Artist First.  Nell’estate del 2021 pubblica il branoMagica, un inno alla serenità e alla gratitudine che anticipa la traccia “Nuvole”, disponibile in digitale dal 26 novembre 2021.

Ciao Matteo, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Inizia con il raccontarci quali sono stati i tuoi primi ascolti musicali e come hai deciso di intraprendere la carriera musicale?
Sono rimasto affascinato dalla storia di Ed Sheeran, si conoscono storie strane e incredibili, ma la sua mi ha colpito particolarmente, l’ho sentita come molto simile alla mia situazione personale. Nel senso che il giorno che Sheeran ha sentito che quello che voleva fare era il musicista, ha perseguito il suo sogno con tutta la determinazione possibile. Ho avuto la fortuna di avere qui con me, mio cugino Andrea, che ha la stessa sua attitudine, vivendo la musica in maniera passionale. 

Quindi ti piaceva questo genere folk-rock?
In realtà Sheeran mi ha appassionato per la storia, ma il mio background era molto rock’n’roll, tipo Led Zeppelin. Ed mi ha fatto da ponte verso folk e hip-hop, due generi che lui mescola molto bene, questo mi ha portato a seguire artisti come Eminem e altri della scena hip-hop. Sono andato avanti così fino ai 16, lì sono rimasto stregato da Gemitaiz e la sua “Nonostante tutto”, e la musica italiana è diventata la mia passione, mi piace tantissimo Sergio Cammariere ad esempio, anche se continuo ad ascoltare di tutto. 

Tutto questo lo ritrovo in Nuvole, un video molto sognante in linea con la canzone. Dove lo hai girato la clip?
Qui vicino dove abito, a Gualdo Tadino, un posto meraviglioso che non conosce nessuno. Ho scelto questo luogo perché Nuvole è nata proprio lì, ho voluto rendergli omaggio. Il difficile è stato scegliere la giornata giusta, ma dopo vari tentativi ce l’abbiamo fatta. 

Nuvole è il tuo terzo singolo, a cosa ti sei ispirato?
Esatto, dopo Check e Magica. Nuvole, in realtà, l’ho scritta 8 anni fa e poi l’ho completamente dimenticata. E’ ricomparsa da sola un anno e mezzo fa, da sola, mentre riordinavo la stanza. Mi sono messo a suonarla chiedendomi di chi potesse essere una canzone così bella. Lì ho realizzato che si trattava di un brano che avevo scritto io, dentro c’è un viaggio lungo 8 anni, con temi che tornano come il concetto di viaggio, il bello di stare con gli amici, ma anche da soli, l’accettazione di sé stessi, il percorso universitario e le scelte che mi portano avanti. Sullo sfondo si trova l’amore, che può essere verso una persona, ma anche molto più esteso e generale, qualcosa che è il collante di tutto il mondo che ci circonda. 

Questo fatto della canzone ritrovata è una storia un poco alla Sheeran…
All’inizio l’arrangiamento era diverso, l’ho cambiato in questa versione. Ora gli ho dato questo approccio alla Bon Iver, molto folk e sognante, anche nel senso del momento che stavo passando un anno e mezzo fa. Ero anche in dubbio se rilasciarlo come singolo, visto che è lungo oltre 4 minuti, esce un poco da quelli che sono i canoni tradizionali dei singoli. Ma ho sentito tanto di me dentro questo pezzo, che ho deciso di pubblicarlo lo stesso come singolo. 

Progetti futuri dopo i singoli? Un disco?
L’idea è di fare uscire un EP, perché io ho tanti brani pronti e continuo a scriverne altri. Per tanti anni sono stato JM, che era sempre Fioriti, ma più piccolo, in quella veste ho rilasciato anche un disco. Adesso vorrei lasciare un segno proprio come Matteo Fioriti. Non so ancora quando lo farò uscire, perché i brani ci sono, ma voglio che esistano tutte le condizioni necessarie per pubblicarlo. I singoli ti danno la possibilità di essere sempre presente, ma resta un mondo astratto che vedo meglio racchiuso dentro un disco. 

Hai avuto tante esperienze di palco con artisti di nome come The Zen Circus, Calcutta, Canova e via dicendo.
E’ iniziato tutto verso i 13-14 anni, che ho iniziato a suonare in pubblico, che fossero amici e parenti, o un locale, mi ha sempre affascinato la situazione. Mio cugino che è più grande di me e si trova nel giro, ha iniziato a trovarmi delle date ed è stato meraviglioso. Poi con il covid si è bloccato tutto, ma quando tornerà il live vorrei fosse a un livello superiore; ovvero non più girare da solo, ma magari in trio. Con un gruppo potrei cambiare il suono, renderlo diverso, pubblicare un disco sarebbe perfetto anche per portarlo live. 

Di tutti i palchi c’è un aneddoto che vuoi raccontare?
Quello che mi ha colpito è stato che tutti quelli con cui sono andato in tour hanno apprezzato la mia musica. Era curioso vedere questo ragazzino suonare da solo in questi club, ma in particolare sono stato segnato da i Canova, che purtroppo ora si sono sciolti. In una data che abbiamo fatto assieme, ci siamo fermati dopo il concerto a parlare, mi hanno chiesto di mandargli il mio materiale, loro erano già esplosi e io non ero ancora nessuno, è stato davvero bellissimo avere il loro apprezzamento.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Matteo Fioriti

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