Now Reading
LEPRE – Intervista al cantautore e musicista romano

LEPRE – Intervista al cantautore e musicista romano

In occasione dell’uscita dell’album di debutto solista “Malato” (tichetta – gelato label/Trovarobato – distribuzione The Orchard), ho avuto il piacere di intervistare Lepre, all’anagrafe Lorenzo Lemme, cantante, batterista, percussionista e rumorista con due lauree e molte esibizioni live all’attivo. Nato a Roma nel 1978, trascorre un’infanzia molto vivace fino a che non inizia a dare sfogo alla sua irrompente energia con la musica, unica sua fonte di salvezza.

Dagli 8 ai 13 anni studia batteria con Giuseppe Giampietro alla scuola Popolare di Donna Olimpia a Roma, approfondendo anche altri strumenti a percussione, come il surdo, il bombo e altri. Si perfeziona alla scuola popolare di Testaccio, approdando allo studio della teoria musicale e sperimentando l’effettistica abbinata al canto e alla batteria. Tra i suoi insegnanti ci sono Massimo D’Agostino, Lucrezio De Seta, Gianluca De Simone. Nel frattempo colleziona diversi titoli di studio, nel 2005 consegue la laurea magistrale in Lettere e Filosofia, nel 2008 la laurea specialistica in Storia Contemporanea e nel 2013 completa il Master in Storia ed Economia del ‘900.

Parallelamente, dal 2015 al 2017, si esibisce in tutta Italia con due band: prima con Box84 / Eildentroeilfuorieilbox84-Superbox con le quali pubblica 6 dischi e gli ultimi 3 in collaborazione con trovarobato, poi con le LeSigarette, pubblicando altri due dischi. In contemporanea, prende parte a collettivi artistici, gruppi busker, bande di percussioni, laboratori creativi di improvvisazione, manifestazioni artistiche nazionali e internazionali, scrive musica per spettacoli di danza e teatro. Dal 2016 suona insieme al cantautore romano Lucio Leoni, collaborando agli arrangiamenti dei suoi brani.

L’esordio come cantautore arriva nel 2019 quando, sotto il nome di Lepre, comincia a scrivere dei brani e, l’anno successivo, entra in studio per registrare il primo disco solista, “Malato”, che si avvale della partecipazione di Giovanni Pallotti. Per gli arrangiamenti, Lepre collabora insieme a Daniele Borsato, la produzione è invece a cura di Fabio Grande.

Ciao Lorenzo, benvenuto su Tuttorock, a circa un mese dall’uscita come sta andando il tuo primo album solista “Malato”?

Ciao e grazie. Bene, mi sono arrivati dei feedback molto positivi.  Io non mi aspetto mai nulla e mi colpisce sapere che tante persone stanno apprezzando il mio lavoro.

9 brani nati quando e come?

Brani nati voce e chitarra classica a casa da solo in un momento di quiete che è durato due o tre mesi. Ho avuto la possibilità di ordinare tanto materiale sparso che avevo appuntato un po’ ovunque e di metterlo per bene in forma canzone.

Apprezzo moltissimo l’intero disco, c’è un brano che, quando l’hai risentito, ti ha fatto dire: “questo mi è venuto davvero bene!”?

Sì, “L’una e un quarto”, il primo dell’album, mi sembra davvero il più riuscito… per me è perfetto. Che non vuol dire che sia il più bello… Eh!

Tracce delicate di puro cantautorato che si contrappongono a parti sperimentali e sfuriate sonore, contrasti che hanno preso vita in maniera naturale mentre scrivevi i brani?

Sì, è quello che volevo. È il mio mondo. Anzi sono i miei mondi. Io amo la musica suonata, amo molte band, amo la musica alternativa/sperimentale e le sfuriate ma mi nutro anche delle parole dei testi, delle melodie cantate … Ho messo tutto insieme.

Parlami un po’ della foto di copertina, è un’idea tua?

Sì, è una mia idea, c’era una foto che avevo fatto io a casa a delle arance, ma era una foto brutta. Marta Pianta, la grafica e fotografa che si è occupata dell’artwork, ha usato quell’idea rifacendo la foto in pellicola e ricreando quel paesaggio di arancione giallo e rosso che mi piace molto perché sono colori del tramonto, o dell’alba. All’interno c’è un bel celeste, credo sia celeste, insomma c’è il cielo.

Tu nasci come batterista, quando hai iniziato a scrivere brani tuoi?

Ho cominciato a 16 o 17 anni. Suonavo un po’ la chitarra e scrivevo sempre. Poi in band ho sempre cantato e suonato la batteria e mi inventavo delle melodie direttamente mentre suonavo.

Nel frattempo ti sei laureato due volte, dove trovi il tempo di far tutto?

Il tempo è tanto, non sono più un ragazzino, spero di poter continuare a fare quello che voglio. Gli anni dell’università sono stati molto impegnativi, perché già suonavo e lavoravo molto, ma erano tutte cose che mi andava di fare quindi non ho mai sentito troppa fatica.

Perché hai scelto il nome d’arte “Lepre”?

Mi piace come suona, mi piace che sia un nome senza genere, è un nome che ho usato al posto del mio cognome per scherzare quando ero adolescente, mi piace la lepre come animale, è un animale misterioso, esce dal bosco al crepuscolo, alba e tramonto sono i momenti in cui si vede più facilmente, è simbolo di cambiamento positivo. E poi la lepre scappa dal potere, la caccia alla lepre è una tipica usanza aristocratica e mi piace pensare di fuggire.

Hai qualche data live in programma?

Sì, il calendario è in evoluzione per ora:

4 luglio a Roma con il Teatro Quarticciolo per una data zero al tramonto in un parco (una cosa da lepre)

5 Luglio cantautori in canottiera a Torino

27 Luglio concerto forte in band a Roma

poi altre ma ancora non le annunciamo

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Non aggiungo nulla, semplicemente vi ringrazio. A presto!

MARCO PRITONI