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FURIA IN MELIS – Intervista a GIAMPIETRO MELIS

FURIA IN MELIS – Intervista a GIAMPIETRO MELIS

UN NATALE PER RICOMINCIARE”, il nuovo brano di FURIA IN MELIS, che segna il ritorno sulle scene musicali del duo artistico composto da GIAMPIETRO MELIS e GIOIA FURIA.

Furia in Melis è un duo artistico composto da Gioia Furia e Giampietro Melis. Giampietro è nato a Castel San Giovanni nel 1982. Cresciuto in una famiglia dalle forti radici musicali (il nonno Agostino Falchi è un cantadore molto conosciuto e stimato in Sardegna) comincia a cantare da bambino, spronato dalla madre. A 18 anni, dopo aver conosciuto Giuliano “Selva” Ponzuoli (produttore di Anna Tatangelo, Gianna Nannini, Iva Zanicchi, Marco Del Freo etc.), fonda la Petermusic Scb con cui produce alcune trasmissioni televisive e cura il festival “Quella Bandiera Gialla”, patrocinato artisticamente da Gianni Pettenati. Contemporaneamente si dedica all’imprenditoria e sviluppa varie attività nel settore socio-assistenziale aprendo diverse strutture per anziani e facendo di questo la sua principale occupazione. Nel 2018 conosce Gioia Furia, sua compagna artistica e di vita, con cui crea il duo Furia in Melis, progetto che li vede cantare sia in coppia che come solisti. Nasce così il brano “L’immigrato se ne infischia” cantato da Giampietro e Gioia, presentato nel 2019 a “Casa Sanremo” durante la settimana del Festival. Nell’estate del 2021 è stato pubblicato “Astrazeneca”, brano in collaborazione con Aris Cena.

Ciao Giampietro, piacere di sentirci. Vogliamo parlare di musica?
Certo, in realtà il mio lavoro è un’impresa idraulica di famiglia, cui abbiamo aggiunto alcune strutture per anziani. Proprio per questo ho dovuto impormi un periodo di stop, dopo avere iniziato a 6 anni, ho cantato e scritto fino ai 27, poi per carenza di tempo ho smesso. Cinque anni fa, Gioia mi ha proposto di fare qualcosa assieme, e allora abbiamo creato il duo “Furia in Melis”, unendo il mio nome Giampietro Melis, al suo, Gioia Furia. Abbiamo ricominciato con “L’immigrato se ne infischia”, canzone ironica a favore dell’immigrato, una panoramica sull’Italia. Ci hanno invitato a Odeon TV in una trasmissione su Sanremo, poi quest’estate abbiamo registrato un altro singolo, “AstraZeneca”, con oltre un milione di visualizzazione senza avere fatto promozione, suscitando anche l’interesse della stampa. 

Hai cominciato presto a cantare, 6 anni, fra l’altro figlio d’arte, o meglio, nipote d’arte.
Mia madre mi ha spinto a cantare, benché lei non sia mai stata una professionista, il mio nonno materno, e anche il fratello di mio nonno, erano cantadores, hanno vinto tanti concorsi in Sardegna. 

In seguito hai collaborato con grandi nomi, ti sei costruito una bella storia.
Io sono figlio di sardi, ma sono nato a Castel San Giovanni, dove ho conosciuto Gianni Pettenati, che è piacentino. Lui mi ha preso a cuore, gli piacevano le mie canzoni, mi ha insegnato la musica cantautorale, abbiamo suonato assieme in concerto. Poi è arrivato Giuliano Selva, un famoso produttore discografico all’epoca, portò Anna Tatangelo a Sanremo nel 2002, con “Doppiamente fragili”. Ha portato Marco De Freo a Vina del Mar in Cile; poi ha lavorato con Gianna Nannini, Mia Martini e tanti altri grandi artisti. Lui mi ha insegnato il “dietro le quinte”, l’organizzazione, la produzione, gli eventi. Tutto quello che si impara è utile rispettare il lavoro degli altri e coordinarsi con tutti nel modo più corretto. Verso i 20 anni ho prodotto delle trasmissioni televisive, e questa estate altre su Tele Lombardia TV, coprendo sei regioni. Tutto quello che attiene musica e spettacolo mi affascina, anche se poi quello che preferisco è scrivere e cantare, soprattutto scrivere. 

Tratti anche temi importanti come gli immigrati e i vaccini.
(risate) Sul brano AstraZeneca sono stato attaccato dai novax, quelli che hanno come simbolo la V rossa di Vendetta. Ci hanno coperto di insulti e minacce, sono seguite denunce, poi la cosa è finita. Mi è dispiaciuto molto, anche perché si trattava di un reggaeton estivo molto solare e divertente, e piaceva tanti ai giovani. Mi scrivevano le maestre dalle scuole dicendomi che lo avevano fatto ascoltare, poi questi bambini di 9-10 anni si sono trovati a leggere gli insulti che ci hanno mandato su Youtube. 

E ora invece hai scelto come tema del nuovo brano, l’ambiente.
Esatto, proprio questa estate eravamo in promozione per AstraZeneca, e avevamo girato il video in Sardegna, davanti al Pan di Zucchero. Abbiamo visto tutti questi incendi susseguirsi proprio lì, dove eravamo stati, poi espandersi in Sicilia, vedere bruciare queste foreste fa veramente male. Gli alberi non si possono difendere, tocca a noi, loro sono fondamentali per la nostra vita sulla Terra. Ho quindi pensato di fare un piccolo gesto, che se ognuno di noi lo facesse diventerebbe importante. A Natale tutti abbiamo l’abitudine di mettere il fiocco colorato sul pacchetto, pensa che se si decidesse di non usarlo, parliamo di milioni di pacchetti, sarebbe già un fatto importante. 

Dicevi che ami la scrittura in particolare, ma “Un Natale per ricominciare” musicalmente è molto bello, mi ha sorpreso vederti fare anche alcune parti come tenore.
Vero, sono un tenore scuro. Canto la musica pop fin da ragazzino, ma anche brani di Bocelli, ho questo timbro da tenore che si chiama proprio così, “tenore scuro”. Non mi voglio assolutamente paragonare a un tenore, ma volevo dare un timbro natalizio alla canzone e ho ideato questo modo per colorarle il pezzo. 

Molto bello anche il video, la regia è di Gioia?
Sì, lei non è una cantante, anche se sta imparando, essendo stato insegnante di canto le sto dando lezioni. Ma lei si occupa di video-montaggi e grafica, in alcuni pezzi è presente nel video, ma si occupa di tutta la parte visual. Dico sempre che non siamo un duo musicale, ma un duo artistico, io mi occupo della musica e Gioia della grafica. 

Anche il nome del duo è grazioso, “Furia in Melis”.
Ci rispecchia perfettamente, noi siamo un duo anche nella vita, siamo fidanzati, probabilmente ci sposeremo a breve, abbiamo voluto unire i nostri nomi. Lei è stata campionessa di equitazione da giovane, di salto a ostacoli, si scherza anche su questo, campionessa con i cavalli e si chiama Furia (risate) 

Giusto! Ascolta, progetti futuri?
Questa estate vorrei uscire con un brano più leggero e solare, aspetto di mettere a fuoco per bene l’idea, che ho già in testa. Vorrei ringraziare di cuore il nostro editore, Riccardo Vitanza, che ci ha preso a mano sia per AstraZeneca che per questo brano. Aggiungo Marco e Chiara Stanzani che ci seguono come nostro Ufficio Radio e siamo molto felici di avere questa squadra che porterà certamente grandi risultati nel tempo.

MAURIZIO DONINI

Furia in Melis:
Giampietro Melis
Gioia Furia

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