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ERIKA GREYS – “I C.A.R.E.” FEAT. DONNO, UN RACCONTO DELICATO

ERIKA GREYS – “I C.A.R.E.” FEAT. DONNO, UN RACCONTO DELICATO

Non solo una storia da raccontare ma un passo in più: un progetto sociale ed artistico di grande importanza.
Un storia profonda e delicata quella di Erika Greys, all’anagrafe Erica Grossi , DJ, producer, cantautrice ed appassionata di musica prog.   Vogliamo raccontarvi di I C.A.R.E., contro ogni forma di abuso e violenza psicofisica, quella violenza che instilla paura, mina l’autostima alla base, compromette la percezione stessa della propria identità di chi la subisce, vittime in particolare le donne.
Un gran bel pezzo ed un’ottima, importante, comunicazione.

Erika, carattere forte e anima raffinata, ha mosso i primi passi nel settore per passione, raggiungendo successivamente i più alti livelli del mixing, collaborando nei principali locali notturni italiani insieme a dj di fama internazionale, tra i tanti nomi prestigiosi ricordiamo Bliss, Neelix, Blastoize, Querox, Enrico Sangiulano, Juno Reactor.   Artista riconoscibile dal tratteggio emozionale personalissimo ha calcato i palchi del Black Moon Festival, il Magnetik Festival, esibendosi anche all’estero portando, attraverso i suoi spettacoli e performance, la sua personalità decisa e riconoscibilissima da artista internazionale. Uno stile unico, dicevamo, con una personalità forte e pura.

Un “inno d’amore”, un progetto contro ogni forma di violenza:
Violenza domestica, violenza generale, economica, affettiva, sessuale, psicologica, fisica. Un problema grave culturale, duro da sdradicare. La incontriamo per il progetto I C.A.R.E., un brano che parla della sua storia personale e di quella di molte altre donne vittime di violenza. L’artista, da sempre impegnata sul sociale, è un’attivista contro la violenza psicofisica, contro la violenza psicologica e fisica di cui moltissime donne sono vittime. La cronaca ce lo racconta ogni giorno ma ci sono anche molti episodi non denunciati, perpetrati nel tempo (Diamo i numeri. Secondo il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, i numeri sono impressionanti: tra il 1 gennaio e il 20 marzo 2022, siamo già a 19 femminicidi tutti compiuti tra le mura domestiche, di cui ben 13 donne hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner).  La cronaca ci racconta – qualche ora fa mentre scriviamo – che una donna romana sottoposta per anni, insieme alla figlia di 8 anni, a botte, violenze fisiche, morali e psicologiche, è deceduta in un ospedale romano dove era arrivata con un quadro clinico disperato.
Le forme di potere e di abuso sono dolorosamente all’ordine del giorno: la violenza all’interno delle relazioni affettive è la più diffusa in ogni società e cultura ed ha le proprie radici nella millenaria disparità di diritti e sottomissione delle donne nella società patriarcale. Una forma che esiste e resiste ancora oggi, acuita anche da due anni di pandemia con la costrizione a casa durante l’emergenza sanitaria.

L’obiettivo del progetto artistico e sociale:
Fornire strumenti concreti di empowerment alle donne che hanno subito violenza affinché possano riappropriarsi della propria autonomia abitativa, economica e lavorativa con un’attenzione specifica alla cura di sé, al loro benessere psicofisico e a quello di eventuali figli/e minori, in particolare all’ingresso dalle strutture abitative protette gestite dall’Associazione.

Il videoclip che accompagna il brano:
“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne”.  Erika ha scelto una frase della poetessa Alda Merini in apertura del singolo.  La frase è stata voluta dall’artista “per la grande profondità con cui esprime un concetto semplice e terribile nello stesso tempo: quel che si è può essere causa di come si sarà trattati”.  L’artista ha pubblicato il singolo in featuring con il cantautore Donno, altro artista originalissimo, noi l’abbiamo raggiunta e intervistata per Tuttorock:

Parliamo del tuo nuovo singolo I C.A.R.E., realizzato con la collaborazione del cantautore Nicolas Donno. Come è nata l’idea e la progettualità?
“I C.A.R.E. è nato da una sensazione, più che da una necessità. Avevo proprio la sensazione che fosse giusto esprimere nel mio piccolo quello che potevo, e dare forza anche a persone meno “fortunate” di me di farsi sentire. Il progetto è contro ogni violenza. Si concentra su quella contro le donne perché è qualcosa di cui ho esperienza ma, come il testo stesso dice “loving all the people is how I care”, vorrei che diventasse la colonna portante di una serie di eventi benefici a favore della pace. La collaborazione con Donno è nata un po’ per caso, frutto di un incontro attraverso amici comuni”
Era comunque destino: due mondi cosi diversi, uniti in un connubio musicale contro ogni violenza! Ci siamo trovati da subito ed nato un brano come questo. Ovviamente è solo la prima di molte collaborazioni che avremo assieme”

Il tema che affronti è importante. Il tuo progetto promuove la cura di sé e la lotta verso ogni tipo di violenza, fisica o psicologica. Entriamo nel dettaglio e raccontaci come nasce questa scelta, questo progetto sociale oltre che artistico. Parliamo del progetto I C.A.R.E.
Qual è l’obiettivo del brano?
“L’obiettivo è di poter diventare un inno d’amore, cantabile e ballabile ovunque per mandare un messaggio, trasmettere solidarietà e amore in modo che chi sente questa musica e questo testo possa identificarsi e che possa cosi immergersi in una ricerca costante di sé e dell’amore. Amore inteso come empatia, cuore comune.
“Umanità” non è solo l’insieme di tutti gli esseri umani (presenti e passati), ma anche la condizione umana. Un grido unanime di persone che si vogliono bene in quanto tali”

E’ importante prendersi cura di sé stessi ma anche dei propri sogni, scelte e perfino delle nostre paure? Si esorcizzano, si affrontano, ci rendono più forti?
“Senza affrontare il buio non è possibile trovare la luce. Ovviamente più si è luminosi e meno buio faremo affrontare a noi stessi e gli altri. Ecco perché è così importante togliere le proprie tenebre di dosso, facendosi aiutare da chi è più “illuminato” di noi, per essere poi noi stessi portatori di quella luce che ci ha salvato in primis. Nel testo dico “leaving all my fears to a new dawn”: credo sia evidente quindi l’intenzione e la volontà di trovare la luce proprio attraverso la consapevolezza delle proprie paure”

Senza l’amore per sé stessi è impossibile anche l’amore verso gli altri, sei d’accordo?
“Sì e no. È “cura” la parola chiave. A volte l’amore è eccessivo, prepotente, confusionario. L’amore che intendo io è proprio una questione di cuore. Se ti vuoi bene in maniera sana e hai rispetto di te, difficilmente tratterai gli altri in maniera diversa. A volte c’è chi non ama se stesso ma ama gli altri Ma ci vuole anche uno sforzo in più: non basta trattare gli altri come sé stessi , bisogna averne cura come se ne deve avere per sé. Ecco cosa ci rende tutti uguali e meritevoli di amore”

Mettersi al primo posto è d’obbligo a volte. Come nasce l’amore per la tua professione?
“La cosa è curiosa perché di fatto la musica è sempre stata la mia compagna di vita, fedele è vicina nel bene e nel male . Ma dopo un bruttissimo evento personale, mi son ritrovata depressa e senza via d’uscita. Qualcuno si è preso cura di me: la mia famiglia e i miei amici più cari. E proprio loro per coinvolgermi e farmi stare meglio un giorno di punto in bianco, mi ritrovai davanti a una console e molto schiettamente il dj mio amico mi disse: “devo correre in bagno….suona tu”. È stato amore a prima vista… la gioia che ho provato, vedere quelle persone piene di gioia che danzavano… ho capito che avrei voluto farlo per sempre: dare emozioni e vivere di quelle emozioni”

Progetti prossimi, estate 2022?
“Ovviamente un piccolo tour per le città d’Italia per portare il progetto in più piazze/luoghi possibili. Ad esempio farò un evento con djset su di un autobus a due piani per sensibilizzare sul tema della violenza sui mezzi pubblici.
Poi ho in cantiere molte produzioni che vedranno la luce molto presto, ma non posso dire troppo. Continuerò naturalmente a suonare in tutti i club in cui mi chiameranno questo è certo”.

Questo il link di riferimento del progetto benefico I C.A.R.E.
https://www.derevcrowdfunding.com/progetto-benefico-icare-by-erika-greys

Alessandra Paparelli