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“DIECI DECIMI” – DIECI ANNI DI SCHOLA ROMANA – IL 23 APRILE ALL …

“DIECI DECIMI” – DIECI ANNI DI SCHOLA ROMANA – IL 23 APRILE ALL …

Dieci anni di Schola Romana. Il decimo anniversario di Schola Romana non poteva che essere omaggiato e festeggiato con un album che racconta Roma: ispiratrice di Storia, cultura, vita. Città fortunata, invincibile ed eterna. E naturalmente, culla dell’intero progetto ma anche di una profonda ed importante esigenza narrativa. A distanza infatti di sei anni dall’ultimo lavoro, il cantautore Davide Trebbi, insieme ad Edoardo Petretti, ha realizzato Dieci Decimi, disco uscito il 3 aprile scorso con una produzione indipendente, in vinile e cd.
Una produzione pregiata, profonda e curata nei minimi dettagli dallo stesso Davide Trebbi ed Edoardo Petretti e in cui la bellezza raffinata ed il linguaggio avvolgente e materno della parola romana si fonde con la densità dei testi, della narrazione, degli arrangiamenti e delle melodie. Testi di moderna poesia con significati profondi.

Fondata nel 753 a.C. , Roma celebra quest’anno il suo 2776esimo compleanno:

“Per narrare Roma” – ci racconta Davide Trebbi durante l’intervista – “il viaggio di Dieci Decimi inizia proprio da un giro sulla circolare più nota di Roma” – “E palazzo dopo palazzo, strada dopo strada” – ci spiega – “l’Urbe si rivela al passeggero e ogni luogo canta, racconta storie, parla: dal bombardamento di San Lorenzo alle statue in sottana della Basilica di San Giovanni. Da Viale Manzoni, con l’Alessandro in questione che si tace al Teatro Brancaccio”. E tanto, tanto altro ancora. Tante, numerosissime storie e luoghi che la Città Eterna svela.

Un viaggio, un percorso per raccontare la Capitale, per narrare la Storia di Roma:
Davide Trebbi ha realizzato, con un linguaggio avvolgente, emozionale e creativo, un “album su rotaia” che narra personaggi, scorci, colori, profumi e storie della Capitale; un progetto artistico vivace, intenso, una visuale completa di Roma raccontata attraverso sette brani originali, due cover ed un intermezzo.
Roma si svela dunque all’ascoltatore, tra rime romanesche, poesia e sonorità inconfondibili di Schola Romana.

Un viaggio in dieci brani, protagonista la Città Eterna:
Roma (con le sue emozioni) è protagonista assoluta ma anche cornice del progetto artistico, con una galleria colorata e molto fedele dei personaggi che la amano, la odiano, la vivono, la respirano e la percorrono.
La Roma di Dieci Decimi parte, quindi, dal tram numero 3 (con la traccia Er Tre) per finire con Stazione Termini, punto nevralgico e crocevia di arrivi, partenze, amori, malinconie ed anche solitudini.
Davvero un prezioso affresco della stazione centrale di Roma che vede passare e racconta coppie e umanità varia.

“Roma ha questo di buono” – scriveva Ennio Flaiano – “Non giudica, assolve”:

“Dieci Decimi”sarà presentato dal vivo il 23 aprile ore 21.00 all’Asino che Vola, appena poco dopo il 21 aprile, Natale di Roma. 

Abbiamo raggiunto ed intervistato Davide Trebbi per Tuttorock:

La prima domanda si lega necessariamente alla seconda. Parliamo dell’album “Dieci decimi” in collaborazione con Edoardo Petretti, che presenterai all’Asino che Vola il 23 aprile prossimo: come nascono l’idea creativa e narrativa? Perché “su rotaia” e come nasce l’omaggio alla Capitale?
“L’omaggio a Roma é il fondamento di Schola Romana. Per noi Roma é ispirazione, vita quotidiana, passato presente e futuro, e del futuro sono anche le rotaie, non sempre ad alta velocitá ma meglio ancora se ad umana velocità. Roma si conosce e si scopre meglio camminando oppure salendo sul tram, magari proprio il numero 3, storica circolare dell’Urbe”

Per il decimo anniversario di Schola Romana non poteva non uscire un album che racconta Roma. Con quale linguaggio ed occhio guardi, omaggi e descrivi Roma?
“Roma ci parla di tutto e tutto ci aiuta a raccontare. É una città universale anche se molto provinciale, é una cittá capitale anche se a volte periferica o secondaria secondo certi moderni parametri. Racchiude in sé l’origine della cultura di tutto il continente europeo anche se quotidianamente livella e confonde ricchi e poveri, famosi e sconosciuti: ha la capacitá di ricordarci che tutto sommato tutto e tutti passano, come pellegrini per le sue strade e nelle nostre vite. Roma ti consola e ti accoglie, é una combinazione perfetta tra una madre e un amico, non ti abbandona e ti ridimensiona in momenti di megalomania autoreferenziale. Puoi essere Totti o il Papa ma a Roma sei comunque romano”

Com’è protagonista Roma, in questi 10 brani e da dove parti per raccontarla? Un viaggio, un percorso attraverso la Storia, la cultura secolare e la musica di Roma: quanto è cambiata negli ultimi anni, secondo il tuo parere? E cosa si porta oggi, dietro gli antichi splendori?
“Roma é una città circolare sia come forma che come energia. É da secoli andata e ritorno, senza soluzione di continuità. Quindi si può partire da dove si preferisce e arrivare dove ci si sente più comodi. É talmente circolare nella sua essenza che dire che é cambiata nei secoli é piuttosto una percezione dei viventi nel presente che un dato di fatto nella storia della cittá. Gli antichi splendori avevano in sé i moderni disagi: traffico, di carri nell’antichitá, rifiuti e sovraffollamento con relativi affitti troppo alti sono costanti di Roma, fin da epoche remote in cui si trasformo in città da villaggio di pastori”

Roma è stata celebrata da scrittori e poeti di tutto il mondo, amata da tanti artisti. Alberto Sordi diceva di Roma che “non è una città come le altre ma un museo a cielo aperto, un salotto da attraversare in punta di piedi”:
“Roma é sinonimo di accoglienza, chiunque la raggiunga si sente a casa anche se é la prima volta che la visita.
É una cittá generosa, universalmente generoso fin dalle origini. Poche distinzioni tra ricchi, poveri e stranieri. A Roma diventano tutti romani e velocemente si adeguano al presunto museo a cielo aperto. Il museo che Roma sembra in modernitá non é altro che tutta la vita trascorsa per le sue strade che tutto sono state nei secoli tranne che museo. E non ricordo di nessuno che abbia attraversato Roma in punta di piedi anzi, chiunque ci passi come italiano o cittadino del mondo sente il bisogno di camminarla e sentire la sua energia scorrere sotto i piedi. A rischio ogni tanto anche di calpestarla: Roma resiste e nun lo dice peró, come cantiamo in Res Publica (Storie d’ogni ora, 2017)”

Ti chiedo, in finale: quali sono l’obiettivo del disco, la tua esigenza narrativa ed i tuoi prossimi progetti?
“L’obiettivo del disco, come tutti i dischi, é quello di essere ascoltato dal maggior numero di ascoltatori possibili e speriamo d’essere apprezzato nella sua realizzazione e nei suoi contenuti. L’esigenza narrativa non la decido io me la suggerisce di volta in volta la mia splendida e complicata città. Per il futuro – ma partendo immediatamente dal presente – spero per Schola Romana in un riconoscimento a livello nazionale, con date e concerti anche in altre città, da Milano a Palermo: perché Roma porta con sè storie e messaggi universali”

Con piacere, vi mostriamo il video di Dieci Decimi, il promo.

Alessandra Paparelli