Now Reading
CARLO ZANNETTI – Intervista al musicista, compositore, giornalista e scrittore

CARLO ZANNETTI – Intervista al musicista, compositore, giornalista e scrittore

In occasione del raggiungimento dei suoi 40 anni di attività professionale, e in vista dell’uscita del nuovo singolo “Tournée” (Videoradio & Videoradio Channel), con Bobby Solo, ho avuto il piacere di fare una nuova chiacchierata con Carlo Zannetti, chitarrista turnista, compositore e musicista polistrumentista (chitarra, basso, pianoforte e armoniche) che fin dagli inizi degli anni ’80 ha affiancato alcuni dei più importanti artisti del panorama professionale italiano, partecipando ad innumerevoli tournée, concerti dal vivo e sessioni di registrazione in Italia e all’estero.

Nel prosieguo della sua lunga carriera, si è distinto anche come cantautore, autore, creative manager, scrittore e giornalista.

Ciao Carlo, bentornato su Tuttorock, ti chiedo subito quando e com’è nato questo nuovo singolo, “Tournée”, che ti vede nuovamente protagonista insieme a Bobby Solo.

Grazie Marco, grazie Tuttorock! Io e Bobby ci conosciamo da molto tempo, e un po’ di mesi fa abbiamo avuto modo di rivederci, quando ho suonato la chitarra in una canzone intitolata “All in Better Times” prodotta dall’etichetta discografica “Videoradio & Videoradio Channel” di Milano e cantata magistralmente da lui, in inglese. In quel caso ho firmato anche l’arrangiamento insieme a Simone Spangaro. Da allora abbiamo iniziato una fruttuosa collaborazione in ambito musicale oltre che una bella amicizia, basata sulla stima reciproca. Scriviamo canzoni insieme; lui la musica ed io il testo. Per gli arrangiamenti poi ognuno ci mette qualcosa di suo, anche se ad essere sincero la parte del leone la fa sempre lui. É un vero talento artistico e suona benissimo la chitarra. “Tournée” è una canzone che abbiamo scritto e registrato i primi di novembre, dopo una lunga estate trascorsa a fare concerti e serate in tutta Italia e all’estero. Questo singolo, che uscirà prima di Natale, descrive le emozioni di un mito della musica come Bobby che nonostante la fatica del suonare, per quattro mesi di seguito in tantissime città diverse e lontane tra di loro, riesce a mantenere sempre il suo grande entusiasmo ed è sempre felice di esibirsi per la gioia della gente. La canzone descrive lui, gli calza a pennello perché è realmente così.

Una collaborazione con Bobby ormai consolidata che, spero, darà vita ad altri singoli e magari ad un album?

Sicuramente! Siamo già al lavoro per questo, abbiamo un altro brano già finito e lui è spesso ispirato musicalmente parlando, e anche pronto a scrivere nuove melodie, che poi io completo con il testo. Un album sarebbe bellissimo, sarebbe un sogno, magari prodotto in copia fisica come si usava una volta.

Che riscontri hai avuto dal vostro precedente brano “All in Better Times” uscito nello scorso mese di febbraio?

Il brano è piaciuto molto a tutti, è andato bene soprattutto all’estero dove è stato più scaricato. Il titolo è uno slogan, scaturito dalla speranza di approdare presto a tempi migliori nei quali riuscire a fare le cose che in quel momento non era più possibile fare; parliamo di quel terribile periodo che abbiamo dovuto sopportare durante la pandemia di Covid-19. È stato bello ritrovarsi, è stata una bella squadra, Videoradio e Videoradio Channel, Bobby Solo, io e Simone Spangaro. È molto significativo anche il videoclip. La canzone l’abbiamo totalmente rifatta, ed è stata scritta in origine da Korgy, un compositore italiano.

Non è però questa l’unica novità che ti vede impegnato con Videoradio e Videoradio Channel di Giuseppe Aleo, parlami un po’ di questo cortometraggio ispirato al tuo racconto “La paura di vincere”.

Giuseppe Aleo è un visionario, inteso nel significato positivo della parola, cioè è una persona dotata di un’immaginazione straordinaria, un creativo, un amico che comprende al volo le potenzialità di quello che io gli sottopongo. In questo caso, la scintilla è scaturita da un racconto che ho scritto io e che narra la storia di un direttore d’orchestra che a cinquant’anni si rende conto di aver vissuto una vita a metà a causa di una serie di problemi psicologici legati alla sua infanzia e al comportamento deleterio adottato da sempre dai suoi genitori. Una volta analizzato il tutto, Giuseppe ha capito il mio progetto, e mi ha spronato con entusiasmo a sottoporre la storia a qualche regista con l’intenzione di promuovere la realizzazione di un cortometraggio. In seguito, ho incontrato la persona giusta, la regista Roberta Pazi di Ferrara. Talentuosa attrice, regista, formatrice e logopedista, lei ha scrupolosamente analizzato il mio racconto e ha trovato la strada giusta per la costruzione di questo progetto ambizioso. Nel frattempo, ho anche scritto la colonna sonora, rispolverando il mio primo amore di giovane musicista, quello per la musica classica. Le riprese inizieranno nel settembre del 2023 a Ferrara.

E poi c’è una terza novità, “Il Tormento del Talento II – Pop Star Tribute”, il tuo quarto libro uscito nel 2018, che ha ispirato delle interessanti letture da parte di Kristall Radio Milano, com’è andata più precisamente?

Il mio amico Ambrogio Curti di Kristall Radio Milano, si è innamorato del mio ultimo libro, che è diviso in molti capitoli dedicati a Sinéad O’ Connor, Janis Joplin, Chuck Berry, John Lennon, Cher, Elton John, George Harrison, Freddy Mercury, Whitney Houston, George Michael, Edith Piaf, David Bowie, Sylvie Vartan, Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, Jimi Hendrix, Sting, Bob Marley, Ray Charles, Dalida, Mia Martini, Patti Pravo ed altri. In una sala di registrazione, Ambrogio ha così realizzato una serie di trasmissioni eccezionali, leggendo in modo passionale i vari racconti, e alternandoli alle canzoni che ho citato in ogni capitolo del mio libro. Gli ascolti sono andati alle stelle, e presto potrete riascoltare tutte le puntate scaricandole da Spotify.

Una domanda personale per te, quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?

La musica è sempre stata dentro di me fin da quando avevo 5-6 anni. Ho iniziato a suonare la chitarra a 12 anni e ho imparato a leggere gli spartiti da solo, anche se poi ho continuato a suonare leggendo le tablature. Con gli spartiti suonavo Bach, successivamente con le tablature suonavo i Led Zeppelin….La musica è tutta bellissima.

Quando è nata invece la tua passione per la scrittura e per il giornalismo?

Scrivo canzoni dal 1990 e i testi mi affascinano moltissimo. Da ragazzino abitavo a Bologna, ed è proprio andando a sentire spesso due dei miei miti, Francesco Guccini e Claudio Lolli, che mi sono reso conto del potere delle parole che accompagnano la musica, della magia nella loro mescolanza nei brani. Due grandi maestri. Ho cominciato a scrivere canzoni, poi solo testi, poi racconti, romanzi ed infine libri. Dal 2018 collaboro con alcuni giornali, ho redatto moltissimi articoli e poi dal 2021 sono iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti come giornalista pubblicista.

Una domanda che faccio praticamente a tutti, quali sono i 5 dischi dai quali non riusciresti mai a separarti?

Caro Marco, i miei dischi preferiti sono quelli legati a persone che ho avuto la fortuna di frequentare. Sono pezzi di musica e di vita che richiamano in me emozioni forti. Sono quelli che mi ricordano alcuni dei momenti indimenticabili che ho avuto modo di vivere nel corso della mia lunga carriera (leggi la biografia completa di Carlo Zannetti https://carlozannetti.it/biografia/). In primis “Nothing compares to you” cantata da Sinéad O’Connor, poi “Una carezza in un pugno” del mio compianto amico Gino Santercole, “Cu’mme” nella versione cantata da Mia Martini insieme a Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello, “Polvere” di Enrico Ruggeri ed il capolavoro “Un giorno credi” di Edoardo Bennato.

Quali sono i tuoi prossimi progetti artistici?

Vorrei continuare a lavorare con Bobby Solo, e nel frattempo scrivere nuovi racconti da proporre ai vari registi per nuovi cortometraggi o film.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Sono contento di affidare questa mia intervista a te, che sei come me un musicista e un giornalista, e sono felicissimo di ritornare tra le pagine del giornale “Tuttorock” che apprezzo molto.

MARCO PRITONI