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CINZELLA FESTIVAL 2019 – I Hate My Village – Battles

CINZELLA FESTIVAL 2019 – I Hate My Village – Battles

AlessandroLonoce©FranzFerdinand 20082019 TR 28

Partenza Sprint per il “CINZELLA  FESTIVAL” a Grottaglie con  I HATE MY VILLAGE e BATTLES

“Cave di Fantiano” Grottaglie, 17 agosto – Buona la prima del Cinzella Festival 2019 organizzato, nelle suggestive Cave di Fantiano a Grottaglie (Ta)  dallo Staff dell’Associazione di Promozione Culturale “AFO 6 – Convertitori di idee”, composto da Sabrina MoreaGianni RaimondiMimmo BattistaWalter Pulpito e Michele Riondino, noto attore tarantino che ne cura anche la Direzione Artistica.
Questa terza edizione del Cinzella, entrato nella Rete dei Festival della “Apulia Film Commission”, si avvale del Patrocinio del Comune di Grottaglie e della collaborazione dell’ INAIL REGIONALE. Ormai in grado di   richiamare  pubblico da tutta Italia, il Festival  attrae anche l’interesse di sponsor di rilievo nazionale, tra cui Birra Raffo Non Filtrata, Main Sponsor di questa edizione. Il  logo ed il nome del festival rimandano a vicende tristi e piacevoli di Taranto: il piacere che la “scapolatrice” Cinzella riservava ai giovanotti tarantini a metà anni ’50 e  la sconcertante vicenda della Masseria Carmine, i cui proprietari, la famiglia Fornaro, dovettero abbattere il proprio gregge  intossicato dalla diossina. Il triste episodio della Masseria Carmine, ubicata nei pressi dello stabilimento siderurgico di Taranto, dove si svolse la prima edizione del Cinzella nel 2017, è  rappresentato nel logo del Cinzella dall’immagine della pecorella in assetto da corsa, con ciuffo punk e cuffie alle orecchie.

Due i palchi a disposizione dei gruppi che si avvicenderanno in queste quattro serate: uno per i gruppi locali e l’altro per le rock star di richiamo internazionale. Sabato 17, sul palco 2 si sono esibiti gli ELIUS INFERNO &MAGIC OCTAGRAM anticipati dai MINIMANIMALIST. Interrogati sull’origine del nome, questi ultimi hanno dichiarato di essere MINIM in quanto sono solo in due, DAVIDE BIANCO alla chitarra e FABIO CAZZETTA alla batteria; ANIMALIST perché fanno un “casino del diavolo” con il loro Rock Stoner che portano in giro per la penisola già da 5 anni. Dopo la mezzanotte lo stesso palco ha ospitato il DJ Set dei DIGITALISM, duo Dance punk tedesco composto da Jens “Jence” Moelle e İsmail “Isi” Tüfekçi. Sul palco principale alle 21.30, agli I HATE MY VILLAGE l’onore di aprire il festival. Il gruppo italiano si è  formato nel 2018 dall’incontro tra Adriano Viterbini , chitarra- basso- tastiere, fondatore dei Bud Spencer Blues Explosion e degli I HATE MY VILLAGE,  ed il polistrumentista Fabio Rondanini, batteria- percussioni, già  batterista nei Calibro 35 e negli Afterhours.

Alla formazione si unisce, nel corso della produzione del primo album, Alberto Ferrari dei Verdena, allo scopo di  arricchire le composizioni con delle linee vocali. Accomunati dalla passione per la musica africana, gli I HATE MY VILLAGE (nome mutuato da un cannibal movie nigeriano di fine anni ’90) esplorano da anni le infinite possibilità nella ricerca del groove, tra suoni, colori e tradizioni della musica africana. Oggi li ritroviamo tutti e tre assieme, accompagnati dal produttore Marco Fasolo dei Jennifer Gentle. L’amore per la musica africana, nato accompagnando sui palchi musicisti come Bombino e Rokia Traoré, è stato poi coltivato dalla band in sala prove, con lo scopo di ampliare il proprio orizzonte musicale, arricchendolo di colori vivi e suoni caldi. Ne deriva un sound ibrido e innovativo, reso originale dal mix tra matrici blues, suggestioni afro e ritmi frenetici: in cabina di regia Marco Fasolo lo restituisce in maniera esaltante, dimostrando di essere uno dei produttori più creativi e abili nel raccontare tutti variegati paesaggi sonori della scrittura musicale dell’energico gruppo.

E’ del novembre 2018 il primo singolo “Tony Hawk of Ghana”, disco dalla naturale propensione al groove, che ruota intorno a strutture della musica sahariana  e ad archetipi blues, definito dai critici  un “mantra energetico tra giri ipnotici,  rimandi tribali e una tessitura ossuta su cui il cantato in inglese pone i giusti accenti”. A gennaio 2019 esce il primo album I HATE MY VILLAGE, un viaggio in un mondo senza frontiere, un inno alla multiculturalità; un album che coniuga la freschezza dell’improvvisazione ad una visione musicale di forte personalità, composto da 9 tracce in cui melodie e ritmi  africani si fondono con sonorità occidentali in una miscela di straordinario effetto. Questa sera i brani dell’album sono stati alternati a cover di successo, come la mitica DON’T STOP ‘TIE YOU GET ENOUGH di MICHAEL JACKSON che ha riscaldato i fans assiepati sotto palco, desiderosi di divertirsi, ballare e accompagnare l’esibizione del gruppo con un proprio coro di voci, le proprie braccia e con l’ondeggiamento degli immancabili cellulari!

Alle 22.30 sale sul  palco principale il gruppo di punta della serata: i BATTLES, band statunitense nata nel 2002 come gruppo alternative rock, progressivamente impegnato nell’esplorazione di molteplici stili musicali e nella sperimentazione di percorsi elettronici. La loro musica spazia tra Post-rock, Math-rock, Indie –rock, Mathcore, Rock sperimentale, Rock progressivo.

I componenti del gruppo vantano un passato in gruppi rilevanti:
Ian Williams (ex-Don Caballero e Storm & Stress)- Chitarra e tastiere
David Konopka (già con i Lynx) – Basso, chitarra, effetti
John Stanier (Tomahawk, ex-Helmet)- Batteria

Questa sera si presentano in formazione basic: sul palco sono in due, Ian Williams e John Stanier. Ciò che richiama subito l’attenzione è il piatto della batteria di John, sistemato a due metri di altezza. Intervistato a tal proposito John ha dichiarato che è così perché lo trova divertente, che non esiste nessuna storia dietro all’altezza spropositata del Ride. “All’inizio volevo sembrare intelligente e mi sono inventato le storie più disparate. Giù la maschera, era tutta finzione.”

La loro esibizione, incentrata sulla presentazione in anteprima del nuovo album in uscita in autunno per Warp Records, non conosce pause o interruzioni per dialogare col pubblico se non verso la fine del concerto, giusto per annunciare l’ultimo brano in scaletta, Ambulance. Si divertono e fanno divertire danzando e saltellando sul palco durante l’esecuzione musicale: il ritmo è sempre stato un fattore predominante nella loro musica caratterizzata da un groove molto pesante. A fine esibizione non rinunciano ad un selfie dall’alto della loro postazione, riprendendo alle loro spalle, una platea divertita che salta e agita le braccia per garantirsi un posto di primo piano nella foto ricordo.

BRANI IN SCALETTA:

  1. Fort Greene Park 
  2. A Loop So Nice
  3. They Played It Twice
  4. Titanium 2 Step
  5. The Yabba
  6. Sugar Foot
  7. Summer Simmer
  8. Izm
  9. Atlas
  10. Shasta
  11. Ambulance

Conclusione della serata di inaugurazione del Cinzella Festival all’insegna delle danze con il DJ Set dei DIGITALISM, che per l’occasione hanno presentato il loro ultimo album “Chapter 4”, uscito il 24 maggio 2019. Creduti spesso francesi per le somiglianze con il gruppo Daft Punk e per l’attività con l’etichetta discografica francese Kitsuné, i Digitalism sono invece un duo Dance punk tedesco composto da Jens “Jence” Moelle e İsmail “Isi” Tüfekçi.  La band è difficilmente ascrivibile ad un unico genere: la loro musica piena di energia spazia tra dance punk, electro rock, house e new rave arricchendosi con l’apporto di tastiere, sequencer, drum-machine e sintetizzatori.  A ulteriore differenza dai Daft Punk,  nei Digitalism  sono presenti sonorità indie rock, non riscontrabili nel duo francese.
La serata si conclude  nel suggestivo scenario delle cave, illuminate dalla luna piena oltre che dalle festose luci degli stand espositivi e dei punti ristoro. Il clima piacevole invoglia il pubblico a rimanere a danzare fino a notte fonda in questa singolare discoteca in pietra, circondata da alberi , con un soffitto stellato che lascia propagare nell’aria le note che il duo dance punk propone attraverso una selezione di brani caratterizzati da un mix tra elementi canonici della musica da discoteca e punk rock tradizionale. Del resto ci sono ragazzi venuti anche da molto lontano per godere di tanta bellezza ed è giusto che la festa continui nel bel clima di amicizia e condivisione che loro stessi hanno saputo creare  perché , se è vero che al mondo esistono settemila lingue diverse,  è anche vero che esiste un linguaggio, profondo e universale, che valica ogni confine geografico e temporale: la musica.