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BOLOGNA METAL FESTIVAL @ Bologna Ex Bocciofila Pontelungo 20-1-2023

BOLOGNA METAL FESTIVAL @ Bologna Ex Bocciofila Pontelungo 20-1-2023

Come poter descrivere un evento come il Bologna Metal Festival – tenutosi alla ex bocciofila del Pontelungo a Bologna, lo scorso 20 gennaio?
Come fare, quando oltre a doverne stilare anche il report figuri anche sul palco – partecipando con i Saints Trade e tra gli organizzatori e promotori della serata?
Cominciamo dall’inizio – due chiacchiere con Mario Vox, storico dj bolognese che ormai si occupa da tempo dell’organizzazione di eventi, ricoprendo il ruolo di direttore artistico e mastermind su diversi locali ormai da parecchio.
La sua attenzione si è spostata proprio sull’ area di Pontelungo creando, supportando e portando avanti la rassegna estiva del Pontelungo Summer Festival – evento che copre tutta la stagione “calda” con appuntamenti di varia natura e ospitando anche artisti di fama e facendo crescere l’audience sempre di più.
Questo successo ha portato i gestori ad affidargli una programmazione invernale seguendo la poliedricità della proposta invernale, riscuotendo un ottimo successo e continuando ad attirare persone.
Ciò ha convinto Mario a scommettere su una proposta fattagli la scorsa estate: riproporre un festival di matrice Hard n’Heavy che potesse dare ulteriore risalto alla sempre fiorente scena Metal di Bologna – magari ospitando anche altre band di valore per arricchirne il bill: il nome lo sceglie lui – riprendendo una vecchia idea di Gianni Manson, decano dei dj rock felsinei, ma lasciandomi carta bianca per la scelta delle band.
La prima scelta è ovvia – i Saints Trade: in barba ad ogni conflitto di interesse provo ad assumermi ulteriori responsabilità salendo sul palco cosciente che il gioco potrebbe davvero valerne la candela.
Altrettanto ovvia è la seconda scelta: compiono quarant’anni di rock e sono i decani e gli apripista della scena hard rock bolognese – i Danger Zone.
Serve dunque una terza band – giovane, fresca, talentuosa e di sicuro appeal – meglio se non prettamente legata al circuito bolognese, in modo da averla come ospite speciale: ecco la soluzione – le modenesi Pandorea, band in costante crescita dopo anni di gavetta e finalmente pronte a sfornare il loro primo album dopo avere proposto negli scorsi mesi diversi singoli – tra cui spicca una convincente cover di Halo di Beyoncé.
E’ fatta – tutto è pronto nel giro di un paio di settimane e la data è stabilita: venerdì 20 gennaio!
Essendo una “prima” le incognite non mancano: il Bologna Metal Festival sarà capace di smuovere gli animi regalando divertimento ed energia all’insegna del Rock N Roll?
La risposta l’ha data il pubblico stesso: numeroso, partecipe e supportivo fin dalle 21,30 – orario di inizio con un po’ di ovvio ritardo accademico: le Pandorea sono ospiti speciali ma è come se giocassero in casa grazie alla loro energia ed alla fresca proposta musicale riescono ad attirare sguardi, attenzione e consensi nei 40 minuti abbondanti a loro disposizione.
Si divertono – e si vede! L’onda d’urto provocata da queste quattro fanciulle (più un batterista a temporaneo supporto) è notevole e mostra un alternative rock a tinte gotiche qua e là, come se gli Evanescence – o ancora meglio, i Lacuna Coil – adottassero il metodo Maneskin per rendere “bombastico” il suono di ogni loro brano, che in sede live non perde nemmeno un punto di carattere, tra le cover proposte (la già citata Halo e la “classica” Acida dei Prozac+) e brani originali (Il velo di Maya e soprattutto Play with thunder).
Decisamente una buona prova per una band per la quale auspichiamo tutti un roseo futuro.

Ma ecco la parte più difficile – parlare dei Saints Trade.
Difficile, infatti commentare una prova del genere dimenticando che su quel palco c’ero io – ma bisogna provarci ugualmente per dovere di cronaca: la band bolognese offre una scaletta largamente incentrata sul nuovo album The Golden Cage, ormai quasi arrivato al primo giro di boa e coinvolgendo buona parte dell’audience presente in una grande festa rock n roll.
Neverland, Break the chain e il singolone Casino Royale (come sempre dedicato all’amico Boyler) fanno da contraltare a brani più vecchi ma non dimenticati come Inside, The Rose o Livin’ to Rock: 45 minuti passano in fretta, l’ambiente è caldo a puntino e tutti sono largamente entusiasti e soddisfatti. Meglio di così non poteva andare!

Eccoli, gli headliner! Dei Danger Zone si può dire tutto ed il contrario di tutto, ma il parere è sempre unanime quando li si vede su un palco: sono dei veri mostri (nel senso latino del termine) che sanno regalare delle forti emozioni – sicuramente una delle rock band più sottovalutate del pianeta il cui valore è assolutamente fuori da ogni dubbio.
La band bolognese torna a suonare a casa dopo tanto tempo – e lo fa giusto in tempo per cominciare la grande festa per i 40 anni di attività, mescolando sapientemente brani più recenti come l’azzeccatissimo singolo Demon or Saint o Faster than love, tratti dall’album pre-pandemico Don’t count on heroes a grandi classici come Line of Fire e Hardline del loro primo e sudato album.
Muovendosi attraverso i chiaroscuri di Undiyng e Go! (Closer to heaven) i nostri rendono giustizia al ritorno di un festival che è lì per ricordare che Bologna può essere la Los Angeles italiana quando si parla di fare sul serio in abito Hard N Heavy: come detto, le emozioni sono tante e tra una I’m all in e una Breakaway si arriva al gran finale con la voglia di continuare – ma c’è ancora un DJ set che sa tanto di allegra nostalgia (grazie Gianni, grazie Mario!), una torta da tagliare ed un brindisi da fare, per cui in alto i calici per queste tre band e per la Ex Bocciofila Pontelungo che ha regalato una serata di tutto rispetto in un locale da scoprire e dotato di una risposta sonora oltre ogni aspettativa.
Solo complimenti dunque, in questa serata di festa in nome del rock – sarà solo la prima di una lunga e prosperosa serie!

SANTI LIBRA