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GENERIC ANIMAL – press room presentazione di BENEVOLENT

GENERIC ANIMAL – press room presentazione di BENEVOLENT

Generic Animal è lo pseudonimo e progetto solista di Luca Galizia. Un nome nato da un disegnino di un animaletto che ha fatto qualche anno fa. Luca è del 1995 e fa musica da un po’ di tempo. Suona la chitarra, scrive cose, canta. Vive a Milano, viene dalla provincia di Varese. Arriva dall’hardcore e dall’emo, come dimostra il suo precedente progetto Leute. Nel 2018 esordisce con il suo primo omonimo disco, edito da La Tempesta: il suono va dall’hip-hop all’emo midwest con un pizzico di sapore medievale. Poco dopo, a luglio dello stesso anno, pubblica due singoli con i primi veri testi personali: Aeroplani (prodotto da RIVA) e Gattino, che preannunciano l’uscita di Emoranger, il secondo album, prodotto da Zollo (tecnico e produttore del primo tour del progetto), scritto con un imprinting più trap ed edulcorato, lavorato in cooperazione tra La Tempesta e Bomba Dischi. Prendono il via le collaborazioni con alcuni dei migliori esponenti della scena hip-hop e trap come Ketama126, Massimo Pericolo, Mecna, Rkomi, Pretty Solero. Nel 2020 arriva Presto, uscito per La Tempesta/Universal, scritto da GA e arrangiato e suonato con l’amico e sodale Fight Pausa che ne ha anche curato la produzione. Spiccano i featuring di Franco126, Massimo Pericolo, Nicolaj Serjotti, le incursioni di amici come Joan Thiele e Jacopo Lietti. È costruito tra sonorità trap che si fondono con il math rock, echi emo che sconfinano nel post-rock, sfumature soul/r’n’b e un’attitudine hip hop. A inizio 2021 pubblica il nuovo singolo Lifevest, in esclusiva per Colors Studios, annunciando nuove cose in arrivo. Benevolent è il suo quarto album, sempre per La Tempesta, ancora con Fight Pausa.

Benevolentè il nuovo disco di Generic Animal, in uscita il 18 marzo per La Tempesta Dischi in vinile e digitale. Arriva due anni dopo “Presto”; segue di quattro il suo primo album, omonimo. Il titolo rappresenta la buona disposizione d’animo. Un atteggiamento positivo verso l’invidia e l’arroganza; gli inciampi e le sfighe del destino, più in generale. Ma un po’ di benevolenza è riservata anche ai nostri peggiori difetti, un’amichevole pacca sulla spalla alla malvagità del nostro io. Tutto il progetto nasce dalla necessità di protezione, dai demoni della vita e ovviamente dai nostri. Il mostro è schiaffato in copertina, come nelle migliori tradizioni. Nella narrazione fotografica dell’album cammina sperduto. Sembra stia scappando, ma poi si mette timidamente in posa di fronte alla macchina fotografica. È buono, ma fa pensieri cattivi. Sembra un rettile, anzi un anfibio; attenzione, assomiglia a una scimmia. Da lontano fa paura, da vicino è rassicurante: è un pupazzo, un amico verde. È solo una maschera, di quelle per bambini. Un buon travestimento per difendersi.

Molte le cose raccontate da Luca, che si è messo a nudo e a disposizione dei partecipanti per presentare la sua ultima opera:
Benevolent è il nome più oscuro, ma anche più gentile che potevo dargli, su un libro di storie avevo letto di questa creatura lacustre, se la combatti e la sottometti diventa il tuo migliore amico. E’ il paradigma del cattivo mascherato da buono e viceversa, questo mostro che pare il Dodo dell’albero azzurro piuttosto che il mostro della laguna. Il problema del mostro interiore è non sapere gestire entusiasmo ed energia, magari sei pronto, ma nel momento sbagliato per gli altri, ad esempio, esce il mio disco, ma scoppia la guerra. Questi sono un poco i miei mostri, mentre musicalmente è stata la volta in cui sono riuscito a fare veramente quello che volevo, con Carlo abbiamo fatto un lavoro eccellente, è ispirato ai dischi che avrei voluto fare a 15 anni. Ho iniziato a scriverlo fra il 2019 e il 2021, ci sono un paio di testi ispirati alla frustrazione, dopo avere annullato un tour di 30 date, vedere che tu sei fermo e altri si muovono, chi ha fatto uscire il disco in pandemia e chi è stato più furbo e l’ha fatto uscire al momento giusto. Ma è stato anche liberatorio.

Il tour inizierà da Rivoli e andrà avanti finché sarà possibile, e posso aggiungere, riguardo la tracklist, che i due brani strumentali sono nati da un amico che mi ha regalato una chitarra midi. Ho quindi provato a migrare la mia cultura chitarristica in suoni che contaminassero la mia idea, riff e loop continui inserendoci le voci di miei amici che ho registrato, il senso è di ricreare una sorta di incubo. Bastone e So hanno lo stesso sentimento, l’invidia e la rabbia del non riuscire a realizzarsi, ma in due contesti differenti, quello urbano con i social media. Mentre So è il dietro le quinte nell’ambiente musicale, suonare a un festival e beccare quello che non ti saluta. Clermont parla di un cane che hai avuto, amo parlare degli animali che hanno fatto parte della tua vita; questo cane è stato parte della nostra famiglia, allora io ero piccolo e non ho avuto modo di costruirci un rapporto intimo, ma avendo saputo, da grande, che era stato abbattuto in quanto gravemente malato, la cosa mi ha particolarmente colpito e mi ha ispirato sensazioni e sentimenti molto forti. Per quanto attiene a possibili collaborazioni future ci devo arrivare, magari cercando non tanto il nome famoso, ma quello che piace a me. Ascolto tanta musica, sia italiana che estera, per il mio gusto personale è più facile trovi cose di mio gradimento in quella estera.

TOUR AL VIA DAL 1 APRILE:
1 aprile Rivoli (Torino) – CIRCOLO DELLA MUSICA (special guest Marco Fracasia)
2 aprile Bologna – DUMBO
8 aprile Roma – MONK (special guest Nicolaj Serjotti)
9 aprile Pisa – LUMIÈRE (special guest Fanciullino)
27 maggio Milano – MI AMI FESTIVAL

MAURIZIO DONINI