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ANNA OXA E SANREMO – FLUID GENDER ANTE LITTERAM

ANNA OXA E SANREMO – FLUID GENDER ANTE LITTERAM

Il grande ritorno di Anna Oxa al Festival di Sanremo dopo dodici anni di assenza, l’artista attesissima , uno stupendo mix tra Puglia e Albania, vegana, femminista e gender fluid ante litteram: sono scolpiti nei ricordi i momenti più iconici di questa artista rivoluzionaria, a tratti scomoda e ribelle e c’è grandissima attesa – lo sappiamo – per la sua esibizione sul palco dell’Ariston per la 73ma edizione del Festival di Sanremo. Attesa non soltanto per la canzone in gara “Sali“(Canto dell’anima), brano firmato, tra gli altri, dal cantautore-leader dei Baustelle, Francesco Bianconi ma anche per i celebri look che sicuramente ci regalerà e con i quali ci ha abituato nelle quindici presenze, di cui due edizioni vinte. Da sempre infatti la grintosissima artista ha anticipato i tempi, le mode, i gusti e le tendenze come per esempio la prima volta in cui, 16enne, si presentò vestita da uomo con il brano divenuto cult “Un’emozione da poco”. Rivendicando un’assoluta libertà di espressione.
Sanremo è la kermesse musicale ben nota alla cantante: salirà sul palco più importante della canzone italiana per la quindicesima volta, come dicevamo: il testo della canzone in gara è una preghiera, diciamo un’invocazione a superare il quotidiano ed a “proiettarsi verso un ordine superiore”, come ha spiegato l’artista “Bocche piene di falsità che nutre il mondo. Mani prive di dignità, votate a Dio. Sali, uomo, sali e dimentica. Sali e ritorna alla (tua) nascita…”

Un’artista che ha lasciato una traccia indelebile nella musica italiana, i suoi geniali cambiamenti unici e rari, i suoi brani iconici:
Era il 1978, il suo debutto assoluto: look post-punk che ricordava Davide Bowie e quell’iconico brano che divenne subito un grande successo: arrivò seconda, aggiudicandosi il primo posto nella categoria Interpreti.  “Un’emozione da poco” è ancora oggi considerata la canzone tra i grandi classici della musica italiana. Capelli cortissimi, taglio assolutamente maschile, abbondante eyeliner, camicia azzurra, giacca e cravatta a pois per un completo oversize insieme ad nero gilet. A completare il tutto, guantini di pelle nera tagliati altezza dita. Tutto di taglio graffiante, smaccatamente maschile, copiato anche da chi vi scrive con una sorta di colpo di fulmine. Andavo in giro così, non solo a carnevale. Una vera femminista che di fatto anticipò il tema genderless tanto attuale ed al centro di nuove polemiche (vedi la parlamentare di FdI contro Rosa Chemical). La Oxa portò sul palco di Sanremo e sulle tavole degli italiani, temi d’avanguardia assoluta. Fossati-Oxa era un connubio che sarebbe dovuto durare ancora.
Ogni decennio ha visto il suo stile:
La regina del trasformismo. Ogni decade con Anna Oxa ha avuto il suo stile ed infatti negli anni ’80 l’artista torna con abiti fascianti, look eodonisti “vedo-non-vedo”, minidress monospalla, paillettes, spalline evidenti e tutine aderenti. E anche nell’edizione del 1986 le polemiche non mancarono a causa dell’ombelico che spuntava da un abito fasciatissimo, fu un diluvio di critiche e polemiche durante e dopo l’esibizione. Un abito che indignò tanti spettatori e non solo. Con il brano “È tutto un attimo” la Oxa si classificò quinta ma non mancò di far parlare di sé per mesi ed anni successivi. Nel 1988 si classificò soltanto 7ma con la splendida ballata “Quando nasce un amore” ma continuò ad esercitare curiosità e fascino intorno alla sua figura, alla sua persona e forte personalità. Gli anni ’90 la videro Dea greca; con l’edizione del 1994 si presentò con in abiti sensuali firmati Gianni Versace e capelli biondo platino. L’abito d’oro, degno di una statua greca del Partenone. Nel 1999 un nuovo scandalo: con “Senza Pietà” fece parlare quasi più per il perizoma che si intravedeva dai jeans a vita bassa piuttosto che della splendida e meritata vittoria.
Look audaci e variopinti nelle edizioni del 2006 e 2011 ma sempre accompagnati da polemiche, curiosità, look teatrali o di contrasto, una vera icona di stile, un mix di femminismo, trasgressione e sensualità esuberante. Ma sarebbe profondamente ingiusto soffermarsi sulle tante trasgressioni o polemiche (quelle legate alla Rai, per la questione Ballando con le Stelle) e non parlare invece di un’artista libera, di una voce grintosa, potente, pulita e bellissima che sicuramente incanterà ancora una volta. Dunque lei: una voce, mille personalità, una, nessuna e centomila per dirla pirandellianamente.

Alessandra Paparelli