DUBIOZA KOLEKTIV – Live @ estragon Bologna 4-3-2016
9 Marzo 2016
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Una presentazione in stile Fedez prepara l’entrata in scena della band bosniaca, inviti a comportamenti smaccatamente rock, saltare, pogare, bere birra, urlare, fumare marijuana, trovarsi un partner se non già presente, il summa dell’immarcescibile sex & drug ‘n rocknroll insomma.
Saltanti dervisci slavi su una colonna sonora ska caratterizzata dal sax, uno ska-rock tirato, folle e contaminato da funk, momenti metal, sventagliate elettroniche, una platea che si trasforma in festa paesana con gente che balla tenendosi sottobraccio in un folle sabba musicale.
“Facciamo casino” urlano dal palco, “Buonasera Bologna, bolognesi e bologneska” , risate, “Berluskoni prostitution calling” urlano, che dire, la fama del bunga bunga ha valicato mari e monti e diventa un marasma colorato tra inni e salti.
Più che un concerto è una grande festa condita da una musica che mescola sapientemente , e molto bene, qualunque genere esistente sul globo terracqueo o quasi, ma è uno dei live più colorati, divertenti e travolgenti cui si possa assistere.
Devo dire che arrivato al Estragon in pessime condizioni fisiche sono bastati un paio di pezzi di questi alchimisti bosniaci per farmi tornare in piena efficienza, il rock cura veramente tutto.
E giustifica la frenesia che sta attraversando l’Europa quando i Dubioza Kolektiv si presentano in una venue, un concerto che diventa un evento memorabile. Canzone dopo canzone il live sale di livello, potenza e ritmo aumentano in tono esponenziale, portando la folla a saltare e pogare forsennatamente, si inizia a radere al suolo l’Estragon per fortuna solo metaforicamente. E immancabile arriva la canzone fatta con Roy Paci, 24.000 baci, destrutturata e ricostruita il pezzo di Celentano trova nuova vita nella versione sconsiderata che ne danno i Dubioza. L’entusiamo che questi 7 pazzi riescono ad infondere nel mucchio selvaggio che giace ai loro piedi è da vedere, è tutto un saltare , si canta e ci si gira attorno senza sosta, braccia alzate, mani che battono il ritmo. Provate ad immaginare una lineup di 7 musicisti che a bordo palco saltano come molle e tutto il pubblico che li imita, un effetto sismico di grande effetto e che prepara l’entrata di un tango bosniaco.
“Facciamo casino tutti”, non serve dirlo….
E si corre all’impazzata tra ska e chitarre distorte per presentare i componenti per poi tracimare in un valzer viennese d’altri tempi . Ma le sorprese stasera non finiscono mai , ecco arrivare anche i guests ed il palco si riempie, siamo in una vera e propria bolgia, chitarre che sparano ad alzo zero, batteria che rulla impietosa, spunta una fisarmonica da dietro, catapultata da chissà dove, ed inizia ad incidere in profondità con il suo suono malinconico e divertente.
I need you baby, if it’s quite all right,
I love you baby, you warm a lonely night.
I need you baby.
La folle e degna conclusione viene sul tormentone di Can’t Take My Eyes Off Of You, e si conclude un concerto denso di musica, eterogenea sicuramente, ma di qualità, e condita da tantissimo folklore e divertimento, e di questi tempi coniugare musica e piacere è già un grande successo di cui dobbiamo ringraziare l’Estragon Bologna.
MAURIZIO DONINI
Photoset by SEBASTIANO MACCIO
Credits: si ringrazia l’Ufficio Stampa dell’Estragon Bologna per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Saltanti dervisci slavi su una colonna sonora ska caratterizzata dal sax, uno ska-rock tirato, folle e contaminato da funk, momenti metal, sventagliate elettroniche, una platea che si trasforma in festa paesana con gente che balla tenendosi sottobraccio in un folle sabba musicale.
“Facciamo casino” urlano dal palco, “Buonasera Bologna, bolognesi e bologneska” , risate, “Berluskoni prostitution calling” urlano, che dire, la fama del bunga bunga ha valicato mari e monti e diventa un marasma colorato tra inni e salti.
Più che un concerto è una grande festa condita da una musica che mescola sapientemente , e molto bene, qualunque genere esistente sul globo terracqueo o quasi, ma è uno dei live più colorati, divertenti e travolgenti cui si possa assistere.
Devo dire che arrivato al Estragon in pessime condizioni fisiche sono bastati un paio di pezzi di questi alchimisti bosniaci per farmi tornare in piena efficienza, il rock cura veramente tutto.
E giustifica la frenesia che sta attraversando l’Europa quando i Dubioza Kolektiv si presentano in una venue, un concerto che diventa un evento memorabile. Canzone dopo canzone il live sale di livello, potenza e ritmo aumentano in tono esponenziale, portando la folla a saltare e pogare forsennatamente, si inizia a radere al suolo l’Estragon per fortuna solo metaforicamente. E immancabile arriva la canzone fatta con Roy Paci, 24.000 baci, destrutturata e ricostruita il pezzo di Celentano trova nuova vita nella versione sconsiderata che ne danno i Dubioza. L’entusiamo che questi 7 pazzi riescono ad infondere nel mucchio selvaggio che giace ai loro piedi è da vedere, è tutto un saltare , si canta e ci si gira attorno senza sosta, braccia alzate, mani che battono il ritmo. Provate ad immaginare una lineup di 7 musicisti che a bordo palco saltano come molle e tutto il pubblico che li imita, un effetto sismico di grande effetto e che prepara l’entrata di un tango bosniaco.
“Facciamo casino tutti”, non serve dirlo….
E si corre all’impazzata tra ska e chitarre distorte per presentare i componenti per poi tracimare in un valzer viennese d’altri tempi . Ma le sorprese stasera non finiscono mai , ecco arrivare anche i guests ed il palco si riempie, siamo in una vera e propria bolgia, chitarre che sparano ad alzo zero, batteria che rulla impietosa, spunta una fisarmonica da dietro, catapultata da chissà dove, ed inizia ad incidere in profondità con il suo suono malinconico e divertente.
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La folle e degna conclusione viene sul tormentone di Can’t Take My Eyes Off Of You, e si conclude un concerto denso di musica, eterogenea sicuramente, ma di qualità, e condita da tantissimo folklore e divertimento, e di questi tempi coniugare musica e piacere è già un grande successo di cui dobbiamo ringraziare l’Estragon Bologna.
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La recensione di Happy machine
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Maurizio Donini
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.