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MARQUICA – Intervista su “LA SPOSA BAMBINA”

MARQUICA – Intervista su “LA SPOSA BAMBINA”

LA SPOSA BAMBINA(Ghianda Records, distribuita da Artist First), il nuovo brano della cantautrice MARQUICA, una canzone dal profondo significato che racconta la toccante storia di Sheila, una bambina di 10 anni, che vive a Milano, salvata da un matrimonio combinato con un uomo più grande (https://bit.ly/3lPNzYy). Una parte dei proventi del brano sarà devoluta a EMERGENCY a sostegno del Centro di Maternità di Anabah nella Valle del Panshir in Afghanistan.

Nicoletta Marchica, in arte Marquica, è un’incantautrice, autrice e produttrice nata a Tirano (SO). Diplomata nel 2000 all’Accademia musicale Music, Arts and Show, appena ventenne, partecipa a diversi eventi musicali, quali Motor Show con Red Ronnie, Tim Tour, Cola cola Tour e Sprite Tour con Radio Deejay. Nel 2001 esce il suo primo singolo “Sol Amor y Mar” (Warner), che diventa lo spot della Lipton, a cui seguirà nel 2003 l’uscita del singolo “Easy” (Sony Music), seguito da un tour promozionale con RTL 102.5. Nel 2018 pubblica il suo primo album “La teoria della ghianda”, composto da 12 tracce in cui sonorità black-soul si mescolano al cantautorato italiano.  Il disco viene anticipato dal singolo “La mia Escort”, un brano che racconta la vita di una escort. Dopo diversi sold-out nei club milanesi, nel 2018, due suoi brani “Amami forte” e “100 passi di te” sono stati inseriti nella colonna sonora del film di Thomas Torelli “Choose love”, film vincitore dei premi “Miglior Musica” e “Miglior Fotografia” al Festival Life Beyond Life 2021. Nel 2019 esce con il singolo “Quanti cadaveri”, un brano electro-pop che parla del rapporto odierno tra l’uomo e i social network, registrato e prodotto da Lorenzo Avanzi e Matteo Bassi (bassista di Elisa). Lo stesso anno pubblica “Ansia”, brano pop ironico, presentato live nel programma di Fiorello VivaRaiPlay su Raiplay. Nel maggio 2020 esce con “Catarifrangenti”, una canzone dal sound elettronico e seventies, sul tempo che dedichiamo a soffermarci sui pensieri e alle nostre azioni quotidiane. A giugno 2021 ha lavorato come speaker nella Quarta edizione di Be Innovation, il Festival sull’Innovazione di Cremona, e a luglio esce con il suo ultimo singolo “40”, scritto e prodotto da Giovanni Ghioldi, un inno alla Donna che attraversa una nuova età di passaggio, con leggerezza, consapevolezza, amor proprio e libertà.

Ciao Nicoletta, complimenti per il pezzo, vuoi raccontarci come nasce la cantante Marquica?
Ho iniziato a cantare da piccolina, verso i 5 anni, i miei genitori organizzavano dei concerti in Valtellina; erano piccoli eventi a livello paesano, ma in questo modo mi trovai già a 5-6 anni a salire sui palchi. A parte questo, si ascoltava tantissima musica a casa mia, da Frank Sinatra al pop italiano, Mina, Lucio Battisti. Trovi una cassetta di Aretha Franklin, quello fu un colpo di fulmine, l’amore per il gospel e dintorni. 

Con la tua bellissima voce è perfetto il genere.
Grazie, comunque, oltre cantare, cominciai a scrivere canzoni, Fibre, poi finita nel mio primo disco, la scrissi a 15 anni. Arrivai poi a ricoprire il ruolo di cantante nei Dirotta su Cuba, ero in contatto con il loro bassista di allora, Silvio Belardi, lui consigliò di presentarmi all’audizione per sostituire Simona Bencini che si voleva dedicare alla sua carriera solista. Pur provenendo da un genere totalmente diverso provai e venni presa; nel primo tour eravamo tre cantanti, dal secondo scelsero di tenere solo me, e con loro ho scritto il disco del 2005. Per l’età che avevo fu un’esperienza bellissima, allora poi si suonava tantissimo. In seguito decisi di riprendere la mia carriera solista, prima di loro avevo già fatto un tour enorme con RTL, a quel punto volevo fare qualcosa in totale autonomia. Registrai quindi il mio disco del 2018, cui seguirono dei singoli, feci delle apparizioni televisive in Rai con Fiorello; scrissi due pezzi per una colonna sonora, infine, post-lockdown, le canzoni per questa opera presentata a Trento a maggio 2021, del regista Maurizio Dini Ciacci con la partecipazione artistica del rapper Dargen D’Amico, di Dario Vergassola, Isabella Turso, Michele Tadini, ed una visuale realizzata dal Premio Oscar Luc Jacquet. Un progetto bellissimo su un tema cui tengo tantissimo, come il cambiamento climatico. 

Affronti sempre temi forti e importanti, dopo il clima, le spose bambine.
Tutto è nato da un fatto accaduto nel 2018, ne lessi in quotidiano e rimasi folgorata. Fino agli anni ’80 persino in Italia c’erano queste bambine che si trovavano costrette a sposarsi con uomini molto più grandi. Siamo abituati a pensarlo come qualcosa lontano da noi, considerare che 40 anni fa tutto questo accadeva nel nostro paese, senza che la cosa suscitasse particolare clamore, mi ha scioccata. Nello specifico il fatto di cui parlo era accaduto a Milano, questa bambina fu tenuta chiusa in casa per dieci anni, fino a quando la madre riuscì a liberarla recuperando i passaporti e dando alla storia un lieto fine. 

La tua canzone è arrivata anche a collegarsi a un progetto più vasto con Emergency.
Diciamo che di solito le canzoni ti dicono dove vogliono andare, mentre la scrivevo mi è nato il desiderio che potesse superare i limiti del mercato discografico e fare del bene. Ho conosciuto questa ragazza dell’organizzazione di Emergency, per cui si occupa di comunicazione. Pur non essendo uno dei temi di cui si occupano, essendo un’organizzazione sanitaria, gli è piaciuta tantissimo, e alla luce di quando sta accadendo in Afghanistan da questa estate, si è pensato di mettere al centro questo centro che aiuta le donne nel Panshir. In questo modo possiamo fare arrivare dei fondi a loro e aiutarle nell’attività. 

Per la realizzazione musicale del brano hai fatto tutto da sola o ti sei avvalsa di collaborazioni?
Testo e melodia li ho composti io, poi collaboro sempre con Giovanni Ghioldi, che in questo caso, oltre suonare basso e chitarra, è stato produttore e arrangiatore. Elia Micheletto invece ha suonato la batteria, del missaggio e masterizzazione se ne è occupato Gianluca Guidetti, che per me è un vero e proprio fenomeno. 

Vista la dimensione internazionale del progetto, pensi di farne una versione inglese?
No, è una canzone che voglio resti in italiano, una lingua che ha parole intraducibili, poi ho visto che nel resto del mondo la nostra è una lingua molto amata. 

Seguiranno altri pezzi a questo?
Questo brano non è nato adesso, al momento sto scrivendo un musical sulla terra, idea che mi è venuta da un libro scritto dal mio ginecologo, cosa che quando racconto fa sempre ridere (risate). Ma l’argomento di cui tratta questo libro che ha scritto, “Nati con la camicia di plastica” è che, sempre più spesso, nell’utero e nelle placente vengono trovate delle micro-plastiche. Ho pensato di mettere assieme scienza e musica, ci vorranno ancora mesi di lavoro, ma è un’opera che vorrei veramente portare in giro. 

Progetti futuri? Magari un tour?
Al momento non abbiamo ancora messo giù delle date, vista la situazione in continuo movimento, purtroppo.

MAURIZIO DONINI

Band:
Marquica – voce
Giovanni Ghioldi – chitarra, basso
Elia Micheletto – batteria
Gianluca Guidetti – mix, master

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