TIM ATLAS – “LE SOIR”

“Le Soir” di Tim Atlas è un progetto musicale che spazia all’R&B, new soul e “pop da camera”, ed è composto da sei brani.

Tim Atlas è un cantante, songwriter, produttore e polistrumentista originario di Oakland ma residente a Brooklyn. Dopo una carriera di sperimentazioni di suoni con progetti come “All Talk!” del 2018, “Together lonely” del 2019 e “Quota Ep” del 2021, decide, con il suo ultimo album, di intrecciare ancora di più le sue emozioni alla musica, riuscendo a creare la propria identità artistica. Nel 2022 troviamo inoltre due brani, “Honeycomb” e “Disco Cosmos”, che hanno una sonorità particolare: un miscuglio perfetto tra R&B ed Alternative.

Durante la sua carriera ha condiviso palchi con The Magic City Hippies e Gold Rooms; inoltre si è esibito in diversi festival come The Great Escape e Noise Pop.

Il titolo “Le Soir”, che tradotto dal francese significa “la notte”, ci dà un suggerimento di ciò che troveremo all’interno del disco: canzoni dal sottotono cupo, quasi misterioso. Lo dichiara lo stesso artista che descrive questo album come una rappresentazione di un cambiamento personale nella sua vita.

All’interno del disco troviamo “Knockin”: un brano caratterizzato da un riff distorto e un groove dato da una carica di batteria, denominato, inoltre, da Wonderland un “capolavoro industrial e sgangherato”. E’ il brano che sicuramente rimane più impresso dell’album dopo il primo ascolto, perché all’interno si crea un equilibrio perfetto tra i suoni forti degli strumenti musicali e la voce dolce ed acuta del cantante, che governa tutta la canzone. “Attractive” è un brano dai suoni R&B ed alternative che possiede sonorità che sembrano ultraterrene, questo effetto è dato dai sintetizzatori vocali che rendono il brano unico e attorno a noi si crea un’atmosfera surreale. In “Seethru” troviamo una potente basso che fa da sottofondo per tutta la durata del brano e si sovrappone con voci acute, creando ancora una volta un paesaggio sonoro irreale. In “Mom” invece la voce di Tim si fonde alla chitarra acustica in una melodia che sembra cullarci. E’ un brano breve e privo di ritornelli che si sviluppa in un crescendo. “Sushi in Wyoming” è caratterizzato da glitch e sintetizzatori che donano unicità al pezzo.

Il trasferimento a New York è sicuramente stato un punto chiave per la realizzazione di “Le Soir”, poiché l’artista è qui riuscito a spaziare in un contesto di più generi musicali tra cui industral e grunge, lasciandosi trasportare dalle sperimentazioni e ritrovando dunque la sua libertà creativa.

GAIA FERRARI