RESPIRO – Jungle Gum

Jungle Gum è il nuovo album del duo electro-pop/alternative hip-hop salentino Respiro, composto dal violinista Francesco Del Prete e dalla cantante Lara Ingrosso. I Respiro hanno esordito nel 2015 con “A forma di ali”, vincitore della Targa d’autore controcorrente 2016, al quale ha fatto seguito “unPOPositivo”, album rilasciato nel febbraio 2019 che ha portato il duo verso una nuova direzione musicale. Lara e Francesco hanno alle spalle oltre 150 concerti in tutta la penisola, con date anche all’estero e aperture di numerosi live di artisti come Earth, Wind & Fire, Marlene Kuntz, La Municipàl, Radiodervish, Nina Zilli.

Violino elettronico, loop-machine, pedaliere multieffetto, tastiere e percussioni elettroniche fanno da ottima base sonora alle 10 tracce di questo nuovo lavoro, tracce che danno vita ad un concept in cui alcuni viaggiatori provenienti dal futuro si trovano alle prese con il caos e le contraddizioni della società contemporanea, una vera e propria giungla. Il viaggio parte da “La musica del futuro”, un ipotetico ibrido Bluvertigo/Franco Battiato, con un ritornello molto orecchiabile che fa da cornice, usando la metafora della musica, al fatto che la storia non cambia mai. “Pre-Carie” prosegue con l’uso delle metafore, questa volta orientandosi verso territori hip hop e concentrandosi sulla triste realtà della precarietà. “La giungla” è un vero e proprio incubo ad occhi aperti vissuto da Emily, una ragazza che è riuscita a fuggire dall’alienazione dovuta ad abuso di droghe e alcol. “the wORking dead” gioca con il titolo della famosa serie tv americana dove gli zombie, in questo caso, sono lavoratori e lavoratrici vittime, all’interno dei propri posti di lavoro, di episodi di mobbing e sessismo. “NQSB”, ovvero Noi Qui Stiamo Bene, si riferisce ai complottisti, agli “scienziati di oggi con la quinta elementare”, che stanno bene nel loro mondo virtuale. ”Corona di spine” è un grido di libertà disperato di Marina e Giovanni, due personaggi che rappresentano la volontà di molte persone di sconfiggere pregiudizi e stereotipi. “Ce l’hai scritto sulla pelle”, a detta del sottoscritto, è l’episodio migliore, nonché il più introspettivo del disco, e parla delle cicatrici che segnano la vita delle persone, che possono essere visibili sulla pelle ma anche invisibili, interiori. Lara, in questo brano, dà il meglio di sé, e passa dal quasi narrato dell’inizio ad un’esplosione vocale via via sempre più crescente. Si prosegue con “oTTo”, brano nato nella claustrofobia del lockdown di marzo/aprile 2020, “Noi non li avevamo visti”, che affronta il difficile tema dell’immigrazione, e “Gingomma”, che rappresenta il racconto dei viaggiatori del futuro, di ciò che hanno visto, di un mondo in cui ognuno di noi dovrebbe riuscire a ritagliarsi il proprio spazio di serenità per sopravvivere in questa giungla urbana. Jungle Gum è un lavoro che merita molto spazio all’interno dell’attuale panorama musicale italiano, un album che si discosta dalle mode, molto sperimentale nei suoni, con un’elettronica di altissimo livello, dalla scrittura matura e mai banale, che unisce sapientemente la scuola cantautorale italiana a quella di chiave hip hop.