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DREAM THEATER – A View From The Top Of The World

DREAM THEATER – A View From The Top Of The World

Un album molto atteso il nuovo dei Dream Theater e “A View From The Top Of The World”, successore dell’altrettanto ottimo “Distance Over Time” del 2019, conferma tutte le aspettative, ovvero è un album eccellente a partire dal disegno di copertina. Sette brani per più di settanta minuti di musica di cui una lunga suite. Anche stavolta ci sono tutti gli stilemi del sound della band, lunghe divagazioni strumentali, stacchi di tempo, rallentamenti, sfuriate prog, metal, hard rock e slittate veloci in rare parte verso un thrash metal articolato e tecnico e le parti vocali, sempre al servizio della melodia e di refrain accattivanti ed orecchiabili. Petrucci mette in mostra la sua nuova chitarra ad otto corde Ernie Ball Music Man John Petrucci Majesty che dà qui i suoi frutti, specialmente in alcuni riff più cupi ed estremi. Un album ricco, a tratti sfarzoso ma sempre in linea con il sound inimitabile dei Dream Theater.

“The Alien” lo consociamo già, è il primo singolo, intro dirompente, articolato e virtuoso, c’è poi il rallentamento guidato dal meraviglioso fraseggio di John Petrucci e arriva poi la voce di James LaBrie e il brano decolla con percorsi musicali che portano il segno indelebile dei Dream Theater e lunghe divagazioni strumentali e “Answering The Call” è molto Rush nel suo incedere e ancora una volta John Petrucci ricama fraseggi incantevoli. Il sound è molto progressive e il ritornello è avvolgente e carismatico e un ottimo lavoro è svolto anche dalle tastiere di Jordan Rudess, ricche di sfumature e di idee e “Invisible Monster” è il secondo singolo, brano più lineare e dalle atmosfere più dark. Delicati armonici danno il via a “Sleeping Giant”, dove i duri riff della nuova chitarra a otto corde di John Petrucci danno forti scosse adrenaliniche, poi un susseguirsi di emozioni. Le tastiere di Rudess emulano organo Hammond e mellotron e le ritmiche sono indiavolate, impenetrabili e tecniche arrivando a sfondare i muri del thrash metal.

Ma in questi abbondanti dieci minuti di durata c’è tutto lo spettacolare mondo dei Dream Theater, momenti prog, altri metal, rallentamenti, il rincorrersi degli strumenti e LaBrie incanta con parti vocali molto avvolgenti e passionali e un ritornello mistico e in parte melanconico. C’è poi il drumming di un Mike Mangini che mai come in questo brano forse riesce a non far rimpiangere Mike Portnoy, Petrucci e Rudess che spadroneggiano come solo loro sanno fare e alcuni riferimenti vanno a “Metropolis Pt 2: Scenes From A Memory” e il finale è molto Genesis per le sue atmosfere in crescendo e progressive, stoppate subito da un vero finale travolgente e articolato. Cosa dire di “Trascending Time”, dove i Dream Theater incontrano gli Yes in svariati passaggi strumentali e più che altro tastieristici, un raro gioiello prog.

Anche “Awaken The Master” è un ottimo brano che rievoca le atmosfere più cupe di “Awake”, circa dieci minuti di grande progressive metal e dove la voce di LaBrie entra dal terzo minuto circa per stemperare le furibonde articolazioni strumentali sempre più tortuose e tecniche e da lodare c’è anche il grande lavoro al basso di John Myung. Chiude il CD una lunga suite di più di venti minuti, la title-track, “A View From The Top Of The World”, magica e misteriosa, ricca di avvolgenti sfumature e la voce di LaBrie più aggressiva e potente. Alcuni riferimenti musicali vanno ricercati in “Falling Into Infinity” o in “A Change Of Season” e nei lunghi momenti strumentali esce tutta la magia dei Dream Theater anche se mi sarei aspettato qualche intervento in più di John Petrucci. I Dream Theater dunque fanno nuovamente centro con un album che non aggiunge nulla in più da quanto detto dalla band statunitense fino ad oggi, ma ne conferma la grandezza e l’unicità.

FABIO LOFFFREDO

Tracklist:

  1. The Alien
  2. Answering The Call
  3. Invisible Monster
  4. Sleeping Giant
  5. Transcending Time
  6. Awaken The Master
  7. A View From The Top Of The World

Label: Inside Out Music/Sony Music
Genere: Progressive Metal
Anno: 2021

0
/10
VOTO

Band:
James LaBrie: Voce
John Petrucci: Chitarra e cori
Jordan Rudess: Tastiere
John Myung: Basso
Mike Mangini: Batteria

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