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BIRTH – Born

BIRTH – Born

Il sound è anni 70, il look è anni 70, il video di “Long Way Down” è anni 70, i Birth sono anni 70!! No, assolutamente no, i Birth sono una band recente nata dalle ceneri degli Astra e gli anni 70 sono nel loro cuore, nella loro anima e nel loro DNA. I Birth sono una band statunitense di San Diego e in “Born” esprimono tutto il loro amore per il progressive rock dei seventies, Van Der Graaf Generator, Atomic Rooster, ma anche qualche accenno hard rock qua e là.  “Born”, la title track, è progressive oscuro con organo Hammond e mellotron in evidenza, uno strumentale che ci riporta a storiche band come Atomic Rooster, Vanilla Fudge e High Tide e “Descending Us” rimane su orizzonti progressive ma tra il romantico e il neoclassico e con parti cantate quasi sussurrate e la chitarra diventa più aggressiva e c’è tanta drammaticità nelle tastiere e a volte sembra di sentire il riff d’organo di “Child In Time” dei Deep Purle e ancora “For Yesterdays”, più di 9 minuti di rock progressivo e psichedelico e i ricordi vanno ai Pink Floyd di “Echoes”. Questa è la prima metà del CD e già i Birth ci hanno convinto e i restanti 3 brani, “Cosmic Tears” è un lungo strumentale, quasi 8 minuti di jam sessions che si avvicinano molto all’hard rock psichedelico e si sentono echi in lontananza degli Anekdoten, “Another Time” vellutato e lento e “Long Way Down”, qui il sound diventa più cupo ma ricco di sfumature interessanti e non esagero se sembra d sentire u a versione ancora più cupa, progressive e psichedelica di alcuni momenti dei Black Sabbath. Ottima band ed ottimo sound, i Birth ci invitano a far un viaggio nella loro macchina del tempo e ci portano indietro di 50 anni nei favolosi anni 70.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Born
  2. Descending Us
  3. For Yesterday
  4. Cosmic Tears
  5. Another Time
  6. Long Way Down

Label: Metal Blade Records
Genere: Progressive Rock
Anno: 2022

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/10
VOTO

Band:
Conor Riley: Voce, synth, pianoforte elettrico, organo e chitarra acustica
Brian Ellis: Chitarra, pianoforte elettrico e percussioni
Trevor Mast: Basso
Paul Marrone: Batteria

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