ACCEPT – Humanoid

A distanza di tre anni dal precedente album, tornano i tedeschi Accept con un altro ottimo album, “Humanoid”, che conferma le qualità oramai leggendarie nel mondo dell’heavy metal classico della band. Undici brani che ricalcano il lungo percorso musicale della band c’è il sound dei primi anni e c’è il sound di oggi, con un risultato eccellente. Il suono di un sitar e riff di chitarra dalle melodie vincenti dannoo il via a “Driving Into Sin”, il brano poi diventa più veloce in classico Accept style, ma la voce di Mark Tornillo è ruvida e potente e le chitare di Wolf Hoffmann e di Uwe Lulis creano riff e solos di tutto rispetto e “Humanoid” è la title track, che spazia tra accelerazioni thrash metal e rallentamenti epic e i ricordi vanno agli Accept di “Metal Heart” e “Frankestein” prosegue per le stesse strade, tante idee e sfumature senza uscire troppo dal genere che la leggendaria band teutonica ci ha abituato. Ogni brano è degno d mansione e “Man Up” è più cadenzato, mentre la velocità aumenta in “The Reckoning”, con ottimi momenti chitarristici e c’è anche “Nobody Gets Out Alive”, basso pulsante e ritornello orecchiabile e “Ravages Of Time” , splendida ballad che ricorda molto gli Scorpions più intimisti. Altri quattro brani, “Unbreakable”, dove tornano gli Accept più selvaggi, “Mind Games”, “Straigh Up Jack”, dove c’è tutta l’essenza della band tedesca e “Southside Of Hell”, velocissima song dove le chitarre spadroneggiano creando un guitar work letteralmente eccellente. Sempre grandi gli Accept, una garanzia album dopo album.

FABIO LOFFREDO