Now Reading
UVA – SI INTITOLA “SUPERMARIO”, QUANDO UNA RELAZIONE FINISCE

UVA – SI INTITOLA “SUPERMARIO”, QUANDO UNA RELAZIONE FINISCE

E’ uscito da pochi giorni, si intitola “Supermario” il nuovo singolo del talentuoso cantautore Uva, in rotazione in radio e su tutte le piattaforme digitali.

Quando una relazione termina, quando un amore finisce, cosa resta? Ci si destreggia tra mille emozioni e ostacoli, proprio come in un videogioco:
“Supermario” racconta dei problemi e delle difficoltà che incontriamo quando una relazione, un rapporto d’amore finisce e ci si trova ad affrontare momenti di nostalgia, dubbi, tristezza, ostacoli e sfide: davvero come giocare con Super Mario, tra i più celebri videogiochi internazionali la cui prima apparizione risale al 1981.
Tra le dita, quando finisce un amore, non restano che fotografie:
Le foto, gli attimi di felicità fermati dalle fotografie – anche quelle “stampate” dalla nostra memoria – le risate e i momenti condivisi più belli “sbiadiscono tra i suoni elettronici del famoso videogioco”.  Spesso, nella malinconia, abbiamo l’ossessione delle stagioni dell’amore, che iniziano sempre come una primavera e poi declinano verso l’inverno, l’amore nelle sue fasi fino al suo esaurirsi. Fotografie che sbiadiscono con il passare del tempo.

Un artista sensibile ed intenso Uva, all’anagrafe Roberto Uva.  Nato nel 1991 a Bari – città possente il cui porto è il maggiore scalo passeggeri italiano del mare Adriatico – l’artista si appassiona alla musica fin da piccolissimo: si avvicina da bambino alla musica grazie all’influenza del nonno, che gli regala la sua prima chitarra insegnandogli le canzoni di Lucio Battisti. E già questa, una preziosità.  Un lungo percorso artistico prima da autodidatta per poi arrivare a studiare chitarra, pianoforte e infine ad usare la propria voce.  La voce è proprio cifra stilistica, marchio di fabbrica insieme alla narrazione, una scrittura introversa, intima, sognante potremmo dire, malinconica, intelligente, profonda.
Si trasferisce nel 2018 a Milano ed inizia a frequentare la scena musicale milanese dove incontra il produttore Federico Carillo con cui produce brani con l’etichetta Sound To Be. Uva ha pubblicato nel 2021 i singoli “Amsia” e “Roma” e nel 2022 l’EP “Futuro Anteriore”.
Abbiamo raggiunto ed intervistato Uva per Tuttorock:

Parliamo del tuo nuovo singolo “Supermario”: come nasce l’idea creativa del brano? Hai scelto un gioco iconico per la metafora della fine di un amore:
“Sì, una scelta non casuale forse, quella di scegliere un gioco così iconico. È stato un momento particolare del mio percorso, dove le mie decisioni, iniziative, anche delle scelte istintive, spesso venivano etichettate dalle persone che presumevano di conoscermi meglio, decidevano le mie motivazioni, i miei perché, senza neanche consultarmi. Un po’ come quando guardi un documentario e il narratore dice quello che l’animale inquadrato sta pensando in quel momento. Supermario è il gioco dei giochi, lo start, e io ho semplicemente fatto un livello dopo un altro”

L’abilità di Supermario, della Nintendo, era quella di fare una serie di incredibili salti e trasformazioni: occorrono strategie, in coppia?
“Ah, ne occorrono parecchie, ma più che strategie le chiamerei “prese di coscienza”. Le relazioni sono uno Spotlight importante per i gesti e le dimostrazioni. Se riesci ad entrare in questi meccanismi e a metterti comodo, “la tua vita sarà comunque in salita”, ma almeno ti godrai il panorama”

Come nasce l’idea narrativa e quando hai composto il brano?”
Come sempre credo di averlo pensato e covato per parecchi mesi come idea, la parte di stesura è un momento concentrato, come un’esplosione. Passo il tempo nella mia testa, con la sensazione che devo dire qualcosa. Poi ogni frase mi richiama un ricordo preciso, come al solito sono accostamenti di immagini che ricostruiscono dei momenti molto precisi. L’ho scritta verso la fine del primo lockdown, ma gli ho dato un’idea più concreta durante il secondo”

Ho letto che hai iniziato ad appassionarti di musica fin da bambino, merito di tuo nonno che ti ha fatto conoscere Battisti. E’ un fatto che mi ha incuriosita, mi colpisce perché la famiglia ha concesso i diritti in rete del grande cantautore solo nel 2019 e quindi moltissimi ragazzi e ragazze, i giovanissimi, non lo conoscono affatto o lo hanno appena sentito nominare. Raccontaci come è andata!
“Nella mia famiglia c’è sempre stato interesse per la musica, per mia fortuna vengo da un periodo di scoperta musicale diversa. Spotify non c’era, e io ascoltavo e divoravo cd e cassette di ogni artista. Infatti sono molto fan dell’album, della idea di ascoltarlo tutto. Sicuramente adesso con Spotify il mercato è diventato molto più veloce e modaiolo, bisogna avere dei contatti particolari, non è assolutamente facile emergere, non basta fare belle canzoni. Non c’è più una reale ricerca musicale, di artisti e talenti, il focus è il personaggio sui social, e quello che ti definisce “artista” in questo momento. Entrare in playlist o nei trend è veramente difficile, non è un mercato libero”

Cosa rappresentano la musica e la narrazione, per te?”
Io sono da testo, si può dire un “testuale”? Come se fosse una corrente. Ascolto le parole come prima cosa, il senso, il modo di usarle e la scelta, poi quello che mi trasmetti, sia a livello di concetti che di mood, il mix di interpretazione e arrangiamento. Poi mi piace suonare, infatti spero sempre che possa piacere la produzione o le varie parti degli strumenti, anche a chi non riesce a lasciarsi andare con la mi voce”

Progetti prossimi? Dove ti ascolteremo in estate?
“Obbiettivo NO FERIE quest’anno! Saremo in giro sia con la band, dei ragazzi incredibili che mi arricchiscono e portano freschezza ai brani (Eveline Lucchini al basso, Daniele Tromby alla tastiera e Mariano Restivo alla batteria), e anche in acustico, difficile separarmi dalla chitarra. Come è difficile adesso tirare fuori un tour ma ci stiamo arrivando. Grazie infinite, ci sentiamo tra qualche mese spero per la seconda puntata, sarà una bella storia promesso!”

Alessandra Paparelli