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PICA – “IT’S OVER” – UN PICCOLO CANTO DI PROTESTA

PICA – “IT’S OVER” – UN PICCOLO CANTO DI PROTESTA

Parliamo della cantautrice Pica, pregiata artista milanese di adozione comasca. Rossana Pica alias Pica è una cantautrice milanese rock blues dalle influenze country e indie. L’artista pubblico il nuovo singolo “It’s Over” scritto insieme a Martine Domino, un testo nato come un piccolo canto di protesta rock, con un linguaggio che unisce, contaminato da percussioni africane.
Ci racconta durante l’intervista, l’artista “’It’s Over’ nasce da un’idea precisa, ossia quella di dare voce a chi voce non ne ha, nella convinzione che per raggiungere un traguardo l’unica cosa che conta davvero sia la determinazione ma anche la volontà. Il desiderio e la voglia di non arrendersi ancora prima di cominciare”

L’artista ha una bella e corposa carriera alle spalle: da diversi anni nel panorama musicale italiano, ha iniziato a scrivere canzoni e ad esibirsi nei live fin da giovanissima. Parallelamente a un progetto di cover rock e blues con la band Wangy Blues Machine, ha portato avanti il suo progetto musicale di inediti dalle influenze indie-rock-country dal sapore più internazionale, abbracciando diversi linguaggi dove ha trattato temi importanti, temi sociali, rapporti interpersonali, emozioni. Vanta diverse partecipazioni e riconoscimenti a concorsi musicali: 1° posto a Jubilmusic con Daniele Guastella, trasmesso su Rai 1 dal Teatro Ariston di Sanremo, 2° posto a Musica Controcorrente, Premio SIAE Sergio Endrigo e successivamente Premio Guido Gozzano come miglior testo all’interno del Biella Festival, Finale Gardautori 2012, Finale Premio Donida 2019. Ha all’attivo 2 singoli, “Il Mare va” e “Oro Zecchino”, due LP – “Come si fa” e “Cambiare”, e sta realizzando il terzo album, del quale si possono già ascoltare i primi due singoli estratti e “In the Country” e il recente “It’s Over”.
L’abbiamo intervistata per Tuttorock:

Parliamo di “IT’S OVER” che nasce come un piccolo canto di protesta. Come è nata l’idea creativa e narrativa?
“Questa canzone è nata in modo molto spontaneo, senza forzature e senza troppi giri di parole e musica. L’idea iniziale me l’ha data la mia collaboratrice, nonché fotografa e grafica Domino Martine tornando da una passeggiata con il suo cane. Quelle poche linee armoniche ancora non ben strutturate ma già chiare per me sono arrivate come una rivelazione, un messaggio da cogliere al volo. Ho preso quindi l’ukulele e ho cominciato a canticchiare sopra le parole che tuttora sono nel ritornello. E’ stato tutto veloce e incredibilmente semplice. Era come se quella canzone fosse già pronta e avesse solo bisogno di essere notata da qualcuno. Mi è sembrata subito buona e così sono andata avanti con il resto delle strofe. Dato che in quel periodo ero tornata da poco da Capo Verde ho voluto raccontare di un posto dove la povertà è dilagante e la maggior parte della gente vive in baraccopoli in condizioni disumane. Per questo esorto chi si lamenta senza fare nulla a non dire che è finita senza nemmeno fare un passo verso il cambiamento. Dico anche di avere bisogno che le persone intorno a me siano più forti e migliori di me, perché tante voci assieme sicuramente fanno più risonanza di una da sola e fuori dal coro.
E dunque, come ti accennavo, “It’s over” è nata dopo il viaggio a Capo Verde nel 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia. Poi è rimasta in lockdown insieme a me e adesso finalmente può farsi sentire”

Pensi siano possibili ancora i cambiamenti, personali e generali, in questo particolare momento storico-politico? E se cambia il nostro sguardo, cambia quello del mondo, della società?
“Siamo reduci da una pandemia che ha cambiato le nostre priorità e ha sconvolto tutto il mondo e adesso siamo entrati in un’altra fase storica, ovvero la guerra in Ucraina, che di fatto è una guerra mondiale, poiché stiamo pagando tutti le conseguenze sia politiche che economiche. Credo che i cambiamenti siano sempre possibili, ma sono un po’ preoccupata perché noto che, a differenza del passato dove c’era molta più voglia di lottare per i propri ideali, anche a costo della vita, adesso noto che la società tende a pensare al proprio benessere e a non esporsi troppo per seguire degli ideali di libertà e di giustizia. Si scende meno nelle piazze a manifestare e a far sentire la propria voce, mentre si tende a rimanere sempre di più sui social, prendendo per vere le notizie sul web, che spesso sono fake news. Ci si fa opinioni basate su notizie che non arrivano da fonti attendibili. Così facendo non ci dirigiamo verso un cambiamento in meglio ma verso un’ implosione. Dovremmo invece cercare di cambiare il nostro modo di guardare e di apprendere quello che succede realmente nel mondo per arrivare ad un cambiamento positivo. Quello che mi fa rabbia è che il benessere di pochi uomini di potere vada a svantaggio di tutto il resto della popolazione, e quindi, di fatto, gli interessi di pochi vanno a discapito degli interessi di molti”

Qual è la tua esigenza narrativa? Cosa rappresenta per te la scrittura, la musica?
“Devo dirti che io ho cominciato a scrivere quando ancora non sapevo bene cosa volesse dire essere una cantautrice, ti parlo di quando avevo 6,7 anni e stavo a casa delle mie nonne o a casa dei miei. Mi capitava di mettere in musica frasi semplici che riguardavano cose che vedevo intorno a me, in casa o in giardino. Ho sempre avuto un’esigenza narrativa che non consisteva solo nello scrivere un testo, ma scriverlo e cantarlo allo stesso tempo. Scrivere una canzone ha sempre rappresentato il mio modo di esprimermi. Sono sempre stata una bambina e un’adolescente molto timida e ho avuto spesso difficoltà a dire quello che pensavo semplicemente parlando, e tramite le canzoni mi sono sentita liberà di farlo. Per me quindi la canzone è una forma di libertà di pensiero e di espressione. E’ il mio modo di raccontare quello che vedo intorno a me. Quando qualcosa mi colpisce, non per forza qualcosa di eclatante o di straordinario, io sento istintivamente il bisogno di scriverci una canzone. La musica per me è innanzitutto una salvezza e una grande forma di espressione, e concludo affermando che è una fortuna che esista”

Progetti prossimi? Finalmente la musica, già dall’estate 2022, è ripartita con live, concerti, pienamente:
“Dopo la pubblicazione dei primi due singoli, “in the country” e in questi ultimi giorni di “it’s over” il progetto grosso è quello di realizzare il terzo disco. Le canzoni sono già state scritte tutte: sarà un LP di 10 tracce. La mia idea è quella di fare un vinile e poi pubblicarlo su tutte le piattaforme digitali. Sarà un disco dal sapore più internazionale, tutti i brani saranno in lingua inglese, ad eccezione di una canzone che avrà sia la versione in inglese che quella in italiano e credo proprio darà il titolo all’album. Posso darvi in esclusiva l’anticipazione che si intitolerà “Maybe matters”. L’idea poi è quella di portare le canzoni in giro, quindi fare quanti più live possibili ma nei contesti giusti, dove le canzoni possano trovare un pubblico attento e curioso. Per me il contatto con il pubblico è fondamentale, stabilire un legame durante una serata, percepire che le note non sono andate perse ma hanno emozionato qualcuno è una parte fondamentale di quello che faccio. Il mio augurio, non solo per me ma per tutti quelli che come me fanno musica con il cuore e con sincerità, è che dopo questa estate appena trascorsa la musica possa trovare sempre più spazio nei locali e che riesca a farsi sentire come meriterebbe”

Alessandra Paparelli 

Ringraziamo
TeresaBrancia 

PR&PressOffice