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PATRIZIA LAQUIDARA – Intervista alla cantante

PATRIZIA LAQUIDARA – Intervista alla cantante

patrizia laquidara
In occasione del progetto solidale Sicilia per L’Italia e il brano “Viene Natale (se stiamo lontani staremo vicini)”,  cantato e suonato da artisti, band, cori e orchestre siciliane, ho intervistato la cantante PATRIZIA LAQUIDARA.

Buongiorno Patrizia, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Vuoi iniziare a raccontarci come ti sei avvicinata alla musica e quali sono stati i tuoi primi ascolti?
E’ sempre stata una mia passione fin da piccola, anche se nel mio caso non posso dire di venire da una famiglia di musicisti. Avevamo molti dischi e li ascoltavo sempre, ascoltavo tanto la radio, cantavo e registravo di tutto. A parte le canzoni della Walt Disney, il cui disco ho praticamente consumato, a casa giravano i dischi dei Beatles, di Domenico Modugno, quelli, insomma, che compravano i miei genitori. 

Vedo che come Tosca spazi su linguaggi musicali di tutto il mondo, portoghese, arabo, greco, il brasiliano di Caetano Veloso cui hai dedicato Para você querido Caé, da dove nasce questo approccio multi-etnico?
Forse proprio dal non avere una identità “fissa”, nata in Sicilia e trasferita a nord, mi sono sempre sentita in cerca di qualcosa, di una casa a cui tornare. Questo è probabilmente ciò che mi ha resa libera e curiosa, anche di ricercare i suoni del mondo. A tutto ciò si aggiunge la mia passione per i viaggi: ascoltando una canzone mi sorgeva spontanea la voglia di andare a scoprire dov’era nata quella voce, conscia del fatto che la nostra voce entra in risonanza e rispecchia il nostro “territorio” interiore ma anche quello esterno a noi. Nel caso del Brasile il discorso è nato proprio da questo incipit; ma anche dai testi che ascoltavo, che parlavano di luoghi che volevo conoscere. I miei viaggi hanno sempre una canzone o una musica che mi spinge ad andare a “curiosare”.  Forse è questo che accomuna me e Tiziana, oltre a molte collaborazioni e amicizie in comune da sempre. 

In questo periodo si sta parlando molto del Festival di Sanremo, dove fra l’altro vincesti il premio della critica Mia Martini è il premio Alex Baroni, tu che ricordo ne porti?
Fu molto bello, ma è stato così improvviso e inaspettato che faccio fatica a focalizzare ricordi precisi. Avevo partecipato a tanti festival, sia in Italia che all’estero, e questo invito a Sanremo è stato quasi “traumatico”. Sono stata catapultata in una giostra caotica e bellissima per me in quel momento, se ci andassi adesso avrei certamente un approccio diverso. Se poi c’era un premio cui aspiravo era quello dedicato a Mia Martini, sono molto orgogliosa e felice del premio Alex Baroni, peccato adesso sia più difficile andare a Sanremo. 

Come soddisfazioni possiamo aggiungere anche tantissime collaborazioni di rilievo, una per tutte quella con Ian Anderson, dicono abbia un carattere piuttosto difficile.
Con me è stato molto premuroso e gentile, quasi protettivo, era rimasto colpito dal mio disco “Il canto dell’anguana”, dove io cantavo in dialetto vicentino. Lo colpì il fatto che io usassi un linguaggio di questo tipo, con una voce popolare, ma anche pop, quindi mi invitò ad aprire tre dei suoi concerti, fu una grande soddisfazione. 

Come dicevamo, passi dal jazz alla canzone popolare, dal cantautorato alla world music, tanti generi diversi, in quale ti trovi più a tuo agio?
Io amo tantissimo la musica brasiliana, ma mi rendo conto che quando una canzone nasce in un certo luogo, è giusto che sia interpretata da chi in quei luoghi è nato. La stessa cosa vale per la musica popolare. Estrapolata dal suo luogo di origine perde forza e potenza. Non mi riferisco all’ascolto, ma a chi, non essendo dentro a quel contesto, la vuole interpretare. È sempre un’operazione che toglie anziché aggiungere, secondo me. Proprio per questo amo così profondamente la musica italiana, dal pop al cantautorale, mi piace scrivere e cantare per narrare la mia terra e la mia storia. 

Instancabile e incline a qualunque versante artistico, oltre la musica ti sei dedicata a cinema, teatro, conduzione radio, televisione, poesia e scrittura di libri. A parte come trovi il tempo di fare tutto, ma quanta parte di te prendono queste attività e in che ordine le metteresti se dovessi fare una scelta?
Ho collaborato spesso con artisti che vengono dal teatro e che stimo moltissimo, per esempio penso a Natalino Balasso, Giuliana Musso, Massimo Carlotto, Mirko Artuso, e tanti altri.  Ho partecipato a due film grazie al “Il canto dell’anguana”. Come dicevi sto scrivendo un libro e ho fogli pieni di poesie e racconti che prima o poi mi deciderò a ordinare e pubblicare. In ordine metterei, al primo posto la musica e poi la scrittura. In questo momento poi, con i teatri chiusi, mi sto dedicando molto allo scrivere, è il mio tempo più bello. Ma la musica è di più: trasmettere la parola, aggiungendoci il suono, che la arricchisce e la completa. 

Parliamo del progetto che abbiamo veicolato e per cui siamo qui oggi, progetto solidale Sicilia per L’Italia e il brano “Viene Natale (se stiamo lontani staremo vicini)”, cantato e suonato da artisti, band, cori e orchestre siciliane, già in radio e disponibile in digitale. L’iniziativa, promossa dalla Regione Siciliana e dalla Fondazione Giglio di Cefalù, ha come obiettivo quello di raccogliere fondi a sostegno delle famiglie degli operatori sanitari che hanno sacrificato la propria vita in prima linea negli ospedali italiani.
E’ una iniziativa bellissima e importante, pensata e creata da Pippo Kaballà, che è stato anche autore di qualche mio brano. In pochi giorni si è creato un collettivo di artisti, ognuno dei quali ha messo la voce. Pur nascendo tutto in tempi rapidi, basta guardare il video per capire quanto sia forte e importante il messaggio che viene veicolato. C’è qualcosa di emozionante e questo lo sente anche il pubblico. 

Progetti futuri?
Vorrei finire il libro, e poi spero di poterlo portare in giro e presentarlo. Aggiungo che conto, appena possibile, di ricominciare a fare concerti in teatro, portare le mie canzoni in una nuova cornice con orchestra. Stiamo lavorando a qualcosa di molto bello, speriamo possa andare in porto.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Patrizia Laquidara

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