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MEI 2020 – Press room sulla nuova edizione 1, 2 e 3 OTTOBRE A FAENZA (RA)

MEI 2020 – Press room sulla nuova edizione 1, 2 e 3 OTTOBRE A FAENZA (RA)

Dopo il successo della scorsa edizione con sold out in tutte le piazze centrali della Città di Faenza e oltre 450 mila spettatori on line, il 1, 2 e 3 ottobre torna a FAENZA (Ravenna) il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, torna la più importante rassegna della musica indipendente italiana alla sua ventiseiesima edizione ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi. Per presentare la manifestazione si è svolta una conferenza stampa in presenza presso la sede dell’AFI (Associazione Fonografici Italiani) in Milano e in streaming.

Giordano Sangiorgi ha ricordato i 25 anni del MEI, rivelando che quest’anno verrà presentato un film sulla musica indipendente italiana, al MEI vengono presentati artisti sconosciuti che poi diventeranno famosi, nonché pionieri che hanno promosso la musica indipendente in passato. Ma il MEI è anche il luogo dove è possibile trovare la Fiera del Disco a cura di Music Day, le web radio a cura di WRA e RadUni e  le figurine a cura di Figurine Forever, che quest’anno ne presenteranno una in particolare dedicata proprio a Rino Gaetano. Tra gli interventi online, abbiamo avuto Lorenzo Kruger, il quale ha argomentato su cosa sia l’indie al giorno d’oggi. Molti interventi hanno posto l’accento sulla poca considerazione che il settore vanta a livello politico e che la crisi seguita al covid19 ha drammaticamente messo in luce. Cosa ribadita dalla brava, H.E.R., che ha sottolineato come in questi casi, tutti perdono, la musica ha un valore, e la pandemia ha messo in luce il lavoro in nero, piaga che affligge il settore.

Durante la conferenza varie domande sono state poste a a Giordano Sangiorgi e Sergio Cerruti, Presidente dell’AFI, quali possono essere le strategie per il rilancio del settore anche in alternativa alle strategie della Major dato che la pandemia ha sicuramente avuto un impatto negativo sulla discografia italiana, sul segmento fisico e diritti connessi.
Sergio Cerruti ci ha detto che: «La musica si è un pò fermata, ma non tutta. Se da una parte c’è stata tutta la musica dal vivo e tutta una parte del nostro settore che si è arrestata in tutte le sue attività, l’altra parte in realtà ha goduto di forti guadagni e forti investimenti online, basti pensare che quando tutti si era a casa anche la subscription ufficiali a pagamento dei noti provider hanno visto incrementare percentuali a doppie cifre. Noi dobbiamo essere onesti con noi stessi nel dire che una parte della musica e una parte dei detentori dei grossi titoli della musica hanno visto un periodo florido e questo lo so perché io stesso ho una etichetta discografica, perché io vengo dalla “trincea” e so esattamente quelle che sono le problematiche dei produttori discografici ed è andata molto bene. Chiaro però che si è fermato tutto a livello del prodotto fisico. Tu hai citato il diritto connesso e questo si è fermato con tutta la filiera dell’intrattenimento. Io voglio unire la musica anche al turismo perché noi siamo turismo di intrattenimento, noi spostiamo decine di migliaia di persone anche solo per un singolo evento quindi muovendo quella che io ho sempre definito “Economia globale”. Io credo si possa intervenire soltanto in un modo e cioè stratificando e professionalizzando il Ministero di riferimento perché noi dipendiamo dal Ministero della cultura che ha cambiato nome ma che sostanzialmente non ha cambiato pelle. Quando si parla di industria e si cita il cinema lo si fa perchè è un esempio di buon governo perché ha una sua legge fiscale, ha una sua direzione mentre la musica non ce l’ha e quindi per rilanciare il settore servirebbe in primis una Direzione generale della musica al Ministero se questo è il Ministero giusto per noi, ma questo lo dirà la storia. Per rilanciare il settore serve comunione di intenti e poi un legislatore che legiferi. Basta ricordare ciò che è successo alle discoteche, quello si chiama industria dell’intrattenimento notturno. In Italia ci sono 600 discoteche in inverno ma in estate diventano 2400, non esiste un chiosco o stabilimento balneare che non faccia musica e che non sia quindi un luogo di aggregazione culturale, musica significa non solo DJ ma anche musica dal vivo, band che si esibiscono e quindi come si fa a parlare di economia globale e non capire che quando si ferma una parte dell’economia si ferma tutto. Si è fermato il turismo, la musica, il diritto connesso, si è fermato l’intrattenimento, i giovani vanno a Mykonos solo per il mare? Vanno perché c’è una struttura ricettiva in grado di interpretare le esigenze di chi ha quell’età oggi. Questo per dire che ci sono delle località storiche che hanno basato sull’intrattenimento e sulle strutture ricettive anche una loro politica commerciale. Siamo di fronte ad un rinascimento digitale culturale e quindi va colto, abbiamo bisogno di più tecnici in politica. Grazie per la domanda perché mi hai fornito un assist per poter ribadire che questo Ministero per noi è diventato vitale e quindi deve assolutamente ritrovarsi.” 

Giordano Sangiorgi ha aggiunto che: «La Direzione Generale della musica la chiedevamo da tempo, e spero che questo percorso possa portare ad averla perchè la musica è un settore specifico. Che il Ministero si occupi di noi è indispensabile così come in Parlamento passi la legge sulla musica e sullo spettacolo che da tanto tempo è attesa compreso il welfare sullo spettacolo di cui si sta parlando adesso in Parlamento. Ci auguriamo che esca una legge che ascolti quello che noi abbiamo proposto. È indispensabile un affiancamento più forte a Festival come questo e ai produttori più piccoli da parte dei grandi istituti di raccolta dei diritti Siae, Nuova Imaie e SCF e di una cabina di regia per la produzione della musica italiana giovanile all’estero che comprenda queste esperienze. La nostra richiesta è quella di finire fino alla fine del 2021 con i bandi sostegni e ristori da parte anche dell’attuale governo Draghi così da favorire tutta la filiera, quindi metterci insieme per preparare bandi per il futuro della musica. Servirebbe un tavolo specifico del nostro settore sul PNRR per capire come poter inserire la musica, il MEI sarà anche questo così da far sentire la nostra voce.»

 

Ha chiuso la press room l’owner della Vrec Music Label, storico partecipante al MEI, David Bonato, che alla nostra domanda, “Come ha influito dal punto di vista imprenditoriale la partecipazione al MEI per la tua etichetta e quali vantaggi vengono ai partecipanti E cosa vorresti dal MEI che oggi manca (o miglioreresti)”, ha risposto: “Ho sempre vissuto il MEI come “meeting” ovvero luogo di incontro tra colleghi ed addetti ai lavori per confrontarsi sul mercato, sulle opportunità, sui nuovi artisti di qualità. Non ti saprei quantificare imprenditorialmente, ma a livello di comunicazione, arricchimento conoscitivo e notorietà è sicuramente un punto fermo. La formula degli ultimi anni con i concerti in Piazza ed il pubblico presente è sicuramente la migliore perchè anche gli artisti partecipanti hanno una visibilità più ampia. Al MEI c’è già tantissimo, non manca quasi nulla, forse manca uno sbocco televisivo sulla tv nazionale: senza pretendere Rai 1, già una Rai 5 potrebbe mandare in onda almeno gli eventi principali.

MAURIZIO DONINI

Questi i primi premi assegnati:
A AMERIGO VERARDI: IL PIMI 2021 ARTISTA INDIPENDENTE DELL’ANNO
A CMQMARTINA: IL PREMIO GIOVANI MEI 2021
A LA RAPPRESENTANTE DI LISTA: IL PREMIO SPECIALE NILLA PIZZI
il premio alla carriera a: Andrea Chimenti; Giovanni Lindo Lerretti; NCCP E RENATO MARENGO
A lorenzo kruger: IL PREMIO Miglior Artista Romagnolo 2021

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