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MARVASI – Intervista al cantante

MARVASI – Intervista al cantante

Marvasi

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “TRATTI DI VERNICE”, ho intervistato il cantante MARVASI.

Ciao Luca, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock, vuoi iniziare a raccontarci quali sono stati i tuoi primi ascolti?
Le mie influenze musicali sono duplici: Da una parte la scena hip-hop dei primi anni 2000 (quando ho iniziato ad ascoltare musica) e, fra tutti, quelli che mi hanno dato di più sono stati J-ax- i Club Dogo e Fabri Fibra. Dall’altra, buona parte del cantautorato italiano ha contribuito a personalizzare il mio stile. Primo fra tutti Battisti (e Mogol ovviamente), per me lui è il padre assoluto di quel tipo di musica. Pino Daniele e Franco Battiato sono gli altri due artisti che mi hanno influenzato maggiormente, soprattutto a livello di composizione lirica (testo).

Come hai deciso di intraprendere la carriera musicale?
Scrivo canzoni da sempre, la prima l’ho scritta a soli 8 anni. Tuttavia, devo riconoscere che per molti anni la musica è stata una valvola di sfogo, un modo per divertirmi piuttosto che un obiettivo da raggiungere e su cui puntare e costruire una carriera. Da 2 anni è la mia prima attività, la mia priorità e, nonostante il percorso sia lungo e spesso in salita, sono sicuro che mi leverò molte soddisfazioni.

Hai preso lezioni di canto?
Sì! Studio canto da più di 2 anni con Federica Placidi, che ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita artistica. La tecnica vocale ti aiuta ma non ti fa diventare una persona creativa. Per me è stato molto importante perché ho potuto lavorare sin da subito sui miei brani e, con Federica, si è creato un rapporto umano e lavorativo molto forte. Le devo tanto. E’ una delle persone che crede maggiormente in me ed è orgogliosa del percorso che ho intrapreso.

Ho visto un percorso musicale abbastanza inusuale, partendo dall’hip-hop arrivando al pop, come è avvenuta questa evoluzione?
I cambiamenti che ho fatto negli anni sono stati lenti e graduali. Ho sempre amato più generi musicali e mi è sempre piaciuta la commistione degli stessi. Tutt’ora, mi capita di scrivere qualche brano rap e, non escludo, che in futuro potrebbe uscire un mio singolo con dell’hip-hop. Il fatto di essere legato a più generi è un’arma a doppio taglio: potrebbe avvantaggiarti per il fatto di essere flessibile e poliedrico ma, al tempo stesso, potrebbe anche renderti indeciso e confuso. Io, anche grazie al mio produttore Leonardo Magara, ho trovato un sound che mi rispecchia e che sarà lo specchio della mia arte (quantomeno per il mio primo progetto d’esordio).

Nel tuo nuovo singolo ti sei ispirato a fatto personali? Cosa ti ispira generalmente nella composizione?
La maggior parte dei miei brani nascono in camera mia, con una chitarra ed un bicchiere di vino. Non sono solito scrivere a comando, a tavolino. Mi è sempre risultato forzato e controproducente. Non appena ho la musica, le melodie ed il testo, seppur con qualche modifica da fare in corso d’opera, mi registro una demo e la mando al mio produttore Leonardo Magara per avere un riscontro. Se convince entrambi ci iniziamo a lavorare su. Per me l’ispirazione è il momento in cui non vedi altro che le parole che stai per scrivere, per cantare. Purtroppo, non si può programmare, la si può solo aspettare, sperando che duri il più a lungo possibile.

I “Tratti di vernice” cosa rappresentano per te?
I “Tratti di vernice” sono una metafora di un grande amore finito, ma che rimane impresso per sempre: indelebile nei ricordi come un tratto di vernice su un muro!

Progetti futuri?
Il primo step è la realizzazione del secondo singolo e, ormai, manca davvero poco. In futuro ci sarà sicuramente un Ep o un disco. Gli eventi che sono capitati negli ultimi mesi hanno condizionato alcune mie scelte. Non so cosa mi riserverà il futuro ma sono sicuro che l’impegno, il lavoro ed il talento porteranno i loro frutti.

 MAURIZIO DONINI

COVER MARVASI