Now Reading
MANUEL AUTERI – Intervista su Totoe

MANUEL AUTERI – Intervista su Totoe

In occasione dell’uscita del suo nuovo album “TOTOE” ho intervistato MANUEL AUTERI.

Ciao Manuel, che piacere risentirci. Vuoi iniziare con il raccontarci come ti sei avvicinato al mondo musicale?
Ciao, ho avuto la passione per la musica fin da piccolo, fin dagli 8 anni, iniziai ad andare a lezione di batteria da Borsari e Sarti a Bologna, con il maestro Armando Bertozzi, e con lui andavo in giro per l’Emilia-Romagna a fare dei saggi. Mi sono poi accorto che preferivo mettere giù delle idee, cantare, affiancai quindi alla batteria il pianoforte e la chitarra. 

Quindi non c’è stata una spinta famigliare come capita spesso?
No, nella mia famiglia nessuno aveva questa passione, evidentemente sono cose che nascono così (risate). Comunque, fu un amico di mio padre che iniziò a insegnarmi le prime basi della chitarra, Alla fine avevo messo insieme nozioni di chitarra e, meno, di pianoforte; arrivato a 13-14 anni mi feci regalare un registratore multitraccia e lo usavo per mettere giù le mie idee, sovrapponendo le varie parti di chitarra, batteria, basso.

E come genere musicale, quali artisti ascoltavi?
Io non sono mai stato troppo rock, il mio primo cd fu il primo disco di Tracy Chapman, prima compravo le musicassette di Vasco Rossi e Lucio Battisti, così come i Cure, spaziando su Otis Redding, Ray Charles, Joe Cocker, Tina Turner, e via dicendo.

Noto comunque un filo unico, la qualità del canto e della composizione, tutti artisti dotatissimi. Poi hai proseguito con gruppi e cose del genere?
Veramente no, non ho mai avuto gruppi, ho partecipato a dei concorsi, e il primo che ha creduto in me è stato Leandro Barsotti, cantante e giornalista famoso che ha partecipato a vari Sanremo, e per me era una specie di mito. Essendo lui veneto mi portava a partecipare a dei concorsi in posti tipo Noventa Padovana. Il salto importante avvenne nel 1999 quando conobbi Vasco Rossi, probabilmente lui non lo sa, ma conoscerlo mi ha portato a iniziare questo mestiere.

Forte, come vi siete conosciuti?
E’ veramente incredibile, ma capitò di incontrarlo in Costa Azzurra. Erano anni che mio padre lavorava in quella zona, lui era in vacanza lì e mi invitò ad andare a trovarlo in studio. Così feci e conobbi le sue segretarie storiche, Federica e Paola, e Pia Tuccitto, nella cui band era presente Renato Droghetti. Posso dire che sono uno dei pochi che ha un brano co-firmato con lei, andai in tour con Vasco per “Stupido hotel”, in quel 2003 lei apriva i concerti del Blasco con una mia canzone. Era tutto bellissimo, si stava tutti assieme facendo balotta, ho stretto una grande amicizia con Renato. In quegli anni lavoravo molto con Gatto Panceri, nel 2009 volevamo provare a partecipare a Sanremo Giovani, quindi abbiamo deciso di fondare un’etichetta, e in questo modo è nata l’etichetta e lo studio San Luca Sound. 

E arriviamo a oggi, con questo nuovo disco che hai pubblicato, Totoe.
Il titolo viene da mio figlio, quando era piccolo non riusciva a pronunciare la parola ‘telefono’, e la parola veniva fuori storpiata in ‘totoe’. Sai, io i titoli li traggo sempre da esperienze personali, il mio terzo album lo intitolai “Cof” (ndr: a Bologna è il ghiacciolo), ero vestito da sposo, in quanto fresco di matrimonio. Nel caso di “Totoe” mi sono fatto fare un Lego che mi assomiglia, dopo tanti anni che non facevo un disco. Un tempo lungo, dovuto alla nascita di mio figlio e alla crescita esponenziale del lavoro con San Luca Sound; in mezzo ci si è infilata anche la pandemia. 

Gustandosi la maniacale cura del dettaglio che traspare in Totoe, possiamo dire che il tempo è stato ben speso.
Ti ringrazio davvero, è un aspetto cui tengo tantissimo. Il mio mondo è fatto di tanti ascolti come U2, Coldplay, Nina Nesbitt, l’italiana Ginevra che mi piace tantissimo; ma è evidente che il mio mondo è più verso il pop che rock. 

Vogliamo ricordare che nella tracklist di Totoe hai inserito anche un brano di Freak?
Ho voluto fargli un omaggio, “Però quasi” lo registrò proprio al San Luca Sound; venne assieme a Luca Carboni, e Freak stava già molto male. La incisero e la pubblicarono loro, ho pensato di fare questo omaggio a una persona con cui ho condiviso tantissimo, passavamo ore al telefono a parlare di tutto. 

Totoe è un disco molto forte musicalmente, ma altrettanto intimo come concept, da tuo figlio a Freak abbraccia tanti sentimenti.
Certamente, il disco è ovviamente dedicato a lui, ma c’è anche quello che sarà il secondo singolo estratto, “Non me ne frega niente”, che è una canzone di protesta contro questo mondo virtuale fatto di tuttologi che sentenziano su tutto, senza sapere nulla, tutti esperti di tutto, e a me “non me ne frega niente”. I social rischiano di diventare una trappola in molti casi. 

Progetti futuri?
In primavera prepareremo il video di questa canzone, poi valuteremo se fare ancora un terzo singolo per chiudere l’album, che a quel punto avrà già un anno. Poi, vorrei riuscire a mettere insieme un poco di date per portarlo live, io adoro il palco e suonare dal vivo, ma devo capire se si può fare in maniera ‘intelligente’. A questo punto della mia vita andare a suonare sul vivo, la cosa deve avere una logica, meglio fare poche date, ma fatte bene. 

Ma per il prossimo disco dovremo aspettare altri 8 anni?
Difficile dirlo, mi metti in difficoltà (risate), allo stato attuale del mercato discografico mi è veramente difficile fare ipotesi su questo. A fronte di vendite inesistenti dei dischi fisici, con costi sempre maggiori per fare un lavoro di livello tecnico adeguato, alla fine le copie vanno via in promozione e amici, quindi non so, vedremo cosa avrò voglia di fare, stando con i piedi per terra. 

MAURIZIO DONINI

Band:
Manuel Auteri

www.manuelauteri.it
https://www.facebook.com/manuelauteriofficial
twitter.com/manuelauteri
https://www.youtube.com/user/xxxYnos
https://www.instagram.com/manuelauteri_official
https://www.sanlucasound.it