LOREENA MCKENNITT – Intervista alla cantautrice e polistrumentista canadese

In occasione dell’uscita di “The Road Back Home” (leggi qui la recensione), album live della cantautrice e polistrumentista canadese e dei suoi imminenti passaggi in  Italia per due tour distinti, ho avuto il piacere di intervistare Loreena McKennitt tramite Zoom. Di seguito l’intervista.

Ciao Loreena, è un vero piacere parlare con te, come stai?
Ciao Fabio, è un piacere anche per me. Sto molto bene, sto facendo tante interviste ma ne sono felice.

 Come prima domanda vorrei tornare indietro nel tempo, come e perché ti sei innamorata della musica celtica? Non sei irlandese ma canadese.
Non ci crederai ma io da giovane volevo fare la veterinaria, non avrei mai pensato di diventare una cantante, una musicista. Diciamo che la musica ha scelto me, ho sempre cercato di interessarmi di cultura, di letteratura, di arte e mi sono avvicinata alla musica celtica perché ho iniziato ad amare la cultura celtica, una cultura molto diversa da quella della mia Terra, il Canada e forse anche il mio amore per i viaggi mi ha portato ad unire ari culture.

Sei cantante e polistrumentista, un’artista completa, ma la giovane Loreena McKennitt nasce con una chitarra in mano, seduta al pianoforte o come?
Ho iniziato studiando il pianoforte, quando ero piccola, mi ha aiutato molto e min ha guidato a scoprire goi altri strumenti

Hai poi scoperto l’arpa, uno strumento difficile da suonare!!
Si è uno strumento difficile da suonare ma meraviglioso, mi emoziona molto, l’ho scoperto negli anni settanta e ho cercato subito di imparare a suonarlo e non manca mai l’arpa nei miei concerti.

La tua musica è stata definita “Scrittura di viaggio musicale”, sei d’accordo con questa definizione?
Si, sono molto d’accordo, una definizione di qualche anno fa. In effetti sono come una scrittrice di viaggi, viaggio molto e prendo spunto da tutto quello che vedo, da chi incontro, dalle diverse culture e che cerco di far arrivare alla mia musica, ma u grande fascino è per me la cultura celtica che è la part principale del mio sound.

Tanti successi con canzoni e un genere musicale non propriamente commerciale, quale è il segreto?
No, nessun segreto, in passato me lo sono chiesto anche io. Penso che sia ilk mio modo di unire varie culture, che partono dalla musica classica e arrivano alla musica celtica e con la mia voce cerco di trovare una connessione con il pubblico nei miei concerti.

Tanti viaggi in tutto il mondo, queste esperienze oltre ad arricchire la mente, ad aprirsi a conoscenze diverse, quanto hanno contribuito alla stesura dei vari brani  della tua lunga carriera?
Tantissimo, ogni esperienza ho cercato di trasmetterla nella mis musica, nelle mie canzoni, Viaggiare, scoprire le varie culture del mondo arricchisce sia la mentre che la tua cultura personale.

Un nuovo album “The Road Back Home”, può raccontarlo?
Sono brani presi d dal vivo durante l’estate del 2023, in occasione di quattro esibizioni svoltesi in altrettanti festival folk nel sud dell’Ontario, in Canada, alcuni brani sono inediti ed altri appartengono al mio repertorio ed altri sono dei tradizionali celtici. E’ un ritorno alle mie origini, alla musica prettamente celtica, dopo tanti viaggi ed esperienze che mi hanno portato a contaminazioni varie nella mia musica, ho sentito il bisogno di prendere la strada che mi avrebbe riportato a casa, il titolo appunto è “The Road Back Home”, la strada di ritorno a casa. 

Un ritorno sui palchi italiani con sette date, a marzo con il “The Visit Revisited Anniversary Tour” e a luglio con “The Mask And The Mirror 30rd Anniversary Tour. Perché la decisione di dividere in due tour?
Ho preferito separare il tutto perché peno sia difficile fare tutto in un unico concerto, sono due anniversari di due album anche diversi tra loro e l’idea di dividere le cose mi è sembrata la scelta più giusta.

 Ci saranno anche brani dal tuo ultimo album nei vari concerti?
Si lo show sarà diviso in due parti, la prima l’intera esecuzione di uno dei due album con brani in ordine come nella versione originale e nella seconda parte presenterò brani estratti dagli altri album, tra cui anche dell’ultimo.

Sarai sempre accompagnata da Caroline Lavelle e Brian Hughes?
Si, sono la mia famiglia, la mia famiglia musicale, diciamo così, mi accompagnano nei mei concerti, nei miei viaggi dal 1988, non potrei fare a meno di loro, completano la mia musica.

Come è per te tornare in Italia e il tuo rapporto con il pubblico italiano?
Amo l’Italia, amo il pubblico italiano, un po’ di Italia è anche nel mio DNA e non vedo l’ora di tornarci.

Altre passioni oltre la musica?
A si tantissime, Amo la natura, gli animali, io vivo in una fattoria, in mezzo alla natura, amo la democrazia, mi affascina anche la tecnologia se usata come si deve e tante altre passioni e poi come già ti ho detto adoro viaggiare.

Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio al pubblico italiano.
Innanzitutto, ringrazio te e Tuttorock per la disponibilità e tutti gli italiani per il loro grande supporto e il tanto calore ai miei concerti.

FABIO LOFFREDO

Band:
Loreena Mckennitt: Voce, arpa e fisarmonica
Miriam Fischer: Pads, fisarmonica e pianoforte
Caroline Lavelle: Violoncello
Errol Fischer: Violino, mandolino, tenor banjo e tamburo a pedale
Pete Watson: Chitarra
Cait Watson: Whistle
Romano Dinillo: Bodhrán
James Keelaghan: Voce su ‘Sí Bheag, Sí Mhór/Wild Mountain Thyme’

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