Now Reading
GEORGE AARON – Intervista ad una delle icone della Italo Disco anni ’80

GEORGE AARON – Intervista ad una delle icone della Italo Disco anni ’80

In occasione dell’uscita del singolo “Un Amore nel Cuore” (Videoradio), composto insieme al chitarrista, cantautore, scrittore e giornalista Carlo Zannetti (https://carlozannetti.it/biografia/), ho avuto il piacere di intervistare George Aaron,  una delle icone dell’Italo Disco degli anni ’80.

Ciao George, benvenuto su Tuttorock, parliamo subito di questo nuovo brano, “Un Amore nel Cuore“, composto insieme a Carlo Zannetti, com’è nata questa collaborazione e com’è nato questo brano?

Ciao Marco, questa canzone è nata come succede spesso casualmente, ho avuto la fortuna di incontrare Carlo ,che è un grande professionista e una persona di estrema sensibilità, il quale mi ha proposto questa canzone che già era bella, abbiamo poi deciso di metterci le mani assieme ed è nato questo singolo che mi piace davvero molto, devo dire che Carlo ha saputo convincermi a cantare in italiano, cosa che non facevo dall’età di 18 anni, essendo entrato molto presto nel mondo della musica ma con la dance italiana e quindi non ho più avuto occasione di esprimermi nella mia lingua originale e sono molto felice di averlo fatto con questo brano.

Un brano che parla d’amore, cosa significa per te quel sentimento?

L’amore è il motore di tutto, è la ragione per cui viviamo.

Il video dov’è stato girato?

Abbiamo deciso di girare il video a Caorle, una cittadina sul mare vicino a Venezia, perché aveva delle caratteristiche logistiche che ben si sposano con il progetto del nostro video, ma avremmo potuto farlo in 1000 altri posti perché tutta la nostra Italia è meravigliosa.

Come mai ti sei spostato dall’italo disco verso il pop rock?

In realtà non ho deciso di spostarmi. semplicemente Carlo mi ha proposto questo brano che è una tipica canzone di musica leggera italiana e poi il bravo Massimo Passon ha collaborato per l’arrangiamento rendendola ciò che è.

A proposito di italo disco, tu sei stato uno dei più grandi interpreti di quel filone. Oggi in cui dilaga lo streaming e il download dei brani, come vive questo momento storico un artista come te capace di vendere oltre 10 milioni di dischi vinili certificati e ottenere 4 dischi d’oro?

Dico sempre che quello che dovevo fare l’ho fatto, sono felice di aver vissuto la mia epoca come è giusto che ognuno sia felice di vivere la propria, è chiaro che il mondo, non solo discografico, è cambiato completamente da quarant’anni a questa parte; oggi è molto più facile produrre e proporre le proprie canzoni ma allo stesso tempo è molto più complesso creare dei successi duraturi e veri, quello che abbiamo fatto noi negli anni 80 ma anche chi ci ha preceduti negli anni 50, 60 o 70, sicuramente ha lasciato un segno importante e che probabilmente non potrà essere replicato proprio perché il mondo non è più lo stesso. Per quanto mi riguarda continuo a scrivere, produrre e proporre le mie canzoni con le nuove tecnologie, quindi utilizzando le piattaforme digitali, conscio che non si tratta più di un vero business ma molto più semplicemente di una forma per farsi ascoltare da chi ama la nostra musica.

Qual è il momento più bello e, spero non ci sia, quello più brutto della tua carriera artistica?

Ci sono stati diversi momenti belli e perché no anche brutti, fanno anche quelli parte della nostra vita, nella mia carriera musicale sicuramente rimane nei miei ricordi il momento in cui ho visto per la prima volta la mia canzone ai vertici delle classifiche e le prime serate con le fans che urlavano sotto il palco, erano cose che vedevi in televisione e viverle in prima persona certamente hanno un loro fascino, il momento brutto… ce ne sono stati alcuni nei quali magari ho sentito che il mio lavoro non veniva apprezzato, ma questo riferito esclusivamente al mondo delle produzioni o delle radio in quanto consideravano me e quelli della mia generazione musicale vecchi mentre avevamo magari solamente ventotto o trent’anni, perché devo dire che il pubblico mi ha sempre seguito con grande amore e quindi alla fine questo è ciò che conta davvero.

Il tuo più grande sogno musicale l’hai già realizzato o è ancora nel cassetto?

La musica è tutto un sogno e per me non ce n’è uno più grande o più piccolo, certamente da ragazzino sognavo di vedere Elvis Presley ed ho avuto l’occasione di vederlo dal vivo, desideravo duettare con Bobby Solo, e non solo abbiamo fatto un disco assieme e tantissime serate ma posso con gioia definirlo uno dei miei più cari amici.

Quali sono i tuoi prossimi progetti artistici?

Naturalmente continuerò ad incidere brani Dance, sto lavorando con un produttore messicano molto bravo, abbiamo poi in preparazione un trio con due artisti della Italo Disco, certamente inciderò dei nuovi brani assieme ad Anita Campagnolo che è una bravissima cantante veneta come me, ho già registrato alcuni brani con lei che hanno riscosso un grande successo tra il pubblico della Italo Disco, stiamo ragionando su nuovi progetti molto importanti assieme a Carlo Zannetti ma naturalmente ne parleremo quando sarà il momento.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

L’unica cosa che posso aggiungere è ringraziare te per questa intervista e per lo spazio che la tua rivista mi dedica e soprattutto ringraziare il pubblico che mi segue e mi dà la possibilità di fare il più bel mestiere del mondo da oltre quarant’anni.

MARCO PRITONI