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“ELEONORA” – IL NUOVO SINGOLO DI DANIELE DE GREGORI

“ELEONORA” – IL NUOVO SINGOLO DI DANIELE DE GREGORI

Un valore affettivo imparagonabile a qualunque altro: parliamo di “Eleonora“,  il nuovo brano del cantautore Daniele De Gregori, pregiato e pluripremiato artista che si è conquistato un posto di grande valore nella nuova generazione della canzone d’autore italiana. L’artista ha annoverato una serie di importanti e prestigiosi premi, con la sua scrittura originale ed il tratteggio emozionale, un linguaggio di valore e preziosità.
Il nuovo singolo è stato scelto per anticipare il prossimo album di inediti – in uscita ad aprile prossimo – dal titolo “Cura”, per l’etichetta GoodFellas. Scritta per un’occasione speciale, “Eleonora” è in rotazione radiofonica da venerdì 13 gennaio 2023.
Daniele De Gregori ha definito il suo brano “una canzone nuda”, così come ci racconta durante l’intervista – “una canzone spogliata di tutto, senza sovrastrutture, quasi indifesa”. Una canzone talmente personale, così intima e profonda – come ci ha raccontato durante l’intervista – “da rimanere nel cassetto alcuni anni per poi tornare alla luce” – racconta l’artista – “grazie a una persona che ora non può più ascoltarla e che l’ha resa quindi per sempre preziosa”.
La musica, aggiungiamo noi, d’altra parte nasce sempre da un sentimento d’amore e ne è la migliore e pregiata espressione. La musica è amore in cerca di parole ed in questo testo il tratteggio emozionale è profondo e puro.

Un artista poliedrico, talentuoso. Cantautore e chitarrista romano, pluripremiato nei maggiori Festival italiani (Premio dei Premi ’22, Premio Bertoli ’21, Musica contro le mafie ’20, L’artista che non c’era ’20, Lunezia ’19) e con una lunga esperienza Live – Auditorium Parco della Musica (RM), Largo Venue (RM), Teatro Olimpico (RM) Auditorium Calanda (BN), Teatro Storchi (MO), Teatro Masini (RA), Porto Antico Genova (GE), Cpm Milano (MI), Stadio Jannella (GR), Teatro della Torre (CE), Brancaleone (RM), Palladium (RM). Ha collaborato con grandi musicisti tra i quali Nathalie, Lucio Bardi, Paolo Giovenchi, Alberto Laurenti ed è stato invitato ad aprire i concerti di Enrico Ruggeri, Simona Molinari, Paolo Jannacci ecc. E’ apprezzato per il suo impegno sociale, in particolare sui temi dell’ecologia e della disabilità, per i quali è stato premiato al Green Music Fest ’21 ed è spesso ospite del programma “O anche no” su Raidue.
Abbiamo raggiunto ed intervistato Daniele per Tuttorock:

Parliamo del tuo singolo “Eleonora”: come nasce, è autobiografico immagino. Ho letto che la persona non può più ascoltare questo brano. Una canzone importante, che anticipa il tuo album in primavera prossima, ad aprile.
“Si, è una canzone speciale per me, scritta per il giorno del mio matrimonio e poi messa in un cassetto per tanto tempo, una persona importante mi ha chiesto di ascoltarla per anni e sono riuscito a farlo pochi giorni prima che se ne andasse, non potevo che lasciare a questo brano le chiavi del nuovo album: è la canzone della mia vita”

Hai definito il brano “una canzone completamente nuda”: per quale motivo?
“Quando si scrive un brano con lo scopo di pubblicarlo si utilizzano delle accortezze, delle attenzioni, consciamente oppure no. Questa canzone invece è nata con lo scopo di essere eseguita una sola volta, davanti a poche persone. La vita poi mi ha portato a cambiarne la destinazione. Ma è stata scritta in un modo unico, senza sovrastrutture, spogliata di tutto, tanto da sembrare indifesa e quasi ingenua. Esattamente come siamo noi quando ci abbandoniamo a un sentimento”

Che cosa rappresenta la narrazione, per te? Qual è la tua esigenza creativa e quale, narrativa?
“La narrativa è tutto quello che possediamo, da sempre. L’intera nostra esistenza è forgiata da qualcuno che racconta storie e qualcun altro disposto a credergli. Siamo fatti così, o raccontiamo o ascoltiamo qualcuno che racconta, io ogni tanto faccio quello che racconta. Ogni volta che scrivo una canzone non faccio altro che un’autoanalisi, mi libero di qualcosa fissandola in un punto e rendendola concreta, fuori da me”

Parlare di sentimenti oggi sembra molto difficile, nell’era dei social e schiavi del web, in una società molto frenetica, usa e getta, quale quella attuale:
“Come sempre la differenza la fa il modo e la credibilità. Parlare di sentimenti è difficilissimo ma anche fin troppo facile se si capovolge la moneta. Esistono sentimenti svalutati, banalizzati e sfruttati fino all’osso, e i social velocizzano questo processo. La tecnologia è un mezzo, ma un mezzo può diventare fine, la forma può diventare sostanza. L’arte è l’antidoto a questo processo”

Quale sono i vantaggi ed i limiti dei social, a tuo parere? Come interagisci con loro?
“È evidente che siamo andati più veloci di quanto fossimo pronti a sostenere, trovandoci tutti concentrati nello stesso posto e con le stesse esigenze. Questo ha fatto sembrare tutto raggiungibile, in realtà ha soltanto svalutato il prodotto, come quando si stampa troppa moneta, solo che la moneta siamo noi. Utilizzo i social ma mi restituiscono poco, forse perché poco è quello che io sono disposto a dare loro”

Ad aprile uscirà il tuo album “Cura”: qual è il messaggio che vuoi veicolare, che desideri arrivi a chi ti ascolta?
“L’album è nato nel biennio pandemico, coinciso con una mia nuova consapevolezza, dover essere una persona migliore. Migliore veramente però, non come quelli che ritengono di essere stati troppo buoni col prossimo oppure che la sincerità sia il loro peggior difetto! Sono stato fortunato, ho ricevuto l’aiuto degli altri, concreto o emotivo. C’è stata una cura nei miei confronti che ho deciso di restituire. Cura delle persone, cura nelle cose, cura di me. Il messaggio è chiaro, forse salvarsi da soli è possibile, certamente è inutile”

Sei impegnato nel sociale: qual è la chiave che sviluppa il nostro potenziale e quanto è importante dedicarsi ad una causa, che sia da esempio per gli altri, per i giovani? Il rispetto, generalmente, nasce sempre dalla conoscenza e dall’esempio. Qual è il tuo pensiero, sei d’accordo?
“Questi anni ci hanno messo di fronte a un dibattito antico e sempre attuale, la nostra responsabilità nei confronti del prossimo. È il tema dell’album. “Libertà è partecipazione” scrisse Gaber, non potremmo trovare una sintesi migliore. Non sono impegnato socialmente, sono un essere sociale, sono empatico e quando non lo sono mi sforzo di esserlo, sono responsabile e quando non lo sono mi condanno. Siamo seduti tutti sulla stessa mattonella, è ora di rinunciare a qualcosa per non dover rinunciare a tutto”

Alessandra Paparelli