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CROCODILE ROCK – IL LIBRO DI EZIO GUAITAMACCHI E ANTONIO BACCIOCCHI

CROCODILE ROCK – IL LIBRO DI EZIO GUAITAMACCHI E ANTONIO BACCIOCCHI

Uomini e Animali, una seduzione che viene da lontano. Parliamo di “Crocodile Rock”- Storie, Aneddoti, Curiosità e tutto ciò che unisce Musica e Animali”, edito da Hoepli, la nuova opera editoriale di Ezio Guaitamacchi e di Antonio Bacciocchi che raccoglie storie, curiosità e aneddoti degli amici a quattro zampe del mondo pop-rock, insieme all’antico fascino “bestiale” che è all’origine del suono. Abbiamo incontrato Ezio Guaitamacchi, musicologo, musicista, autore e scrittore, una delle figure maggiormente poliedriche e trasversali del panorama artistico italiano, uno dei massimi esponenti della cultura musicale nazionale ed internazionale, direttore della collana Hoepli.
Una miniera di aneddoti, ribellione e amore per gli animali. Preziosa e originalissima raccolta di aneddoti e curiosità sul rapporto antico tra musica e animali. Il volume, arricchito di testimonianze di importanti protagonisti del mondo del pop-rock, ospita anche il contributo della musicista e regista Laurie Anderson, autrice del film Heart of a Dog, dedicato alla sua cagnolina Lolabelle.
Crocodile Rock è una pregevole ricerca approfondita, unica al mondo, un’analisi dell’origine del suono che vuole rendere noto come tutta la musica (album, brani) siano collegati da un legame storico e senza tempo, con il mondo animale.

L’amore per tutte le creature viventi è il più nobile attributo dell’uomo, diceva
Charles Darwin:
Un “rapporto antico” – come ci ha raccontato Ezio Guaitamacchi durante l’intervista – “quello tra l’uomo e gli animali”, tra le rock star e gli animali, appunto. Come poi del resto, l’amore che unisce molti di noi agli amati cuccioli, amori incondizionati di una vita. Un libro che è molto più di una raccolta di aneddoti e storie, è una vera e propria operazione culturale. Dall’analisi delle origini della musica come “imitazione dei suoni della natura” – ci dice Guaitamacchi – “Alla relazione ancestrale; l’uomo ha sempre avuto curiosità di sperimentazione in tal senso e l’approccio delle rockstar con i propri animali, con i loro cuccioli”, “fino alla presa di coscienza per i diritti degli animali, l’attivismo per la loro “salvaguardia e protezione”, temi diventati “sempre più attuali fino ai giorni nostri”.

Il libro più completo esistente al mondo per la tematica trattata, diviso in capitoli:

Sul perché questo titolo “Crocodile Rock”, Guaitamacchi ci spiega che si tratta di un atto d’amore di Elton John al rock delle origini. Negli anni ’50 infatti, i musicisti jazz si chiamavano tra di loro Alligator: c’era la famosa frase – era un saluto particolare – “See you later allegator” solitamente con la risposta “In a while crocodile!“- “Il titolo del libro” – continua l’autore – “è evocativo, simbolico, ma il sottotitolo è perfettamente chiaro (storie aneddoti, curiosità e tutto ciò che unisce musica e animali) e senza sembrare presuntuosi, credo non esista nessun libro al mondo che racconti tutte le connessioni tra musica e animali in un modo così unico e completo”.

Nella prima parte di Crocodile Rock – con la supervisione di Walter Maioli – viene analizzato il rapporto musica-natura e il lettore compie una sorta di percorso, comprende le origini di questo rapporto primordiale: nell’antichità infatti, l’uomo cercava di imitare gli uccelli soffiando per esempio in una canna di bambù, oppure cercando di imitare il galoppo dei cavalli e dei bovini soffiando in ossa cave: successivamente – ci ricorda l’autore e musicologo – l’uomo riesce anche a costruire strumenti a percussione, con i nervi e pelli degli stessi animali”.
Un rapporto profondo, simbiotico, antico.

Un’operazione culturale, dicevamo, nata da un’esigenza storica ed etica, un’operazione profonda e completa. “Un’evoluzione successiva” – come lui stesso ci ricorda – “in cui a partire dagli anni ’60 si è sviluppata in maniera progressiva una coscienza civica, ecologica, che ha portato ad una maggior attenzione e ad un maggior rispetto verso l’ambiente e gli animali”.  Lo vediamo anche nelle cronache di oggi, la grande attenzione verso il green, verso l’ambiente: pensiamo ai recenti dibattiti del G20 e della Cop 26, la “Conferenza delle Parti” che si occupa di cambiamenti climatici fino alla tutela e salvaguardia degli animali.  L’attualità ci impone atti concreti, il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale a diventare una priorità globale.  E ancora – “Pensiamo a Greenpeace, lanciata con un concerto nel 1970 dove James Taylor, Joni Mitchell ed altri artisti si riunirono per cercare fondi per impedire i test nucleari in Alaska”. “Nel tempo, a seguire” – ci ricorda ancora l’autore – “molti artisti hanno alzato la voce per i principi di tutela e salvaguardia dell’ambiente e soprattutto degli animali. Mi piace ricordare Paul McCartney che fece una scelta di  vegetarismo e che disse “se i mattatoi avessero muri trasparenti, noi non mangeremmo più carne”.

La virtù più bella è quella di proteggere gli animali dalla crudeltà. Un volume che raccoglie un preziosissimo lavoro di 294 pagine:
Un vero privilegio incontrare Ezio Guaitamacchi.  Il suo raccontare è prezioso e ricco di esperienza, la sua penna intelligente e arguta, il suo sapere ricco di storie e aneddoti che riempiono l’anima e la conoscenza. Un’idea originalissima che si coniuga a un lungo lavoro di circa due anni, con approfondimenti interessanti e molto curiosi, alcuni incredibili.   Le preziose interviste di Ezio Guaitamacchi, unite alla sua passione e conoscenza profonda con la bella collaborazione con Antonio Bacciocchi, hanno dato vita a questo che è molto più di un libro: è un viaggio nella storia, nella musica, nella cultura, nell’etica, per raccontare un rapporto ancestrale. L’autore e giornalista musicale ci racconta un fatto emblematico, per spiegare ancora meglio l’antico rapporto uomo-animali: Un caso che spiega perfettamente questo rapporto è quello di Paul Winter – sassofonista e compositore americano che ebbi l’onore di conoscere quando lo feci venire in Italia per quel festival che avevo organizzato: lo portai anche ospite in Rai in un programma di Mino Damato che si chiamava “Alla ricerca dell’Arca”. Winter incise varie composizioni duettando con i suoni della natura e creando delle armonie davvero uniche. L’obiettivo del libro dei due autori è proprio questo: permettere ai lettori di riscoprire alcuni artisti e riascoltare alcuni brani.

Abbiamo intervistato Ezio Guaitamacchi per Tuttorock:

Come è nata l’idea di creare un libro così particolare e originale? E poi, come avete selezionato le storie e gli aneddoti?
Crocodile Rock è nato due anni fa da un suggerimento di Antonio Bacciocchi, l’idea è nata nel mio studio, in Hoepli. Antonio era venuto per propormi alcuni titoli che non erano però del tutto compatibili con la mia collana. Ci stavamo salutando quando capitò un episodio particolare: proprio sulla porta i miei cagnolini gli andarono incontro forse riconoscendo l’odore del suo cane, un pastore tedesco. A quel punto mi raccontò di aver raccolto molte informazioni sul rapporto tra il mondo della musica e quello degli animali. Ho accolto quell’idea con entusiasmo, anzi, ci siamo resi conto che non era mai esistito un tipo di lavoro simile. E’ stato un lungo lavoro di approfondimento e ricerca, durato due anni. Il materiale e gli argomenti, vastissimi.

Un lavoro di rete, tra voi due:
Il libro è stato una sua idea, Antonio ha raccolto tutto il materiale ed io mi sono limitato a fare il regista, lavoro che svolgo come direttore di collana. Successivamente, lui mi ha tirato dentro perché in passato, tra il ’90 e il ’91, organizzai un festival a Milano, si chiamava “Musica&Natura”, insieme a Greenpeace: all’epoca ero anche nel consiglio direttivo dell’ong.
Inoltre, oltre a tutto il materiale che aveva raccolto Antonio, ho potuto fare in modo che ci fosse anche una parte relativa alle origini del suono. Vorrei ricordare che l’uomo ha imparato a parlare, cantare e suonare imitando il canto degli uccelli, l’incedere e il ritmo del galoppo dei cavalli. Il lavoro di ricerca è stato lungo e approfondito; una grande operazione anche per smaltire tutto il materiale che mi veniva fornito da Antonio, facendo opera di selezione. Ho cercato di selezionare le sue informazioni, trasformandole in storie. Nel pieno del lavoro, ad un certo punto Antonio mi disse una cosa molto bella: “Il libro ha preso la piega giusta anche grazie a te ed è corretto che tu sia co-autore, non solo il curatore”.

Memoria storica unita alla ricerca tecnica, dunque:
L’unione di dati tecnici con la memoria storica. Le storie bisogna conoscerle, non basta il web. Come si fa a cercale se non le conosciamo? Il materiale, dunque, in parte lo abbiamo trovato nel web, in parte è frutto dei nostri ricordi, lavorando nell’ambito della musica da tantissimi anni. Siamo tornati a sfogliare libri abbiamo cercato di raccontare storie e di non limitarci ad elencare canzoni e artisti che avevano dei riferimenti sugli animali. Volevamo offrire ai lettori qualcosa di più, ricordare anche artisti e canzoni. Abbiamo sfogliato libri e videoteche personali, abbiamo attinto a particolari tecnici e scientifici, alla memoria, alla conoscenza, all’esperienza. Desideravamo soprattutto che questo libro fosse fruibile da chiunque, non soltanto da lettori e ascoltatori esperti di rock.

Si è stupito di qualcosa, magari di aneddoti che non conosceva?
Moltissimo, ci sono delle storie incredibili che davvero non sapevo. Per esempio David Bowie e Fiorentina-Pistoiese, anni ’50. Un episodio del 1954 accaduto allo stadio di Firenze durante la partita Fiorentina-Pistoiese, un episodio incredibile! Lo stadio fu sorvolato da ufo e tutte le persone si fermarono a guardare questi strani oggetti – simili a filamenti – che passavano sopra le loro teste. Poco dopo si scoprì che erano “palle o pallottole di ragnatela” che una specie di ragno creava per migrare sfruttando la potenza del vento. Eravamo in una realtà storica in cui si parlava già di altre forme di vita e quella fu una circostanza che fece il giro del mondo, una notizia che andò sui giornali arrivando fino a Londra, ispirando David Bowie per la creazione del nome del suo gruppo, “The Spider from Mars”, band che accompagnava Bowie negli anni ’70. La magia di Ziggy Stardust e i ragni di Marte… Le cronache di allora parlarono proprio di “ufo” sopra i cieli di Firenze, furono chiamati “ragni marziani o ragni di Marte”. Questo è uno dei tanti aneddoti curiosi e davvero incredibili che abbiamo voluto mettere in evidenza nel libro.

C’è un altro aneddoto che mi ha colpita, quello di Dolly Parton che in un periodo della sua vita visse una grande depressione, arrivando a meditare il suicidio ma la sua cagnolina le salvò la vita:
Quella di Dolly Parton è un’altra vicenda stranissima, in cui la sua cagnolina impedì alla grande artista di uccidersi, saltandole sul petto e riempiendola di coccole. Ve ne racconto un’altra. Ve la racconto ma ovviamente non ero lì e la cito così come l’ho trovata. Qualcuno forse ricorderà che Prince aveva due colombe nel suo mega-studio dove registrava e faceva le prove, alla periferia di Minneapolis, lo stesso luogo dove poi è morto. Due o tre settimane dopo la sua scomparsa, una delle sorelle andò al suo studio – che nel frattempo era diventato un piccolo museo – e quando entrò, subito pensò che all’interno mancasse qualcosa. Non c’erano più le colombe. E disse a una persona all’interno dello studio di mettere un disco del fratello Prince: nel momento in cui iniziò a risuonare la musica di “When doves cry” (Quando le colombe piangono), di colpo le colombe tornarono fuori e cominciarono a tubare; come se fossero state in lutto e risentendo la musica avessero scoperto e ritrovato il loro “papà”. Un’altra storia pazzesca. Se si amano gli animali, si può comprendere quanto abbiano una sensibilità strabiliante, con un amore totale e incondizionato da donare che gli stessi esseri umani non sono in grado di dare e a volte nemmeno di capire.

Andiamo alla prefazione di Laurie Anderson: lei parla della sua esperienza con la trovatella Lolabelle:
È stata incredibile la sua testimonianza. Un altro mio cagnolino che non c’è più aveva partecipato al suo “Concerto per Cani” che da anni porta nei palchi di tutto il mondo. Laurie ha la capacità di provocare reazioni negli animali che sono uniche, trasmettono poi, a loro volta, come ascoltatore, emozioni stupefacenti, uniche. Il mio cagnolino Dylan ha avuto grande fortuna di realizzare il mio sogno, quello di stare sul palco proprio con Laurie Anderson, in un concerto commovente. Ho avuto la fortuna di essere lì e mentre lei raccontava, cantava, usando gli effetti con la voce, il mio Dylan drizzava l’orecchio, si rotolava per terra e muoveva la coda. E’ stata una cosa meravigliosa.

Possiamo concludere dicendo che è molto più di un libro ma una vera operazione culturale?
Certamente sì ed anche di intrattenimento. Se per culturale intendiamo come “l’apprendere” qualcosa che prima non si conosceva, certamente lo è; anche se il mio intento è sempre di tipo divulgativo. Personalmente, cerco sempre di trasmettere le cose sotto forma di storie che possano rimanere in mente e restare impresse.

Alessandra Paparelli