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CAROLINE PAGANI – Intervista sulla cover di “Palcoscenico”

CAROLINE PAGANI – Intervista sulla cover di “Palcoscenico”

Caroline Pagani è un’artista poliedrica con una formazione variegata che abbraccia teatro, musica, drammaturgia, regia e recitazione. Laureata in Storia del Teatro Inglese a Milano, parla e recita fluentemente quattro lingue, si è specializzata in Scienze e Tecniche del Teatro a Venezia. Si è formata come attrice allo Stella Adler Studio of Acting di New York.

Buongiorno Caroline, è un vero piacere conoscerci e averti sulle pagine di Tuttorock, vuoi cominciare raccontandoci come ti sei avvicinata al mondo dell’arte, fra musica e teatro? È presente un dna famigliare?
Il piacere è mio, grazie per questo spazio. Non saprei dire se si tratti di DNA famigliare o meno, (nostro padre era un uomo d’affari e avrebbe voluto che i suoi figli facessero il suo lavoro, con lui) avevo dei vicini di casa artisti e un fratello artista che con il suo carisma, con la sua personalità con il suo entusiasmo avrebbe sedotto chiunque. Volevo fare il liceo artistico ma ovviamente me l’impedirono, trovai un compromesso, volevano un’avvocata, mi sono messa a studiare Filosofia, (probabilmente perché ho avuto un’insegnante che è riuscita a farmela amare) Teatro, canto, un poco per vocazione, un poco anche per contestazione.

Vanti una carriera luminosa nei maggiori teatri e accademie mondiali, premi prestigiosi, collaborazioni importanti, c’è qualcosa che ricordi con particolare piacere?
Ricordo con piacere il mio primo concorso di regia in Germania, bisognava realizzare un Amleto e condensarlo in pochi minuti, mi ero detta che, come regista, mi devo relazionare col materiale umano che avevo a disposizione, e il materiale che avevo era solo me stessa, quindi decisi di riscrivere, scrivere e realizzare un Amleto dal punto di vista inedito di un personaggio che nel dramma in realtà non esiste: il fantasma di Ofelia, che da un ultra-mondo rivive la vicenda familiare di Amleto. Ricordo che chiesi un quintale di terra e mi fecero trovare senza nessun problema un quintale di terra che era la scena del mio spettacolo, con un’ambientazione gotica, quando ho capito davvero di avere anche un talento comico mi sono molto divertita, un pubblico che ride è per me il piacere e la ricompensa più grande. Anche il viaggio in Cina, hanno montato la scena dello spettacolo in due ore, quando qui in meno di una giornata non si riesce. 

Tuo fratello Herbert è stato un artista molto importante in Italia e non solo, fra musica, teatro, cinema, radio; dissacrante, intelligente, impegnato e divertente, che ricordi hai di lui?
Ho dei ricordi bellissimi, è una delle poche persone della mia famiglia di cui conservi dei ricordi veramente belli e con nostalgia. Lo ricordo durante uno dei suoi concerti a Parigi, all’Olympia, mi aveva portata a teatro a Parigi a Bobino, a vedere Michel Boujenah, nel suo laboratorio a Milano, dove creava le sue opere d’arte e organizzava delle belle cene, la sua casa atelier era il luogo dei miei sogni, sembrava un teatro a due piani, un luogo magico, pieno di luce, il mio sogno è trovare un luogo così e farne il mio teatro. A Parigi, a Montmartre nella sua bellissima casa, tutta fatta con materiali di riciclo, come quella di Milano. Durante le vacanze estive al mare, in barca, in giardino a disegnare, a farci ritratti l’un l’altro, lui ovviamente era molto più talentuoso, mi ha dedicato un ritratto su un cavallo in un circo, s’intitola “Le Cirque Caroline”. 

Herbert era fortemente impegnato per la pace tra israeliani e palestinesi, in questo momento storico il suo retaggio e insegnamento cosa può insegnare al mondo in cui viviamo?
Non saprei esattamente… Non amo la politica, non sono politicizzata, se non in senso femminista, sono ebrea ma laica, non sopporto nessun tipo di conflitto o discordia, sono per la pace, per il dialogo, per l’armonia, non amo le religioni, il discorso è comunque lungo, articolato e molto complesso, bisogna conoscere bene la Storia, non può essere affrontato qui e in poche righe… Penso che forse se non esistessero bandiere sarebbe meglio. 

La domanda precedente era per introdurre la cover in uscita di “Palcoscenico”, brano sicuramente impegnativo e forte, se pensiamo in che periodo storico è stato pubblicato. Come hai deciso di affrontare e proporre la cover di questo brano nella tua interpretazione?
Ho scelto di affrontarla dal punto di vista degli artisti, di un’attrice di teatro e di alcuni personaggi femminili di William Shakespeare. La frase che il discografico dice a Herbert nella canzone ‘Palcoscenico’: “Questo è un mestiere da puttane”, “fammi una canzonetta che venda”, viene spesso detta anche alle attrici ancora oggi, non è così… È un cliché, anche banale, che va smontato, come il sistema patriarcale e di potere che lo sottende. È un pezzo di teatro canzone che nel video, che non è una videoclip stupida, tratto anche dal punto di vista dei retroscena, del backstage, con sostanza ma in modo anche ludico, con humour e ironia. 

“Per amore dell’amore” arriva con sei date a teatro, cosa presenterete sul palcoscenico?
In scena presento uno spettacolo, un concerto, una mostra virtuale di opere d’arte grafiche e plastiche, diapositive, filmati, alcune fra le più belle canzoni di Herbert con accompagnamento al pianoforte, i brani sono arrangiati da Alessandro Nidi, e verranno suonati da Giuseppe Di Benedetto. 

Seguiranno altre date in giro per l’Italia e/o all’estero?
Sto ultimando la versione francese dello spettacolo, che spero di portare in Francia e nei paesi francofoni. Dovrei farlo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in Liguria, in giro per festival e stagioni teatrali. Lo spero tanto, anche perché ci ho lavorato tanto e a lungo.

Progetti futuri?
Fare più cinema, è molto meno faticoso del teatro e si guadagna molto di più, il cinema per chi viene dal teatro è un lusso estremo. Cantare, tanto, mi piace moltissimo, girare il mondo coi miei spettacoli, concerti e cantare. Trovare un luogo in cui accogliere spettacoli e concerti meravigliosi e artisti da tutto il mondo. 

MAURIZIO DONINI

 

Caroline Pagani

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