VINICIO CAPOSSELA “Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi” – Live @ …
Quando le luci nel teatro si spengono, nel buio echeggiano suoni e rumori notturni, ci si ritrova come immersi in un bosco in una notte di plenilunio. Un cigolio anticipa l’avvio della musica e Vinicio Capossela si intravede, nell’Ombra, seduto al pianoforte. A spezzare le ombre qualche raggio di sole fino a quando le grotte e le caverne trivellate fanno passare la luce. Sul pianoforte uno specchio a rappresentare il suo rovescio, lo specchio dell’anima. Lo spettacolo è dedicato alla seconda parte del suo ultimo album, ma all’interno trovano il loro posto anche altri brani del repertorio di Vinicio Capossela, che al mondo apparente delle Ombre sono legati a doppio filo e ne subiscono la sorte.
Il 01 marzo 2017, il giorno del quinto anniversario della morte di un grande del panorama della musica italiana: Lucio Dalla, il tour ha toccato la città di Bologna presso il Teatro Europauditorium. Vinicio Capossela ha voluto ricordare la sua memoria attraverso l’interpretazione di un suo pezzo: “Itaca”, proprio nella sua città, nella “sua Itaca”.
“Viviamo nell’illuminazione violenta e artificiale, abbiamo perso i mezzi toni, le ombre sono fisse, nude e nitide… per questo vogliamo restituire il tremore alle ombre, la loro mobilità fragile.” – spiega Vinicio Capossela parlando del tour e dell’Ombra – “Perché l’Ombra non ci segue, ci spinge, è lei a coprire noi calpestandoci. Perdere l’ombra è perdere l’anima, è passare dal neon accecante della vita al nulla della morte. Abbiamo bisogno della nostra ombra per farci interi. L’ombra è come una grande scatola in cui abbiamo buttato fin da bambini le cose che abbiamo temuto di mostrare. L’inconscio personale e quello collettivo stanno in questa grande scatola. Un’Ombra che non nasconde, ma rivela: sentimenti, assenze, malebestie, animali totemici, radici, proiezioni, ritrovamenti, defunti, archetipi, draghi, duplicità, governi, personalità. Ogni volta che una passione ci proietta oltre noi stessi genera un’Ombra… l’Ombra questo confine labile tra luce e tenebra, tra coscienza e incoscienza. Tra sogno e consapevolezza. In questa ipnosi si propone di trasportarci questo spettacolo. A mezzo di strumenti ad arco e a corde, a mezzo di ombrografi, generatori d’ombre a valvole e manuali. Un concerto per umbrafili alla corte di Ipnos, il sonno che incanta. Uno stato ipnotico in cui è consentito addormentarsi, o uscire da sé, ma non usare uno smartphone”.
LOREDANA LANZONI
Photoset by ANDREA BRUSA
Credits: si ringrazia l’Ufficio Stampa Teatro EuropAuditorium per la squisita disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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