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GIANNA NANNINI “HitStory tour 2016” – Live @ Teatro EuropAuditorium, Bologna …

GIANNA NANNINI “HitStory tour 2016” – Live @ Teatro EuropAuditorium, Bologna …

La grande musica che rientra a vele spiegate nei grandi teatri italiani, come lo splendido EuropAuditorium che ci ospita stasera, un felice connubio di rock e raffinatezza per grandi autori, in questo caso la Gianna nazionale, al secolo Nannini,  artista splendida e donna di carattere, verace, sincera, fuori dagli schemi, a volte al centro di polemiche scatenate dai benpensanti, ma cantante, persona e donna di attestato valore.

Un coro d’archi è l’intro che, soffice, accompagna gli spettatori all’inizio del concerto, ma l’entrata di Gianna è accompagnata da una tempesta di chitarre elettriche che scatena il pubblico su America, e dalla prima nota sono già tutti sottopalco e d in piedi,, un teatro trasformato in arena dal vigore rock della cantante nella classica tenuta, giacca di pelle rossa e pantaloni in pelle nera, che l’accompagna all’inizio della serata in tutto il tour. Torrida icona rockeggiante, che si rivolge subito al pubblico aumentandone già il notevole tasso di calore ed invitandolo sottopalco, mandando cosi in chiaro imbarazzo la security spiazzata dalla  arrembante cantante.  

Una band di alto livello, con due chitarristi di vaglia ai suoi fianchi, e tutto il valore della band sul palco esplode con la luminescente, ricca, variegata e piena di dettagliate note musicali di Possiamo sempre, forse non uno dei brani più mainstream, ma sicuramente uno dei più belli per i palati fini. Vita nuova ci mostra l’altra faccia di Gianna, quella del cantautorato inserito nella classica canzone italiana, le due anime che convivono dentro di lei, la scatenata rocker dei primi tre brani e la soffice, dolce, malinconica di Profumo, anche la giacca rossa di pelle lascia il posto ad una lunga nera più in linea con l’umore agrodolce del brano. Su Ragazzo dell’Europa inscena un duetto con il batterista, fa l’equilibrista con l’asta del microfono, gioca con il pubblico chiaramente pazzo di lei, fans sfegatati che conoscono a memoria le sue canzoni.  Ciao Amore Ciao, ode a eterna memoria dello sfortunato, grande Tenco, sempre presente nella canzone italiana, un gigante la cui parabola è terminata troppo presto, conclude la parentesi  soft ed intimistica. Le luci che esplodono e le chitarre riaccendono gi animi con la hit Bionda. Con  Fotoromanza esplode il teatro, gli archi riempiono la trama, le chitarre incidono , la batteria diventa imperiosa con la sua ritmica potente affiancata da un bel basso e con le tastiere  a fraseggiare.  

Un concerto che prosegue ad alto livello, una performance canora di assoluto valore, il viraggio viola nello scenario è la cornice della disincantata Maschi, colate di affetto verso la singer, anche se molti proseguono nel malvezzo di fare filmatini orrendi piuttosto che godersi lo spettacolo, la chiusura di Revolution porta Gianna a scatenare la rivoluzione delle poltroncine, molto meno cruenta di altre, ma al grido di “riprendiamoci il teatro come luogo rock” invita tutto il pubblico a scendere sotto palco, il servizio d’ordine implode impotente, la matura signora al mio fianco inizia anche lei a fare un filmino con un Nokia su cui è difficile persino distinguere i colori, #noncelapossofare , ma avreste mai detto che il classicone anni ’60 di Don Backy,Lontano dagli occhi, sarebbe stato l’inno della rivoluzione dei posti a sedere? Guccini con la sua Avvelenata fu forse il mio primo concerto svariati decenni anni fa a Bologna, ora cambia il luogo, ma è sempre lui ad intersecarsi con l’immarcescibile Dio è morto, ossimoro per i non credenti, canzone di straziante bellezza ed intensità per tutti.  

La terza parte del live, dopo un intermezzo d’archi, vede Gianna sedersi al piano vestita di bianco, uno scenario adatto alla tristezza intimistica, ma intrisa di poesia e speranza, di Notti senza cuore. Il coro è il pubblico, oltre le due bravissime coriste, Io diventa una singalong a squarciagola, i toni popolari di Amandoti fanno apparire in primo piano un violino solista con il suo straziante lamento che va ad impreziosire una canzone di grande effetto. E migliaia di mani che battono all’unisono sono l’intro di Bello e impossibile in uno tsunami di luci con lo sfondo che si trasforma in una notte stellata. Abbandonato il piano si corre, travolgente Latin lover che la vede chiudere il pezzo suonando un violino, il pubblico che fa la ola, poi le tinte pastello blu e arancio stemperano il climax su versanti più edulcorati, sono quelli zuccherosi della immaginifica Sei nell’anima

E si corre verso la conclusione, il bis ci regala un’altra cover di Don Backy, L’immensità, e l’immancabile patriottica Un’estate italiana. Ma su un concerto sontuoso manca ancora lo sbuffo di panna montata che gli faccia raggiungere la perfezione, e richiamata nuovamente sul palco dalla platea festante partono le note della chitarra acustica a suonare sulla rabbiosa e ringhiante Un giorno disumano, le promesse infrante, abbandoni, rancori, cuori spezzati, si canta sulle macerie perchè la musica ricostruisca ciò che gli umani distruggono, il sestetto di archi alza la sua voce apocalittica, lugubre scorrere dei titoli di coda di una storia finita in culo al mondo.  

MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia il Teatro EuropAuditorium e FeP Group per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
America
Avventuriera
Possiamo sempre
Vita nuova
Pazienza
Profumo
Ragazzo dell’Europa
Ciao amore ciao (Luigi Tenco cover)
Hey bionda
Ogni tanto
Fotoromanza
I maschi
Revolution
Lontano dagli occhi (Sergio Endrigo cover)
Dio è morto (Francesco Guccini cover)
Notti senza cuore
Oh marinaio
Io
Amandoti
Bello e impossibile
Latin Lover
Mama
Sei nell’anima
Meravigliosa creatura
Encore:
L’immensità (Don Backy cover)
Un’estate italiana
Encore 2:
Un giorno disumano
 
Band:
Thomas Festa – chitarra
Davide Tagliapietra – chitarra,
Will Medini – tastiera
Daniel Weber – basso
Moritz Muller – batteria
Anna Camporeale – cori
Isabella Casucci – cori
 
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