WOBBLER – Dwellers Of The Deep
Superano oramai i 20 anni di carriera i norvegesi Wobbler e ancora una volta si propongono come la proposta norvegese agli Yes. I Wobbler sono devoti alla leggendaria band inglese e nemmeno lo nascondono anche perché hanno l’accortezza di non apparire come una band clone. In “Dwellers Of The Deep”, quinto album della band, ci sono solo 4 brani, alcune sono suite e ci riportano al sound dei seventies. Una grande spolverate di Yes nel sound dei quasi 14 minuti di “By The Banks”, ottimo brano con affascinanti armonie vocali, un mellotron avvolgente ed un Hammond molto presente, ma in questa piccola suite non ci sono solo gli Yes, ma anche i Camel e i Caravan e altre idee più personali. Verso metà brano le atmosfere diventano più rarefatte e melodiche, pianoforte e voce, un flauto in lontananza fino a crescere nuovamente e tornare al sound iniziale e il finale è invece molto King Crimson e “Five Rooms” è trascinante più che mai nei suoi 8 abbondanti minuti di durata, intro con intrecci vocali e poi prog veloce e ritmato e sempre gli Yes sono l’influenza principale, ma gli Yes dei primi tre album, quelli di “Yes”, “Time And A World” e “The Yes Album”, anche nelle parti vocali per la voce del cantante, somigliante a quella del primo Jon Anderson, più acerba ma sempre dal forte fascino.
Bella la parte strumentale a metà brano, l’inseguirsi tra chitarra e tastiere e anche un pò di tecnica strumentale. C’è poi “Naiad Dreams”, il brano più breve, più di 4 minuti introdotti da un’avvolgente chitarra acustica, una magnetica ballad folk/prog dal forte tocco sinfonico e la lunga suite, esattamente di 19 minuti, “Merry Macabre”, dove c’è tutto il prog dei seventies, con Yes in testa ma con riferimenti un pò a tutto il movimento nato a fine anni sessanta e proseguito per tutti gli anni settanta e il sound vuole proprio riportarci a quel periodo, senza passare per new prog o per movimenti prog più moderni, un viaggio a ritroso nel tempo con lunghe partiture strumentali a volte tecniche e altre più melodiche, sinfoniche e ariose. Niente di nuovo ma il fascino del vero progressive rock non muore mai.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- By The Banks
- Five Rooms
- Naiad Dreams
- Merry Macabre
Label: Karisma Records
Genere: Progressive Rock
Anno: 2020
VOTO
Band:
Andreas Wettergreen Stromman Prestmo: Voce e chitarra
Marius Halleland: Chitarra e cori
Lars Fredrik Froislie: Tastiere
Kristian Karl Hultrgren: Basso
Martin Nordrum Kneppen: Batteria
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!